Poesie generazionali


Scritta da: V. Asevschi
in Poesie (Poesie generazionali)

Mi sono perso

Nonostante la mia lungimiranza,
sono un ghiaccio e giaccio nella mia stanza,
tra la notte silente e il frastuono giornaliero,
tra lo vastità infinita del mio pensiero,
io mi sono perso.
Tutto questo caos mentale,
questo disordine confusionale nulla ha più senso.
Va tutto al di là della logica e qualsiasi cosmo spirituale,
come tutti i giorni affrontiamo questa vita banale.
Sono immerso in questo intenso mare di conformismo
a cercare una ridicola briciola di consenso,
senza dare valore a quello che veramente penso!
Ho la mente inquinata da questa realtà malata,
madre, padre, scuola, università,
ti insegnano di diventare un ingranaggio,
nella macchina definita società!
Questi alti e bassi, guerra e pace,
chi urla chi tace, chi ride chi piange, chi ha tutto chi non ha niente,
chi diventa zombie chi è disobbediente,
chi vive chi sopravvive, vite spegnersi e vite mai accese.
Questa progressione infinita,
questa ciclicità di eventi casuali.
Che paradossalmente si ripetono senza una direzione
in questa breve vita artificiale,
in questo accecante buio io mi sono perso.
Composta martedì 10 maggio 2016
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    Scritta da: Elona
    in Poesie (Poesie generazionali)

    L'amore è speciale

    Tu sei il mio arcobaleno che mi fa vedere i colori
    e mi aiuta a pensare sempre in positivo,
    tu sei anche il mio sole, che con i suoi raggi mi riscalda l'anima
    e dà tanto amore al mio cuore.
    Tu sei così speciale che io ti ringrazio in ogni attimo
    è da una vita che credo che l'amore guarisca tutti i mali
    ho accolto te fra le mia braccia e mi sento di rivivere.
    L'amore reciproco mi aiuta tanto a capire
    sei la mia gioia infinita nella vita e la forza per fare bontà
    in ogni occasione predefinita.
    Composta martedì 17 maggio 2016
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      Scritta da: GENNY CAIAZZO
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Bello è

      Bello è:
      eliminare tutti i giochi d'azzardo,
      e non vedere persone che perdono tutto ciò che hanno,
      bello è:
      sapere che esiste ancora chi soccorre,
      le persone che si trovano in difficoltà,
      bello è:
      vedere un bambino sorridere,
      perché vede insieme la mamma e il papà,
      bello è:
      sopprimere l'orgoglio e riuscire a perdonare chi ami
      anche se ti ha fatto arrabbiare e stare male,
      bello è:
      trovare la speranza mentre il mondo crolla
      e credere in un domani nonostante le avversità,
      bello è:
      osservare due innamorati che si baciano su una panchina
      e desiderare che la stessa cosa succeda anche a te,
      bello è:
      pensare di fermare tutte le guerre
      è dare spazio e senso solo alla pace,
      bello è:
      non doversi vergognare di piangere
      ed avere il permesso di poter soffrire,
      bello è:
      credere che la morte non sia la fine
      e che nel paradiso c'è posto per tutti,
      bello è:
      vivere le amicizie intensamente
      e sapere che non finiranno mai,
      bello è:
      la libertà di amare senza la paura
      e esserci anche quando è difficile,
      bello è:
      non arrendersi mai per nulla
      e convincersi di potercela fare in ogni caso,
      bello è:
      pregare sapendo che c'è chi ti ascolta
      e fare in modo che quel Dio accendi sempre la speranza,
      bello è:
      vedere che un ricco aiuti il povero
      e non fare differenze di nessun genere,
      bello è:
      rispettare ed amare tutti gli animali
      valorizzandoli e trattandoli come membri della propria famiglia,
      bello è:
      non giudicare chi ha scelte sessuali diverse
      e vederli come persone e non come peccatori,
      bello è:
      vedere un anziano non sentirsi inutile
      e continuare sempre a renderlo partecipe della vita,
      bello è:
      perdonare anche chi uccide,
      riuscendo persino a pregare per lui,
      bello è:
      la gioia di poter procreare
      e nel diventare genitore toccare la vera felicità,
      bello è:
      lottare contro i mali incurabili
      e crederci fino all'ultimo respiro,
      bello è:
      permettere ad un cieco di poter vedere con i tuoi occhi,
      ad un paralitico di camminare con le tue gambe,
      bello è:
      trovare il bello anche nelle cose brutte
      e far nascere un sorriso mentre stai piangendo,
      bello è:
      ascoltare gli altri e rispettare le opinioni altrui,
      aiutarsi senza far prevalere inutili competizioni,
      bello è:
      poter leggere quello che i poeti hanno da dire,
      bello è:
      sapere che hai letto fino alla fine tutto ciò che ho scritto,
      bello è:
      poter credere in se stessi senza condanne,
      bello è:
      accorgersi che nonostante tutto la vita è bella.
      Composta venerdì 1 febbraio 2013
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        Scritta da: Elona
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Il lago di Saranda

