Poesie generazionali


Scritta da: Biagio Di Girolamo
in Poesie (Poesie generazionali)

Dopo di te

Un giorno la Vita mi ha costernato per il dolore...
Ed io mi sono sentito flagellato dall'abbandono...
Le mie ginocchia non hanno retto al peso delle mie cocenti lacrime...
Quelle lacrime che mi hanno rigato il volto... segnandomelo senza alcun ritegno.
Non ho retto allo sguardo di un mondo in cui non avevo più posto.
Ecco... poi la Vita mi ha rimesso in piedi, restituendomi la dignità che era andata ormai perduta.
Oggi mi guardo...
Non senza fatica vedo un sorriso.
Il mio.
Il sorriso alla vita dopo di te!
Composta domenica 8 gennaio 2017
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    Scritta da: Biagio Di Girolamo
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Lacrime

    Lacrime ora scendono sul mio viso, in merito a quel ricordo, avrei voglia di sbatterti in faccia tutto quello che penso.
    Ma questo dolore dentro mi tormenta, facendomi stare male quasi a morire soffocato dalle mie stesse lacrime.
    Lasciami essere me stesso, lasciami vivere la mia vita.
    Non continuare a tormentarmi, non ti basta il male che mi hai fatto?
    Farò a pugni con la vita per ritrovare la serenità perduta e riprendermi il mio sorriso.
    Composta domenica 8 gennaio 2017
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      Scritta da: Antonio Belsito
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Piangi
      perché è ricominciare
      e mai finire
      perché si ha bisogno di dire
      e di continuare
      piangi
      perché è il suono da coccolare
      la solitudine da abbracciare
      l'incomprensione da superare
      piangi
      perché vorresti volare
      eppure bisogna atterrare
      e non riesci a stare
      piangi
      perché si presenta il dolore
      la paura è odore
      la morte, forse, diventa colore
      piangi
      perché sorprendi te stesso
      - che non sei di gesso -
      e se c'è un bene o un male
      senti la forza per affrontare.
      Piangere è amarsi e amare.
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        Scritta da: nergal1988
        in Poesie (Poesie generazionali)

        liberazione

        Perso
        tra i giorni
        che non finiscono mai
        vado avanti
        senza emozioni
        mi trascino tra bugie e false verità
        Il buio mi circonda
        mi disturba
        mi assale
        ha preso tutto quello che c'è vicino a me
        E lo ha reso senza anima.
        Provo ad accedere una luce
        ma non mi conforta
        non vedo la mia ombra
        sento un caos di figure
        che si muovono intorno a me,
        a volte sembrano che abbiano pena di me
        a volte per loro non esisto
        ed è questo il vero tormento.
        Ogni giorno metto una maschera
        Provo a vivere
        ma la prigione dentro me mi soffoca
        vedo il mondo intorno a me su uno specchio riflesso
        provo ad entrarci
        ma alla fine mi chiudo ancora di più nel mio mondo.
        Mi sento di urlare,
        non riesco a parlare
        migliaia di persone mi passano a fianco,
        non le riesco a toccare
        vorrei parlare
        parlarci,
        sembrare uno di loro
        uno normale
        non ci riesco
        mi sembra di tradirmi.
        Le parole in gola ormai sono un groviglio
        sono bloccate
        mi fanno stare male
        mi bloccano.
        L'apatia vince su tutto
        E mi fa spegnere e non veder le speranze che mi circondano.
        Divento isola
        vorrei andare in giro
        navigare tra le persone
        Empatia tanto ambita e tanto sconosciuta
        Invece sempre più mi fermo a pensare sul nulla
        Mentre la mia vita va.
        Vorrei fare migliaia di cose
        riesco a fare solo progetti
        Idee, false rassicurazioni
        Coccolato dalla facilità del domani
        Perché domani farò, dirò
        mi sveglierò, mi toglierò la maschera,
        sarò me stesso.
        Invece oggi giorno, ogni mattina rimetto la maschera
        perché è troppo più facile
        è come se il domani non fosse mai arrivato
        rivivo lo stesso giorno da non so più quanto
        come se non fosse mai passato.
        Ma sento che il mondo intorno scappa
        Ed io sono fermo, in ritardo pensando a domani
        Mi sento scivolare addosso
        Come gelide gocce di un temporale estivo
        L'amore di chi mi sta vicino
        E più cerco di avvicinarmi
        Più lo respingo quasi con divertimento.
        Quanto vorrei farmi travolgere dalle acque di un temporale
        Lasciarmi andare
        Ma ogni volta che mi sento pronto esce il sole.
        Vorrei essere in qualsiasi altro posto,
        parlare qualsiasi altra lingua,
        essere decine di persone diverse
        mi preparo ogni giorno per partire ma non ci riesco mai
        perché la prigione è dentro di me
        il domani è il mio carceriere
        tocca a me liberarmi
        ed è difficilissimo
        aiuta(te)mi.
        Composta domenica 1 gennaio 2017
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Non torneranno mai

