Poesie generazionali


Scritta da: Enzo Di Maio
in Poesie (Poesie generazionali)

Io

Io che sono chi non vorrei essere
io che penso
io che vedo
io che sono deluso
io che a volte piango
io che mi pongo tante domande
io che non so darmi mai risposte
io che vivo in un mondo sporco
io che osservo l'uomo uccidere l'uomo
io che ascolto che è per volere di un qualche Dio
io che alzo sempre gli occhi al fumo perché non c'è più cielo
io che sono stanco
io che cerco solo pace, silenzio, riposo
io che vorrei tanto essere te,
fortunato amico mio,
che sempre ridi, che ti sta bene tutto
che non annaffi l'orto perché domani forse piove
che ti lasci fare un culo come un mazzo
che non apri mai bocca per dire basta
e sei la prova di quanto in fondo bello sia, quasi poesia
vivere questo sporco mondo con la tua prerogativa,
quella di non capire un beneamato cazzo.
Composta sabato 23 aprile 2016
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Freddo in montagna

    La stanza rigida e l'alito che fuma.
    Sibila il vento, ulula, infuria,
    sbatte, s'adira.
    Un noce nell'orto combatte;
    scheletrito e bruno si curva,
    scricchiola, si drizza, quasi s'abbatte;
    si scuote, s'inchina, si torce.
    Sull'erba in ginocchio,
    atterrito e tremante, piagnucola il passero:
    a stento saltella.
    Belante un agnello prillando rincasa,
    rincasa intirizzito un cane,
    un pastore ammantato s'affretta;
    la vetta ondeggiante si copre di nebbia.
    Qualche finestra s'assicura sbattendo;
    continua il vento e il cielo s'abbuia.
    Fumano i comignoli.
    Composta domenica 12 gennaio 1958
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      Scritta da: Francesco Esposito
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Le nuvole piangono di nuovo.
      Camminare senza aver dato un inizio.
      Il mio fiato si gela ad ogni passo.
      Il sole si nasconde nell'inquietudine.
      Il calore rivela in me.
      Le parole di un uomo distante e della sua essenza.
      Tormentato dal suo passato.
      L'acqua scivola tra le dita.
      Cadendo senza riposo.
      Ricordandomi che una volta c'ero.
      Nascondendomi da ciò che eravamo.
      Le parole si trasformano in silenziosi lamenti.
      Facendo tremare la terra che calpesto.
      Prolungando la scesa al nulla.
      Le tue lacrime splendono in uno spettacolo di luci.
      Abbaglia la vista di ciò che eri.
      Non sento l'odore delle rose.
      Che accarezzavano le tue gesta.
      Applaudi in silenzio.
      Urlami senza chiudere gli occhi.
      Toccami senza vita.
      Rassegnato al fato alla vista senza esistenza.
      Ti stringo eludendo la mia caduta.
      Piovo senza respiro.
      Apri gli occhi è sempre sfocato.
      Composta venerdì 22 aprile 2016
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        Scritta da: Elona
        in Poesie (Poesie generazionali)

        La vostra presenza

        Mi ha sorriso il sole
        e io mi sono stupita
        mi hanno accolta i suoi raggi
        e mi sono vista
        circondata da una meraviglia,
        un affetto caloroso
        e un abbraccio immenso
        mi hanno riempito il cuore freddo
        lasciato da parte per tanto tempo,
        si è spolverato tutto
        non sono rimaste più tracce,
        ho ricevuto la gioia con la presenza del sole,
        piano-piano con i passi
        e sentendo le emozioni,
        il sole e i suoi raggi
        sono diventate le mie amiche del cuore!
        Composta mercoledì 8 luglio 2015
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          Scritta da: Elona
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Vivere

          C'è bisogno di vivere
          di vivere intensamente
          di aspettare l'alba del mattino
          e guardare il tramonto
          di essere accarezzata dal vento
          e abbracciata dai raggi del sole
          che di continuo ti riscaldano il cuore
          c'è bisogno di vivere
          di sentire la gioia
          e ballare con il ritmo della musica
          per l'intera giornata
          c'è bisogno di vivere
          di sentire la vita
          ed entrare in sintonia
          e dare retta alla sua voce
          per percorrere la sua via.
          Composta lunedì 18 aprile 2016
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            Scritta da: Jared
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Sirene che suonano queste notti
            ho dato la vita per arrivare insieme
            queste luci ardono più delle nostre emozioni
            i tuoi occhi sono svegli ma non guardi dentro me
            hai venduto l'anima per un posto in questi letti
            sei caduta sotto i colpi dell'inevitabile
            svegliami ancora questa notte
            viaggeremo ancora negli angoli della mente
            il tuo unico volere è quello di schiantarti
            vivere non è tutto
            apri le tue braccia e lasciati andare
            questa notte riuscirai ancora a dormire
            bramavi del fuoco rosso
            speravi nell'accettazione
            respiravi con affanno
            ma questo letto qui non è la vita là fuori.
            Composta domenica 10 aprile 2016
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Il fiume

              Gl'insuperabili, stanno di
              guardia come, monache nere
              che arginano severe, il suo
              disciplinato andare.

              Compagna di pianto, fra piante vai
              mezza sommersa, come un'anguilla
              che s'è incagliata e persa.

              L'anima pescatrice, ti avvince e dice:
              "Vai con lui, sistemerà ogni cosa e, la
              sua faccia dalle tante braccia
              ti donerà al mare"
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                Scritta da: Giuseppe Valenti
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Intriganza

                Sono estremo, terreno e gratificante
                forse sono affascinante.
                Faccio ciò che mi spinge il cuore
                seguo forte il mio ardore.
                Ho vagato per anni nelle notti della mia terra
                tra violenza e crudeltà sincera.
                Forse nessuno crede alle mie esperienze
                stravaganti, trasgressive ed appaganti.
                Questi sono sono gli ignoranti.
                C'è chi ti propone una vita di lavoro
                chi una cassa piena d'oro
                chi una casa grande d'abitare
                chi un'auto di lusso da guidare
                di sicuro nessuno di loro sa amare.
                Io penetro nel profondo
                ti trascino nel mio mondo.
                Seguo insieme a te il cammino.
                Come il fuoco di un camino.
                Cerca pure la tua stabilità
                ma se mi desideri
                io sarò sempre qua.
                Sempre.
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