        Mi sono impressionata dalla tua bellezza e profondità
        talmente tanto che non riuscivo a dire neanche una parola
        ma solamente osservavo te, volevo perdermi nella tua immensità
        ho cominciato a prendere fiato lentamente e ho ringraziato Dio che
        ti ha creato, eri così profondo, trasparente e colore blu
        che io mi innamorai di te finché continuai a resistere e a tirarmi su.
        Parlo di te lago di saranda, quanto tu sei meraviglioso, immenso
        e quanto tu dai piacere, sogni e felicità in eterno.
        Composta sabato 7 maggio 2016
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          Scritta da: Stefano Amoroso
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Terra violata

          Mi hanno calpestato
          mi hanno divorato
          un solco di vanga
          e un seme piantato.
          Mi ha rivoltato
          con roghi infangato
          di terra dei fuochi
          mi hanno infamato.
          Son la tua terra
          ai figli ho donato
          un fiore che cresce
          da seme piantato.
          Concime di padre
          a figlio lasciato
          un solco di zappa
          un seme piantato.
          Frutti maturi
          sudore che gronda
          la terra che bagna
          non grida vergogna
          Il fumo che oscura
          la terra che brucia
          su vita che arde
          non cercar scusa.
          Mi hanno calpestato
          mi hanno divorato
          un solco di vanga
          e un seme piantato
          mi ha rivoltato
          con roghi infangato
          di morti ammazzati
          mi hanno indignato.
          Dalle radici
          son frutto maturo
          un seme piantato
          un figlio sfamato...
          un solco di vanga
          d'amor coltivato
          un solco di ruspa
          Un figlio ammazzato.
          Composta domenica 8 maggio 2016
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            Scritta da: Leonardo Natale
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Sono dentro una scuola,
            chiuso forzatamente per cinque ore,
            tutti i giorni.
            Il mio occhio cade dietro i vetri della finestra,
            non conosco il mondo fuori,
            quello del mattino.
            Non conosco i suoi odori,
            non conosco i suoi colori,
            la sua aria.
            Un dì non entrai a scuola,
            era grottesca la mia idea
            di esplorare il mondo al mattino.
            Scoprii nuovi odori,
            ignoti per me.
            L'odore del pane appena sfornato,
            l'odore del caffè che usciva dalle case durante il mio tragitto,
            l'odore dei fiori appena svegli.
            Udii nuovi suoni,
            il rumore e le urla degli autisti che indiavolati suonano il clacson,
            il vociare dei bambini che entrano a scuola,
            il rumore della città mentre lavora,
            il rumore delle tazzine del caffè nei bar,
            il cinguettio degli uccellini,
            che liberi scorrazzano nel limpido cielo azzurro,
            ecco,
            vorrei essere come loro,
            libero,
            di correre nei prati,
            di gridare quanto sia meravigliosa e imprevedibile la vita,
            ed è questo il bello.
            Essere liberi,
            nei pensieri,
            nel parlare,
            nel fare,
            nello scrivere,
            nel tutto.
            Senza nessuno che ci dica cosa dobbiamo fare e cosa non.
            Noi dobbiamo essere liberi, come gli uccellini.
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Luce di maggio

              M'inchino al tuo fiorire smisurato!
              agli atomi ribelli che s'esaltano di sole e
              alla speranza, che a tutti costi vuole
              rimediare le offese fra i vari colori.
              La pioggia fredda il tuo calore trafuga
              e l'erba giovane si muove nella valle:
              si pensa a domani con più vigore,
              si scaccia il maggiolino e, l'ape va
              dentro e fuori, in parti-celle pone,
              gioia di fiore.
              Come non amarti mese di rosa?
              insorgo al mattino e poco per volta
              vengo dal tuo profumo, avvolta.
              E, non m'importa se, il vento soffia su
              d'un pino senza testa: m'importa che si
              salvi la foresta e, tutti gli animali in essa contenuti.
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                Scritta da: GENNY CAIAZZO
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Protesta

                Protesta
                che vita è questa,
                di valore cosa resta,
                mamme che danno alla luce creature,
                e poi gli fanno atroci torture,
                bruciano col peccato un valore così forte,
                dando prima la vita e poi la morte,
                pedofilia nascosta nelle scuole,
                davanti a questi orrori
                non ci sono più parole,
                protesta
                non c'è più niente di umano,
                spaventa pure il vaticano,
                ed io lo urlo ad alta voce,
                che Dio scenda dalla croce,
                basta con questi massacri,
                in fiamme anche i luoghi sacri,
                il bullismo che devasta,
                e nessuno dice basta,
                donne violentate e spaventate,
                non protette e poi ammazzate,
                protesta
                seviziati i nostri diritti,
                e quelli al potere stanno zitti,
                corruzione in tutti i settori,
                sempre più suicidi e troppi dolori,
                protesta
                facciamo qualcosa,
                la vergogna è spaventosa,
                politici che regnano nonostante la tempesta,
                perché chi sta bene non protesta,
                uniamoci tutti per farla finita,
                rendiamo dignitosa la nostra vita.
                Composta sabato 19 novembre 2011
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