Poesie generazionali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)

Sentieri di luce

Merito tanto ne hai,
baldo capitano, che
dritto* (giusto) stai
senza scomporti mai.
E negli intenti fiero
come uno sparviero
quando ritorna pago
dalla sua missione,
ch'è la cacciagione.
Così, tu fremi per la
pacificazione giacché,
per l'uomo, è quello
il punto vero di connotazione
e per te diventata la più
vitale questione. E se il cielo
questo t'ha ispirato
tanto gliene son grato.
Composta venerdì 2 dicembre 2016
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    Scritta da: Cetty Cannatella
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Leda, splendida regina di Sparta
    Inavvicinabile...
    Zeus si innamorò perdutamente e per averla si trasformò in cigno.

    Potrai avere mille forme...
    Sfiorarmi con le piume o con mani da gigante...
    Sputarmi addosso le parole o racchiuderti in silenzi...
    Accarezzare la mia pelle o graffiare le mie spalle...
    Ma ciò che ti appartiene nessuno te lo toglie...
    Lui le mostrò un sentiero...
    Lei abbassò il capo e disse: non è quella la mia strada... fidati di me io sò qual è!
    Lui la guardò, non si fidò apri le ali e in gran silenzio volò via...

    Dall'unione di Leda lo sappiamo tutti... nacquero i Dioscuri.
    A Sparta erano invocati come soccorritori nelle tempeste, specie in mare, perché concedessero venti propizi.

    Ecco che la fiducia ha partorito, ma la sostanza è quella... lui non si è fidato.
    Composta sabato 19 novembre 2016
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      Scritta da: stargirl
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Pane nero

      È l'interminabile assenza della vita,
      a scuotermi.
      Soffice canzone blu,
      assenso naturale.
      Anni 60, idealismi incoerenti
      e fiori di ciliegio.
      È l'incostante terminologia
      della felicità
      a scuotermi.
      Baudelaire e Ginsberg,
      poesia senza dimora.
      Anni 80, sorrisi d'astri
      e soli esplosi.
      È l'armoniosa intransigenza
      delle scelte
      a scuotermi.
      Composta lunedì 28 novembre 2016
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Un canto al cielo

        Dicesti: "il mondo ha bisogno
        di scienza e ragione" e non vedevi*
        (da laico) che entrambe del Signore
        sono espressione. Perché il caso,
        e la necessità, fan parte dello stesso
        disegno, come la probabilità, che
        nel giocare le sue carte, porta alla vita
        meravigliosa in ogni sua più piccola
        parte* (evoluzione). E se anche l'uomo
        è frutto di una fortunata combinazione,
        in grazia di una naturale selezione,
        essa è pur determinata da un ordine
        imposto da nostro Signore. Così l'uomo
        or deve dimostrare di essere all'altezza
        della situazione: usar lo scibile potente,
        prodotto meraviglioso della sua mente,
        e render onore al fantastico creatore,
        con la ricerca* (di verità) nel cuore, proteso
        verso una conoscenza superiore, ma
        sempre vivendo nel bene profondo dell'amore.
        Come te, che ne sei stato generoso cultore.
        Composta martedì 15 novembre 2016
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          Scritta da: CINELLA MICCIANI
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Soffi di vita

          Capita
          a volte
          che il cuore
          sia triste
          e viva momenti
          di fragilità,
          di respiri
          sospesi,
          di echi remoti.
          Cerchi la pace
          come la foglia
          la rugiada.
          Non vuoi
          carezze.
          Solo silenzio.
          Quello magico
          che penetra
          nell'anima.
          e l'inonda di pace.
          La brezza leggera
          profuma di fresco,
          parla di buono,
          parla di te.
          Sulle ali del vento
          mi libro in alto
          verso l'orizzonte
          dove lascerò
          tracce di me.
          Mi vestirò di luce.
          Sarò petalo
          di fiore in boccio
          respiro sussurrato
          carezza della sera.
          Guardando il cielo
          mi perderò nel blu
          dei miei sogni
          più belli.
          Vivo
          attimi d'infinito,
          soffi di vita
          e d'immortalità.
          Composta venerdì 11 novembre 2016
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            Scritta da: Cristallina
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Una profonda tristezza
            mi coglie.

            Ricordi di te
            riaffiorano
            sento che
            mi manchi.

            Dolore muto
            ti fai sentire forte,
            ormai sei
            parte di me.

            Ferite e vecchie
            cicatrici,
            nel mio cuore
            alloggiano.

            Solitudine
            amica e compagna
            riempie i
            miei giorni.

            Voci d'amore infinito
            ricordano
            giorni felici...
            Perduti.

            Cupo rimpianto di te:
            "prigioniera sono!"
            Composta venerdì 11 novembre 2016
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Il tartufo

              Il cane nasava cogliendo l'aria dalla terra
              col suo dafar snidava le radici; il tartufo
              veniva alla luce, con quell'odor pungente
              e nel pulirlo, ancor più si sentiva.

              Una folaghetta passava incerta sul
              frollo fogliame, mettendo in frummia il cane.
              - Color gazzuolo era il cielo -
              sparsa la nebbiolina
              leggera per gli uccelli la mattina.

              Il sole s'abbandonava fra gli alberi filando,
              salavano l'aria voci vernacolari, nelle
              distese di silenzio.
              Le braccia della natura erano dentate e
              insieme al cane, si cercavano le radici.
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Sardegna

                Il treno a vapore cammina pian piano, un pennacchio di fumo s'alza nel cielo
                Un fischio nell'aria quasi assordante, la mucca lo guarda e scappa spaurita
                La locomotiva sbuffa, sente la fatica, il percorso d'altronde è quasi sempre in salita
                Il paesaggio è stupendo dove cammina quel treno, dall'alto si vede il mare mentre s'inoltra nelle cale e da quello scartamento ridotto si vedon poi i nuraghe e ginepri, mirti e oliveti vecchi di mille anni
                La vecchia vaporiera cammina da mattina a sera in questa isola bella non ancora sfruttata, in questa natura incontaminata.
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