Poesie generazionali


Scritta da: endi
in Poesie (Poesie generazionali)

All'osteria del Tempo Perso

All'osteria del Tempo Perso
si incontrano
un cavaliere dimezzato,
un barone inesistente,
un visconte rampante.
Tutti e tre impolverati, con gli abiti sdruciti,
si incontrano ora
adesso
in questo momento,
rimanendo in silenzio e senza guardarsi.
Tutti e tre lo sanno
di non essere il centro del mondo.

Di non essere speciali.
Composta martedì 1 marzo 2016
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    Scritta da: Antonio Recanatini
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Il mondo che verrà

    Il mondo che verrà sarà una corrida,
    la ricchezza vestirà i panni del torero
    la povertà quelli del toro sanguinante.
    Il mondo che verrà sarà una festa nazionale,
    i ballerini danzeranno con le catene
    i poliziotti spareranno dove il potere scricchiola.
    il mondo che verrà sarà un incendio doloso
    l'operaio diventerà una commedia teatrale,
    l'opportunismo distruggerà il sapere.
    Il mondo che verrà sarà una guerra di dipendenza,
    gli uomini difficili inghiottiranno i semplici
    il potere mostrerà la corona.
    Il mondo che verrà sarà un orfanotrofio,
    i bambini fungeranno da pezzi di ricambio
    il sole eviterà di illuminare la terra,
    i mercanti venderanno incubi per sogni.
    Quel mondo sarà il risultato dei bei ricordi.
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      Scritta da: Lucia Marolla
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Tricolore

      Ma che dici?
      Noi europei nemici!
      E se pur fosse?
      Ricordi quelli con le camice rosse?
      Ti sembravano pulci con la tosse!
      Erano uomini di Roma lupa
      e non nemica triste e cupa
      per cui non hanno neppure torto
      hanno pagato con la loro vita e la loro morte.
      E poi gli artisti?
      Di alloro cinti?
      Dove li metti?
      Tra i santi e i patrioti benedetti!
      E il pensiero che va "sulle ali d'argento"
      cosa ti sembra forse un unguento?
      Stima avevano tutti di noi
      avevamo forza e motivazioni.
      La grandezza artistica degli eroi
      e quella l'abbiamo solo noi
      stirpe italiana, grandi condottieri,
      uomini dotti e veri
      a difesa della patria sana e sincera,
      quella di ieri.
      Sempre fulgida la loro grandezza
      che i popoli scosse
      altro che le pulci con la tosse!
      Composta giovedì 10 dicembre 2015
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        Scritta da: Lucia Marolla
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Brutti... e... farabutti

        Caro amico... questo è quanto.
        Per ora sono affranto e pertanto
        ci vado a quel paese di beduini.
        Tu apri i padiglioni
        ed io do fiato ai polmoni.
        Ho incontrato cretini a mucchi
        abitato da mammalucchi
        là nel paese di soli crucchi.
        Faceti al lor dire.
        O meglio... o a lor... dare!
        Ma pur sempre a perpetrare
        perennemente il soffrire della gente.
        Che vergogna e che somari!
        Non fanno altro che rubare.
        A me pare di vedere troppi vagabondi con le... sfere.
        Quanti ne metterei alle gogne
        per questa bestiale inciviltà.
        Rimbambiti vagabondi, ignoranti di ogni età.
        Tanti balordi di qualità.
        E nessuno a cercare una soluzione
        per guarire questa nazione.
        Una realtà malata di precarietà
        oscurantismo e inciviltà.
        ... ave... morituri te salutant
        avete lasciato il "bel paese" in mutand.
        Composta martedì 9 febbraio 2016
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          Scritta da: Lele-89
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Sei nato per combattere, non mollare mai,
          chi dice "è rose e fiori" è in un cimitero sai,
          quindi tira fuori tutta quella rabbia nelle vene,
          non venderti mai l'anima non comprar le catene,
          perché il mondo non è uguale a te,
          e questa gente non sa che,
          porti dentro un dolore che disegna il tuo valore,
          perché qui chi soffre ha un cuore,
          ma non averlo coi nemici,
          e difendi i veri amici,
          tu ama chi è restato,
          ma prova indifferenza per chi è solo passato.
          Composta giovedì 18 febbraio 2016
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            Scritta da: S. De Rosis
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Portami via