          Mia cara,
          tu non ci pensi,
          non lo sai,
          tu sei forte,
          sei giovane,
          ma per me,
          il tempo passa,
          tra acciacchi
          e la vecchiaia imminente,
          che sta dietro l'angolo,
          cogli acciacchi,
          i disturbi,
          e sentirsi più vecchi e deboli,
          tu non lo sai,
          tu conosci solo,
          la tua giovinezza,
          come ti invidio,
          poter ricominciare,
          poter riavvolgere tutto,
          ma tante cose,
          non torneranno mai.
          Composta lunedì 2 gennaio 2017
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Dopo la festa

            Dopo la festa
            Dopo la festa,
            gli occhi stanchi,
            di nuovo albeggia,
            silenzio in città,
            poi si ricomincia,
            la solita vita,
            le solite cose,
            gli alberi pavesati,
            e i festoni,
            ricordano
            il natale appena passato,
            malinconia
            per il dopo,
            bisognerebbe essere buoni,
            essere civili,
            rispettarsi,
            questo sarebbe sempre natale,
            invece,
            siamo chiusi,
            nei nostri piccoli
            lerci angoli
            di privacy,
            uno contro l'altro.
            Composta giovedì 29 dicembre 2016
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              Scritta da: Rosa Di Fraia
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Ai bambini di Aleppo

              Natale
              la festa dei bambini
              chissà quanti aspetteranno
              l'arrivo di babbo Natale
              per ricevere il regalo
              tanto agognato
              ma ci sarà anche
              chi non riceverà nulla
              o forse qualcuno
              che non sa nemmeno cosa sia
              l'attesa...
              i bambini sono meravigliosi
              ti regalano un sorriso
              anche quando non te l'aspetti
              ti omaggiano di un gesto
              dolcissimo lasciandoti
              a bocca aperta.
              Sono proprio loro a insegnarci qualcosa
              di più a vivere nell'umiltà e nella verità
              hanno stampato sul viso
              quell'innocenza
              che solo loro hanno
              quella capacità di renderti felice
              con niente sono una continua emozione.
              E allora mi chiedo facciamoli sentire speciali
              non permettiamo che si spenga il sorriso
              che sia per loro un eterno Natale
              accompagnato sopratutto dall'amore
              che oggi manca
              manca nel cuore dell'essere umano
              manca perché c'è tanto odio
              non lasciamoli soli alle disgrazie
              non permettiamo più tanta violenza
              tanta crudeltà
              loro saranno il futuro
              loro sono la nostra salvezza.
              Composta mercoledì 21 dicembre 2016
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                Scritta da: Ganiyou Dabre
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Senza lode

                Mi sono l'uomo senza lode
                vivo in un mondo, che la morte morde
                non urlo e non sento, ma fermo.
                Mi gode

                mi sono l'uomo senza lode
                si, o forse no?.

                certo!, sono solamente vigliacco
                ci penso e mi pento
                vivendo in paura di morte
                e, in tanta speranza di pace

                mi sono l'uomo senza lode, ma
                di infamia ne sono lodato.
                Composta domenica 18 dicembre 2016
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                  Scritta da: Egizia Russo
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Notte di Natale

                  Questa notte
                  non è uguale alle altre...
                  è l'annuncio del bambin Gesù!
                  Nel cielo miriade di stelle
                  illuminano la grotta
                  al cospetto del messia
                  danzano cantano gloria
                  al coro degli angeli
                  nenie celesti
                  annunciando la buona novella
                  amore pace speranza
                  i doni per la pace nel mondo
                  lui è la luce che alberga in ogni cuore
                  lui il redentor
                  venuto tra noi
                  per l'amore eterno!
                  Il re dell'universo
                  che placa i cuori aridi
                  è Natale!
                  Al candor sceso dal ciel
                  coronando il nome di gesù!
                  Auguri!
                  Gioie e serenità possa elargire
                  la poesia delle feste
                  a tutte le famiglie del mondo!
                  Composta lunedì 12 dicembre 2016
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