Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Lucio Dalla, dall'altra parte della luna

Te ne sei andato improvvisamente
in Svizzera,
nel silenzio di una stanza,
senza clamori,
senza effetto,
in punta di piedi, come hai vissuto,
senza rompere nessuno,
senza seccare, né infastidire,
Lucio,
Lucio Dalla,
forse il cantautore italiano
più
importante e capace,
il più poetico,
il più originale e abile
a trovare sempre nuove storie,
spunti
e melodie a volte mediterranee,
a volte rockeggianti,
con tematiche
e storie, care alla gente,
come l'indimenticabile Anno che verrà,
La sesta luna,
Come è profondo il mare,
e il biografico Nuvolari;
e poi ci sono
incredibili storie d'amore
come Anna e Marco e altre;
ora è rimasto un grande vuoto;
ma Lucio è ancora con noi,
con la sua musica.
Composta martedì 27 settembre 2016
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    Scritta da: geggio
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Tutto se n'è andato
    come un soffio
    spegnendo la fiamma
    sorvolando nella nottata
    la luce si è spenta
    è finita
    la serata è morta

    perseguitato da continui pensieri
    cibo spazzatura
    figa vista e non toccata
    scrivere di una serata conclusa
    in un ricordo

    butei persi che abbandonano il campo di battaglia

    questa fottuta guerra

    non è da farsi

    ovunque
    ogni volta
    la solita storia
    scimmia di bianca
    scimmia di erba
    scimmia di figa

    nulla cambia in questo posto

    mi unisco a loro
    congelando

    siamo giunti alla fine
    tutto si ripete e tutto torna

    i ricchi fanno i ricchi
    e spendono in continuazione

    i poveri fanno i poveri
    e bevono con me

    rubando un sorriso
    cercando la felicità

    che mai troveranno
    ma noi siamo fatti così

    esploratori
    sognatori
    amanti

    in questa fottuta vita se ti accontenti
    muori
    svanisci
    e finisci.
    Composta venerdì 23 settembre 2016
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Scuola lontana

      Mi sembra ieri,
      di avere ancora con me,
      la borsa a tracolla,
      sento ancora
      l'odore di gesso,
      di carta nuova,
      di penne
      e gomme da cancellare;
      la campanella al mattino presto,
      il freddo e la brina per le strade,
      le vetrate scolastiche,
      con le scale,
      i bidelli
      lavativi
      e con poca voglia di lavorare,
      altri invece,
      simpatici,
      e più saggi dei maestri;
      odore di gioventù passata,
      di giovinezza,
      di forza,
      come erano diverse allora,
      tante cose,
      altri tempi;
      e i compagni,
      che fine avranno fatto,
      chi bene, chi male.
      Composta venerdì 23 settembre 2016
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        La mela

        New York city
        New York
        La grande mela,
        Metropoli
        Immane,
        Grigia,
        Piena di cemento,
        edifici,
        strutture avveniristiche,
        coi locali,
        i pub,
        i fast food,
        le rosticcerie,
        come nei film di Robert Redford,
        la mela,
        coi suoi viali immensi,
        i negozi di lusso
        Tiffany,
        le vie
        di asfalto,
        le panchine di legno di Central Park,
        come nei film di Woody Allen,
        città grande e un po' triste,
        imbevuta di malinconia,
        specie d'autunno.
        Composta giovedì 22 settembre 2016
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Un'isola che non c'è

          Profughi sognatori raggirati
          dalle interminabili persecuzioni
          camminano, scappano
          dalla disperazione
          che non li lascerà
          neanche su terre
          sconosciute
          isole assaltate
          e confuse
          alla resa costretti
          dire basta
          agli sbarchi continui
          di popoli ammassati
          naufragati per l'infinita
          drammatica infelicità
          di un'isola che non c'è
          che cercano ancora
          rimanendo ad aspettare.
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            Scritta da: Lucia Quarta
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Tu che ti rendi perfetto

            La convinzione di cosa?
            Di essere migliori! Ma di chi?
            Chi sei, se cerchi amore
            quando non lo sai dare.
            Chi sei se cerchi rispetto
            e non sai rispettare
            e non sai cosa vuol dire!
            Chi sei se vuoi solo comandare
            comportandoti da padrone
            dettando leggi, mentre tu non sai nemmeno cosa vuoi dire.
            Chi sei tu mentre gli altri sono felici per
            non gioire anche tu!
            Ma chi sei, se non sai cosa vuoi tu dalla vita.
            Composta mercoledì 7 settembre 2016
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              Scritta da: Chiara Ciri
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Amo

              Quanto è stupida la mente umana.
              Ma è quella che sopravvive.
              Troppe parole non dette.
              Troppi sguardi negati.
              Troppi gesti omessi.
              O abbracci assenti.
              Senza sapere magari, che è l'ultima volta di ogni cosa.
              L'ultimo sguardo.
              L'ultima parola.
              L'ultimo gesto. Abbraccio.
              O un'altra cosa.
              Se sapessimo che forse non esiste un oltre,
              che forse non ci sarà un dopo,
              perderemmo meno tempo a fingere di non averne bisogno.
              Composta sabato 27 agosto 2016
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                Scritta da: Marta Emme
                in Poesie (Poesie generazionali)

                O Dio!

                Un cuore che non ha amore
                impara a odiare.
                Sarà il suo operare, poi,
                a precipitarti addosso,
                con una furia inaudita
                o con sottile ingegno,
                profittando delle tue debolezze.
                E non par una sfida
                alla tua nobiltà
                tanta penosa crudeltà.
                Ma se amor avrai
                fender non dovrai;
                così, serenamente,
                soppesar saprai
                e tanto onore
                con bontà ricambierai.
                Composta mercoledì 10 agosto 2016
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