Poesie generazionali


Scritta da: geggio
in Poesie (Poesie generazionali)

Grazie piccola mia

Ti ringrazio per questo dono
non ce la facevo più.

Ti ringrazio per avermi spezzato il cuore.

Ho trovato le lacrime
stavo impazzendo nella loro ricerca
le avevo perse.

Grazie piccola

mi hai regalato una nuova sensazione
mi sono lasciato andare
sono di nuovo libero.

In un dolce pianto sono esploso
per questo ti amerò per sempre.

Il tuo glorioso addio
mi ha dato la libertà.

Quella stupida vita mi soffocava
pensavo che fosse tutto...
schiavo della mia stessa routine.

Grazie piccola mia
buona realtà.

Posso continuare a sognare.
Composta venerdì 8 gennaio 2016
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Per scriverti una poesia

    Per scriverti certe poesie ci vuole orecchio
    intinto dentro il secchio,
    anzi parecchio,
    bisogna averlo tutto,
    per scrivere certe cose;
    e tu non mi dici niente,
    e non ti sfiora il mio tormento,
    e mi lasci qui da solo,
    mentre te ne vai,
    e io non dormirò mai,
    pensando dove sei;
    e ti scrivo una poesia;
    ci vuole orecchio,
    ci vogliono le parole,
    e un senso logico portante.

    Per fare poesia ci vuole l'idea,
    l'idea di base,
    base, la base,
    per fare poesia.
    Composta lunedì 11 gennaio 2016
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      A te, sconosciuta

      A te,
      che non ho mai incontrato,
      non ti ho baciata,
      ti ho pensata forse
      tante e tante volte;
      ti ho sfiorata,
      con lo sguardo,
      ma niente di più;
      a te,
      che ho perduto,
      senza dire una parola,
      senza riuscire a dirti ti amo,
      a te,
      ti ho perduta,
      tra la gente,
      sei svanita,
      e io t'ho amata,
      un momento.
      Composta venerdì 8 gennaio 2016
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        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Peccato

        Perfino il commuovente saluto
        era una costruita menzogna,
        un'altra delle magistrali farse
        recitata per abilmente mascherare
        il tuo pur sincero addio.

        Con grande probabilità,
        il mio sorriso di quella sera
        non ti avrebbe salvato dal rimorso
        che stava consumando il tuo animo
        da maledetto manipolatore.

        Nell'ultimo atto della tragedia,
        non potevo sospettare il finale,
        l'abbandono era stato scritto col cuore
        nella stessa affrettata maniera
        con cui avevi tramato la seduzione
        della mia anima pura.

        Avendo trovato un altro da possedere,
        ti eri liberato della mia presenza
        senza pronunciare una parola,
        lasciandomi soltanto il tuo silenzio
        a tenermi compagnia nell'abisso
        degli oscuri perché.

        Implorando dal mio Dio
        una miracolosa assoluzione dal dolore,
        di certo non potevo appellarmi
        alla tua latitante compassione,
        nemmeno esplicitamente dichiarare
        qualsiasi sentimento che provavo
        per quel malvagio gesto!

        Anche se per motivi diversi,
        la parola "peccato"
        continuerà a vivere
        dentro entrambi i nostri spiriti
        come un sofferto ricordo
        impossibile da cancellare!
        Composta venerdì 30 maggio 2014
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          Scritta da: Caterina
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Cura

          Cura è la carezza di un vecchio
          dalla mano callosa
          sulla guancia sciupata della moglie.
          È il gorgoglio del caffè che sale,
          versato in tazzine impari,
          spruzzato con un po' di zucchero.
          È il nodo alla cravatta
          rito della festa
          routine di un giorno di lavoro.
          Ed è la prima foglia dell'anno
          col sole che le sorride
          speranza di un buon raccolto.
          Cura è una treccia nei capelli
          affinché alla bimba che la porta
          non siano d'intralcio nel gioco.
          È il nodo alle scarpe
          origami d'aria e filo
          fatto doppio così non si scioglie.
          È una torta di mele ancora calda
          col bordo croccante
          con l'aureola di cannella e burro fuso.
          Cura è, infine, una ninna nanna
          sussurrata ad un bimbo
          in attesa del sonno.
          Composta lunedì 29 ottobre 2012
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            Scritta da: Caterina
            in Poesie (Poesie generazionali)

