Poesie d'Autore


Scritta da: Claudio De Lutio
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ritorna... Oh Napoli

Potrò vederti ancor com'eri prima
potrò tenerti in cor più stretta ancora
ma al tuo splendor ritorna come allora
quando ai poeti, oh Napoli, desti la rima!

Potrò ammirar così tutti i tuoi incanti
potrò ogni meraviglia raccontare
sarà il Vesuvio, sarà il cielo e il mare
non certo sarà quel dei cuori affranti.

Potrò scrutar per bene i vicoletti
potrò scoprire strade e sotterranei
citar antichi artisti e contemporanei
dai saltimbanchi ai più grandi intelletti.

Potrò far aneddotiche cumane
potrò narrar l'istoria della pizza
se occorre illustrerò ciascuna piazza
da quella del Gesù con le campane.

Potrò fermarmi dalla "Bersagliera"
potrò assaggiar spaghetti con il mare
un mandolin sarà ad accompagnare
taralli, tarantelle e una chitarra.

Potrò cantar le tue canzon più belle
potrò intonar la dolce "Reginella",
"Pusillecò nsentimento", "Lazzarella"
senza dimenticar nessun tra quelle.

Oh, mia città,
potrò far tutto questo ed altro ancora,
ma al tuo splendor ritorna come allora!
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    Scritta da: Claudio De Lutio
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ora cantano "Emmanuele"

    Da lontano, in cima al mondo
    si affacciarono a osservare
    tutti gli Angeli per conto

    del buon Dio, pronto a mandare
    il Suo Figlio Prediletto,
    per l'evento da annunciare

    con l'Arcangelo al cospetto
    di Maria, Madonna e Madre
    del Bambin che terrà stretto

    pria nel grembo e poi col Padre
    San Giuseppe, il falegname
    mentre l'alito è a scaldare

    nella grotta di Betlemme
    sol di un bue e un asinello;
    ma già da Gerusalemme

    ciel Cometa fa più bello
    e ai Re Magi dà il cammino.
    Ecco al suon di un pastorello

    tutti gli Angeli al mattino
    ora cantano "Emmanuele"
    perché già "con noi è Dio".
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      Scritta da: Claudio De Lutio
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Qual regalo di Natale

      Ecco a te, oh padre caro,
      quale dono di Natale,
      quel fra tutti ch'è il più raro!

      Parrebb'essere banale,
      un regalo come tanti,
      atto sol circostanziale.

      Viene scelto dai cotanti
      che han capito cos'è un padre
      dai suoi gesti più importanti.

      Pur è dato ad una madre
      a cui spetta pari onore
      come Iddio è a comandare.

      Or sian ferme ogn'un dell'ore!
      Senza esser solo amene
      sian parol (a) che ven dal core!

      Dico allor: "Ti Voglio Bene!"
      Questo è il dono mio più caro,
      quant'a te più si conviene:

      un ristoro d'ogni amaro.
      Qual regalo di Natale,
      quel fra tutti ch'è il più raro.
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        Scritta da: Claudio De Lutio
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Quegli occhi grandi e quei capelli neri

        All'imbrunir di un dì di mezza estate
        neppur nel tempo pari ad un istante
        attrassero il suo cuor e i suoi pensieri
        quegli occhi grandi e quei capelli neri.

        Sol'oggi egli può dir per quale cosa
        fu invano da quel giorno trovar posa
        finché notar gli parve d'improvviso
        gli stessi occhi che gli avean sorriso;

        guardavan lieti il volto d'un piccino
        quando a giocar venia più da vicino:
        come la madre anch'egli aveva fieri
        due occhi grandi ed i capelli neri.

        Non era che ad un passo da costoro
        e già due lacrime vid'ei cader'a coro:
        solea bagnar una goccia ciascun viso
        ma il posto dovea dare ad un sorriso.

        La mano del bambin la donna prese
        la pose in quel del padre e lo sorprese:
        lui fu commosso e tenne volentieri
        quegli occhi grandi e quei capelli neri.
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          Scritta da: Claudio De Lutio
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'Ultimo dell'Anno

          Pronto sull'uscio, con cappello e guanti
          al cincinnio dei calici a levare
          vien festeggiato tra i bei suoni e i canti.

          Poi ch'egli sa che non può più tornare
          al nuovo anno prima raccomanda
          ciò che giammai dovrà dimenticare:

          "Si dian a ciascun le cose che domanda;
          nel cuor di tutti: gioia pace e amore;
          d'ognun sia speme, in Fede veneranda."

          E attento a cadenzar parol(e) coll'ore
          a qualche istante dalla mezzanotte
          augura al successor d'esser migliore.
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            Scritta da: Claudio De Lutio
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Caro Soldato

            Caro soldato,
            un giorno sei partito per la guerra
            e da quel giorno non sei più ritornato.

            Dovesti salutare la tua terra
            con un addio rivolto a chi restava
            che senza te rimase senza terra.

            E al fronte andasti ove il nemico stava
            incontro all'uomo che t'avrebbe ucciso
            pregando Dio, mentr'egli ti sparava:

            "Oh Padre mio, è questo che ho deciso
            quando ho promesso a Te di perdonare
            finanche in guerra per il Paradiso,

            e di non provocar mortal ferita,
            neppure per difender la mia vita!"
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              Scritta da: Claudio De Lutio
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Non sei più neppure l'Io

              Uomo,
              tu non sei nato per esser come Dio
              non sei tu al mondo per ragione tua
              sei qui soltanto per la causa Sua
              ch'è più elevata a fronte del tuo "Io".

              Non hai creato il cielo e la natura
              l'alba e il tramonto o il canto degli uccelli
              eppure a volte a Lui tu ti ribelli
              scegliendo il Male: "ma non hai paura?"

              Non vuoi che guerre per vendette tue
              per gli egoismi o altre fantasie
              per te son altre cose le eresie
              quel(le) che talvolta son le cose Sue.

              Puoi mai così sentirti come Dio?
              Se non ricordi niente dell'amore
              sei hai calpestato il Bene dentro al cuore
              ed ora non sei più neppure l'Io.
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                Scritta da: Horion Enky
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Essenza di vita

                Aggrappato ai ricordi, li avvinghi rubandone l'essenza,
                stille di un passato alterano i tuoi pensieri.
                Comprensioni perdute di ticchettii di un tempo
                che ora vedi lontano, ombre le velano,
                con una opaca inconsistenza di fragili frammenti
                che nascondi al tuo futuro.
                Con caparbietà cerchi di ribellarti,
                debole sei di fronte al volere del tuo destino
                che inglobandoti, t'inghiotte, in vie straniere,
                dove occhi ti spiano, passo, dopo passo,
                proiettando la tua ombra contro il muro dell'incoscienza.
                Blindi le idee in forzieri e incateni le tue parole a tralicci
                che si elevano al cielo, come catalizzatori di sogni,
                i quali tragicamente muoiono, soffocati da principi errati.
                Cerchi brandelli della tua vita, disseminati qua è là, nella valle dell'ozio,
                dove hai soggiornato in periodi del tuo passato,
                lusinghiero ti era sembrato,
                ma non ha fatto altro che farti perdere dentro il mare dell'oblio.
                Prendi in mano il tuo coraggio
                e usalo come torcia per il illuminare il tuo futuro,
                dai forza a te stesso e aggrappati ai tuoi sogni
                e, come un ariete, sfonda il tuo destino.
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