            Portami via questa notte
            domani non saremo altro che stelle lontane,
            non saremo gli stessi
            pronti a venderci al miglior offerente.
            Guidami dove le illusioni
            sono pronte a prostrarsi
            alla volontà dei tuoi sensi,
            conducimi fra le immagini
            dei tuoi mondi irreali,
            prendimi la mano
            voleremo nel posto che non osi svelare
            tanto magica è la sua atmosfera.
            Invitami sulla giostra della tua fantasia,
            nuovi colori sul mio volto stupito.
            Ritrova le sponde
            dove solo quando sei solo
            ti lasci bagnare dai tuoi sproloqui
            e ammiri la conoscenza.
            Ti indicherò la strada
            per concederti l'estasi del mio universo,
            non riportarmi alla realtà
            prima che il mio animo
            resti esausto delle tue mani
            concedenti armoniose melodie.
            Cammina al mio fianco,
            vedrai le foreste incantate
            dove puoi distenderti e sognare,
            vedrai le cascate dei miei stati.
            Giura
            che non limiterai la tua inventiva,
            è questa la notte in cui puoi estasiarmi,
            puoi concederti la stravaganza incomprensibile
            che si confà con la mia,
            sarai allibito dalla miriade di emozioni ritrovate.
            Incantami con le tue storie
            sono una cortigiana che chiede di illudersi,
            viziami con la tua poesia delirante
            che scrivesti su fogli ingialliti
            la sera in cui pioveva sul tuo animo nudo.
            Parlami delle parole di carta
            stropicciate dalla tua fame di sapere.
            Spiegami la profondità della tua natura
            e di quando la meditazione
            si prende gioco delle tue certezze,
            della tua coerenza!
            Svelami dove ti rifugi
            quando vomiti l'asprezza della tua linfa,
            invitami negli angoli della tua solitudine
            dove ti sedesti stanco di contrasti,
            dove hai deposto le armi
            quella volta in cui tutto
            era indegno della tua bellezza,
            dove posasti il tuo spirito a riposare
            quella notte in cui l'indole digrignava i denti
            e il gelo consumava il tuo respiro.
            Mostrami il ricordo di quell'oscurità insonne
            fra le lenzuola sudicie di volgarità.
            Giudica questa notte
            solo la bellezza dei versi che rivivono in me
            quando Morfeo si concede.
            Spiega le ali con me
            gli incanti hanno un suono inesplicabile.
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Il nonno del sorriso

              La mia più grande soddisfazione è
              vedere i miei nipotini ridere con gusto
              quando gli racconto storielle, stuzzico la loro

              immaginazione nel fare giochini
              o suscitargli un'emozione come fingere di
              non vederli, a nascondino o in uno spazio
              angusto.

              La considero una terapia che consiste
              nello stuzzicare la loro ilarità imbelle
              facendoli sghignazzare a crepapelle!

              Loro ricambiano con ardore regalandomi
              un vero atto d'amore che mi tocca
              profondamente il cuore, quando spalanco
              le mie braccia e mi corrono letteralmente
              in braccio.

              Le loro risate genuine da me provocate
              con smorfie, sberleffi e frivolezze,
              mi fanno dimenticare ogni acciacco
              malanno o tristezza partecipando con la
              loro gioia e allegra spensieratezza.

              Sono convinto che per conquistare la
              loro fiducia e benevolenza essi mi devono
              considerare un po' complice, un compagno
              di giochi e non un burbero educatore
              a ciò ci devono pensare i loro genitori!

              Bisogna ispirare loro fiducia nel futuro
              e farmi considerare un'ancora di speranza
              e sino a quando sarò in grado di farlo
              saranno in cima ai miei pensieri e faciliterò
              il loro cammino nella vita, spedito e duraturo.

              Man mano che cresceranno avranno la
              consapevolezza del seguente avviso
              che durante il percorso della loro infanzia
              sono stati amati da un nonno speciale e
              mi ricorderanno sempre come
              il nonno del sorriso.
              Composta mercoledì 16 marzo 2016
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