Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Non lasciarmi solo

Una nebbia sottile sta turbando
la melodia del cuore,
se vuoi negare ai sogni
un po' di sole
lascia almeno le stelle
che brillano nel cielo delle notti.
Sento nell'aria un velo
che scaturisce da miraggi ignoti
la forza dell'amore
contro cui esplodono i pensieri
si difende come una corazza
perciò non si scalfisce...
Ora la luna ha acceso uno spiraglio
Ti prego, questa luce è troppo forte,
non lasciarmi solo con la nebbia
nella notte sfocata senza stelle.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Un giorno

    Decisa la matita scalfì ogni sua parte,
    melodiosa ne definì i contorni e li addolcì diabolicamente.
    Perfidamente perfetti quegli angelici tratti che silenziosamente sibilano con ostentata timidezza,
    ti celi in atteggiamenti stretti.
    Ti osservo nella mia personale eccellenza
    ma ti archivio nell'albo dei desideri deceduti prima di vagire,
    dove appenderò tutto,
    dove un giorno salirò,
    cingerò tutto a me e lascerò le umane vesti certa del cammino che ho compiuto,
    ignara di quello che avrebbe potuto essere.
    Composta mercoledì 16 marzo 2016
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      Scritta da: Giacomo Moglia
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Non è mai la fine

      Non sostare dove muore il vento
      non ti alzerai più
      solo così calpesterai di nuovo il cielo
      se vicino all'albero rimane un po' di ombra
      allora giaci e respira con lui la vita
      se poi il tuo passo sarà frenetico
      respira profondamente
      un'aria dolce ti accompagnerà piano
      dove il silenzio trasporterà i tuoi sogni
      e sarà lì che troverai un perché
      sdraiati comodamente e a mani aperte
      accogli il tuo futuro
      solo così capirai d'esser tutt'uno
      con l'ultimo respiro e camminerai
      con lui per sempre.
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        Scritta da: Ludo Criacci
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Quel che tu mi dici

        Dici che vuoi lasciarmi
        e mentre lo dici trattengo un respiro,
        e poi un altro
        e un altro ancora.
        Ognuno tornerebbe alla sua vita
        incontrando nuovi amori,
        nuove parole,
        nuove canzoni,
        un nuovo abbraccio
        che racchiuderebbe un nuovo mondo.
        Quando lo dici
        confesso di volerti dar ragione,
        ma poi desisto
        non mi basta un'illusione
        per farmi coraggio,
        la delusione è più forte.
        Addomestico l'angoscia
        per non stracciarmi il cuore,
        pensando a quelle effimere visioni
        che restano negli occhi.
        Il tempo disperde quel che
        siamo stati
        giorno dopo giorno,
        ma nulla può contro il tuo ricordo,
        simbolo di un'eternità
        che non si cancella
        e che mi eleva da terra.
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          FUORI PIOVE

          Fuori piove
          attraverso i pini
          e gli alberi
          in fila indiana
          tra i viali
          della ragione.
          Fuori piove
          e bagna
          perfino le mie parole.
          Fruscii che sento
          dagli abissi
          del cuore,
          in quell'immenso
          silenzio verde
          del mio giardino mentale.
          Si disperdono suoni
          nati
          dai fili d'erba
          portati alle mie labbra,
          dove anche il vento
          dona note
          alla mia mano.
          Fuori piove
          ed io
          tendo l'orecchio
          all'anima
          che mi porge fiori.
          Composta lunedì 14 marzo 2016
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            Scritta da: Marcello Esposito
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Carnevale

            Colori,
            sfarzi e rumori.
            Sorrisi della gente
            tra i suoni indistinti
            di maccheronici carri.

            Coriandoli,
            trombette e cappelli.
            Vestiti in sfilata,
            minuetti e teatrini
            per le strade
            riempiono la giornata festosa.

            Carnevale
            scherzi a pesi e misure
            gareggiano
            per le strade.

            Carnevale
            una festa per permettersi
            un capriccio
            un po' originale.
            Composta lunedì 30 novembre 1998
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              Scritta da: Marcello Esposito
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Il senso della vita

              Giovane uomo,
              vivi nei sogni,
              ama i desideri
              della tua infante giovinezza.

              Giovane uomo,
              non crescere nel mondo
              senza aver ascoltato
              la tua anima:
              ne percepirai i riflessi
              cristallini... nel cuore
              come diamanti
              del tuo amore.

              Chi sei, cosa sarai...
              non ha importanza
              presto lo scoprirai.

              Sorridi al mondo,
              gioisci per la semplicità
              delle essenze che ti circondano.

              Illuminerai il tuo cammino,
              capirai qual è il senso della vita
              troppo personale e utopista
              per poterla generalizzare.

              Segui il tuo istinto,
              ascolta il tuo amore,
              lasciati travolgere dalle passioni
              vivrai un mondo fatato,
              realizzerai i sogni,
              aprirai innanzi ai tuoi occhi
              un mondo di suoni e di colori.
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                Scritta da: Marcello Esposito
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Borgo antico

                Fuor dal borgo antico
                le genti moderne
                sembran cambiare il mondo.
                Pare che le tradizioni
                non gli appartengano.
                Son figli
                di questa terra,
                di questo pianeggiante paese
                dove l'antico e il moderno
                è in contrapposizione.
                Le campagne
                che osservan questi mutamenti
                sembra che soffrano,
                a vedere il moderno mondo
                che avanza e le divora,
                mentre i borghi
                si fan più piccoli e sperduti
                venendo nascosti
                quasi per invidia,
                da questa civiltà moderna.
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                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  L'orologiaio

                  Il tempo, si guarda dalla vetrina:
                  seduto composto come una signorina,
                  luccica, straluccica è avvinto al bracciale,
                  si vanta del tanto costare.

                  Ce n'è uno al muro col pendolo d'oro,
                  un altro più sotto che vale un tesoro,
                  nel tempo inventato ch'è stato ingabbiato.

                  Seduto, gli occhiali calati sul naso, l'orologiaio:
                  gli occhi puntati sul meccanismo inceppato,
                  con dita leggere l'ha di nuovo attivato, e
                  l'orologio, riprende a contare, col suo
                  perfetto pulsare.
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