            A Mariannapuntog

            Ti ho cercata in molti posti, Felicità.
            Nella puntualità,
            non c'eri.
            Non eri nell'ordine e nella pulizia.
            Non eri nella calma,
            Felicità;
            nella routine, nell'orologio, nell'agenda, nell'ufficio.
            Non c'eri.

            Ti ho trovata, invece, in un salto, nell'imprevisto, nell'incontro insperato all'angolo di una via.

            Sei nella musica,
            nel vento sulla faccia in una corsa in bicicletta,
            sei nella cioccolata con panna.

            Sei improvvisa, Felicità.

            Donna.
            Sei donna perché sei lunatica.
            Sei agile e giovane perché fugace e ballerina.
            Corri rapida e quando ti incontro non ti intrattieni mai più di un istante.
            E nemmeno avvisi prima di arrivare.

            Ed io, che volevo farmi trovare pronto, con la camicia stirata e l'alito fresco.
            Sarò solo quando arriverai.
            E la camicia ce l'avrò sgualcita e mi chiederò perché non ho dato un colpo di spazzola a quei capelli di solito impeccabili.
            Ma andrà bene così,
            andrò bene così, per lei.
            Non hai gusti difficili e non ti formalizzi,
            Felicità.

            Attendo quel giorno
            Sapendo che nulla può, l'attesa.

            Da grande voglio diventare te,
            Felicità.
            Composta lunedì 19 dicembre 2011
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              Scritta da: ANTONELLA
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Raccolgo la mia essenza

              Raccolgo nel palmo della mano un filo di vita
              che si spegne come candela
              in un singulto di lacrime
              a scolpir viso di profonde rughe.

              Raccolgo nel palmo della mano una ciglia
              caduta da occhi pesti
              spenti di sogni e dolcezza
              muti e rassegnati di fronte all'avverso fato.

              Raccolgo nel palmo della mano un bacio
              conservato come pegno d'amore
              e da te donato nei giorni sereni
              e luminosi di cieli senza bigie nubi.

              Raccolgo nel palmo della mano il mio cuore
              straziato e consunto da tanto penare
              e come fonte prosciugata
              raggrinzito in un silenzio pesante.

              Raccolgo nel palmo della mano la speranza
              e la certezza di esser luce
              sempre presente nella tua anima confusa
              ed impaurita dalla grandezza dell'amore.
              Composta domenica 10 gennaio 2016
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                Scritta da: ANTONELLA
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Aprii il mio cuore all'amore

                Sentii da subito che mi eri indispensabile
                come il fiume abbisogna della sua acqua
                come il fuoco del suo legno
                come il mondo della sua aria.

                Sentii da subito che avrei rischiato le mie certezze
                e combattuto per il nostro amore
                in mille battaglie
                e se fosse stato necessario
                contro tutto e tutti.

                Sentii da subito il tuo immenso dolore dell'anima marchiata
                da abbandoni importanti
                mai superati né affrontati
                durante i giorni convulsi di una vita difficile e dura.

                Sentii da subito che non sarei mai andata via da te
                e nessuno avrebbe mai costruito un muro insormontabile
                tra di noi
                essendo respiro e vitale vento uno dell'altro.

                Sentii da subito che la strada sarebbe stata impervia
                e colma di ostacoli ma mi armai di solo Amore
                e partii con gioia per mano al tuo cuore
                alla scoperta del noi.

                Sarà il tempo a guidarci verso il nostro futuro.
                Composta sabato 9 gennaio 2016
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