Poesie generazionali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie generazionali)

attimi invernali

Sensazione travolgente ed eterea
che vaga nella notte invernale ghiacciata
le stelle pulsano, come i battiti del mio cuore.

Mentre il mio spirito mi trascina in alto
intorno silenzio e pace solo la mia sensibilità
che coglie ogni attimo e instante di questo inverno.

Non voglio lacrime, ma calore nell'anima
l'inverno può essere magico per ognuno di noi!
Lasciamoci alle spalle le cose che non rendono noi felici.

Respirare l'aria gelida è come ripulire il nostro cuore
dalle situazioni false e ingannevoli,
mentre la luna con il suo scintillio carezza i nostri occhi.

Con quel lieve tocco gelido che fa sognare.
Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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    Scritta da: Abentoncesdel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Oltre le nuvole

    I treni sono tutti uguali.
    Chi un po' più bello e chi un po' più brutto.
    C'è quello alla portata di tutti e quello un po' più di lusso.
    Ma tutti hanno una direzione già prestabilita.
    Ma forse mi sbaglio, no... non sono proprio tutti uguali.
    Noi per esempio siamo un treno con le ali.
    Ci guardano tutti male pensando che siamo strani.
    Ma se invece di strani, noi fossimo solo speciali?
    Se potessimo volare, se avessimo la possibilità di andare avanti,
    anche senza i binari?
    Ma forse mi sbaglio, forse... Siamo solo strani.
    E dovremmo limitarci ed essere tutti uguali.
    Composta venerdì 9 ottobre 2015
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      Scritta da: Luca Vitali Rosati
      in Poesie (Poesie generazionali)

      La parabola dell'artista

      Matita disegna e scrive la penna
      sul foglio chiaro o su tela illibata.
      Schizza, abbozza, tratta; rappresentata ora.
      Trasuda fatica; tentenna,
      ché si interroga sulla sua arte;
      demanda pietà a quelle persone
      pronte a linciare. Allora in disparte
      rimanere e parole isocrone
      forgiare, simile al fabbro che spade
      e scudi fa, per sé e pei combattenti.
      Sì cominciano a vedersi i mittenti.
      Una strana pace quindi pervade
      l'animo che, oramai, disillude,
      ché vecchio è divenuto. Prima ardenti
      i sogni son ora freddi, gelidi
      ed osservati con occhi pallidi.
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        Scritta da: Angelika Davidova
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Lei firmava ogni cosa
        sempre con calligrafia
        diversa.

        Una lettera allungata,
        una più storta,
        una quasi scompariva.

        Capitava come se
        scomparisse il nome,
        altre il cognome.

        Altre era illeggibile,
        incomprensibile,
        indecifrabile per i più critici.

        Eppure la firma
        era sempre quella, quel nome e quel cognome.

        Non mutava la scrittura,
        non mutava il modo,
        non mutava il metodo,

        non cambiava lei.

        Da inchiostro ad espressione, quelle erano le varie sfaccettature della sua anima.

        Ma era pur sempre lei.
        Composta venerdì 1 gennaio 2016
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          L'anno nuovo

          Il conto a ritroso il tuo viso mi sfiora,
          sobbalzano i secondi, s'annullano:
          il tempo spavaldo l'anno deflora.

          Un perlage salta nei capelli e fra
          le dita il calice collassa; calpesto
          ridendo la melagrana.

          La testa aleggia con lo spirito,
          il freddo esalta il respiro, che va e
          viene-va e viene, per capriolare nella fumana.

          La volta arde, sono sparite le stelle, la
          musica si fa pittura cangiante: un pane
          ha in serbo per noi una monetina augurale.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            L'antiquario

            Fra le sfere di bosso, un portone
            antico e ospitale, dischiuso al sole,
            sognante, che ha il potere di apparire alla
            gente, come una visione.

            Più o meno pensoso, tocca le vene
            d'un Trumeau, e c'è nel suo stile uno
            sprazzo d'aprile, per niente maldestro,
            ma con fare modesto, leggermente
            piegato, scema verso il bronzo d'un leone ruggente, dentro un cristallo raffermo, o su
            un cavallo imponente: lui, l'antiquario.

            Un quadro circonfuso par catturare il
            suo gesticolare con perizia, e quel
            batter prezioso sul comò, addentrato
            dal tarlo rabbioso.
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              Scritta da: Cristallina
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Oltre

              Nascere e crescere,
              vivere!
              La quotidianità che talvolta
              è distratta
              non gratifica la giornata.
              Anzi, per non soffrire
              la soluzione
              sembra quella di fuggire.
              Ma solo al ritorno
              il cuore si sente colmo.
              Un'altra soluzione che
              gratifica la giornata
              serve subito alla ribalta.
              Guardo in alto
              guardo oltre
              per trovar guarigione.
              Ed in quell'oltre
              ho trovato
              chi la gioia
              mi ha donato.
              Composta mercoledì 13 gennaio 2016
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                Scritta da: geggio
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Perso

                Rimugino, penso, mi logoro
                in un dolce cielo
                cerco la pace
                voglio il vuoto, la pace.

                Mi perdo tra cicche, alcool e puttane,
                sorseggio il mio drink pensando di essere un re
                cadete ai miei piedi

                ma nulla accade.

                Solo
                mi ritrovo nella mia dolce stanza
                immagino l'infinito
                ma nulla accade.

                Ascolto sopporto mando giù
                questa vita infame

                fumo una sigaretta, spenta...
                ne accendo un'altra.

                Mi perdo.

                Una scopata non mi regala la felicità
                mi ha portato in un vuoto totale

                perso, perso, perdo

                nei miei pensieri

                il sorriso distante
                una maschera.

                Recito in uno spettacolo goliardico

                mi perdo in un pensiero.

                Non ho pace
                non ho amore.

                Mi perdo in un dolce far niente
                sono perso
                stanco nullo.
                Composta domenica 10 gennaio 2016
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