Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Albano e Romina

Ricordo sottile del tempo passato
leggiadrìa emotiva, racconto d'amore
che prima brilla e poi è staccato
oggi Albano e Romina, un unico cuore.
Eccelso soggetto la loro musicalità,
immensa canzone: la felicità

non voglio parlare del loro amore
neanche della loro canzone il sapore
con semplice tremore io devo ricordare
le loro empatiche emissioni televisive
struggente avventura degli atti separativi.

I due mirabili artisti cercano con compassione
di far abbracciare anime dislocate per separazione
che la vita produce senza nessuna considerazione
e questa, molto emozionante azione
bravura bella è fatta con passione,
solleva una sfumatura d'ammirazione
giustifica la nostra piena ovazione.
Composta venerdì 12 febbraio 2016
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marta Emme
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Spalle al muro

    Nei vicoli stretti
    di una vita silenziosa,
    quando il niente intorno
    è diventato dilagante,
    si è rivelato
    il sentimento di appartenenza
    al sacro scibile vivente
    e, rifuggendo dalle inquietudini,
    si aprivan possibilità
    per come esser sostenibili.
    Così a scardinare convenzioni
    dedizione assoluta ponevi,
    ove castelli di cartone
    vedevi posti a difesa
    di privilegi, da un'ottusa
    ignoranza eretti.
    Ignoranza che una pacchiana
    presenza (uomo moderno)
    ha determinato in questo
    spazio di diritti leso.
    E la ragione era questa
    che animava le tante giornate.
    Poi da lontano è arrivato
    il vento dell'insofferenza
    (esodo immigrati)
    che sapeva di deserti infocati
    da seccar l'anima,
    e allor ragione trovavan
    le mille preoccupazioni.
    Di fronte a responsabilità
    inderogabili, la società
    ipocrita, con le spalle al muro
    è posta dalla nuova realtà,
    tanto da dover
    le coordinate ridisegnar.
    Composta domenica 14 febbraio 2016
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Sabrina
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Cosa rimane del giorno

      Il vento porta via
      quello che rimane del giorno,
      mentre il tempo seppellisce
      le mie gioie ed il mio sorriso
      per restituire solo i ricordi,
      flebili e sbiaditi aquiloni
      che prendono il volo
      con lo spirare del vento.
      E proprio tu, vento,
      che inaspettato arrivi
      per derubarmi
      dei sogni e del mio futuro,
      mi rammenti, senza pietà,
      questa brutta realtà
      da trasformare
      e la mia anima da salvare.
      Con la bocca piena di amarezza,
      il cuore colmo di dolore
      mi costringo ad accettare
      l'ennesimo schiaffo del destino,
      chiedendo ferita e impaurita
      una giustizia che non esiste
      e una solidarietà
      che non sappia di ipocrisia.
      Composta martedì 9 febbraio 2016
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Sabrina
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Di fretta

        Mille volti
        che passano davanti
        ai miei occhi,
        come specchi
        riflettono una solitudine
        sperduta tra tante altre.
        Mille diverse realtà,
        dove ogni pensiero rapisce
        e rende prigioniero
        e ogni contatto casuale tra corpi
        diventa un gesto
        di sgradevole intimità,
        inaspettata,
        un fastidioso risveglio
        per l'anima.
        Composta mercoledì 27 gennaio 2016
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Luca Vitali Rosati
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Gradatazione

          Il mondo ha 'l viso di donna,
          che lemme lemme deperisce,
          deteriorandosi invecchia,  
          si guasta, come un bel fiore,
          i cui petali perde ancora,
          infino a piegarsi 'l gambo,
          giacendo sull'arida terra.
          Eppur vien in rapido aiuto
          l'immagine del feto nato,
          che dapprima dipende tutto,
          poi si formano, dall'embrione,
          il cuore, i vasi e l' sangue e 'l feto
          comincia, modella, a crescere,
          infino alla sua nascita,
          da cui comincia la morte.
          Vota la poesia: Commenta