Poesie generazionali


Scritta da: Cristallina
in Poesie (Poesie generazionali)

Amico libro

Libro, mio confortevole amico
che saggiamente mi parli di mondi
e volti a me sconosciuti
in te ritrovo me stessa
e capisco che mi ero perduta
scopro che tra le tue pagine
vive l'anima di ognuno di noi.
Diversa nell'esprimersi,
ma uguale nell'essere fragile
e il viaggio a cui mi inviti
al centro delle tue scritture,
intimamente e stupendamente
dice che l'essere mio,
si fonde all'essere tuo.
Composta mercoledì 9 settembre 2015
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    Scritta da: Sabrina
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Castelli di gioia

    Tra risate giochi e pianti,
    coriandoli di felicità
    dipingono la mia vita
    e colorano di gioia
    lo sguardo dei miei figli.
    Sorrido
    sentendomi libera
    di vagare nell'azzurro,
    dove cielo e mare si uniscono dando inizio
    all'infinito.
    L'anima esulta,
    mentre le ferite
    si trasformano
    in cicatrici:
    e dentro di me
    esiste solo amore.
    E, quando ti sfioro
    con lo sguardo,
    il cuore si colma
    di tenerezza, passione
    e forza:
    il male sparisce
    lasciando spazio
    ad un indescrivibile desiderio
    di stringerti forte a me,
    ringraziando la vita
    che ha permesso alle
    nostre strade di incontrarsi.
    Composta mercoledì 2 settembre 2015
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      Scritta da: Luigi Caiani
      in Poesie (Poesie generazionali)

      A mia madre

      Amo i tuoi capelli sempre spettinati,
      e quegli occhi aperti, quasi incantati
      dove il presente si specchia nel tuo cuore
      ed il passato è impresso nel tuo amore.
      Sulle tue labbra sempre le stesse parole,
      sono i ricordi che la mente non vuole
      e il tempo ti passa vicino
      e ti illude con gli occhi di un bambino.
      Io ti accarezzo sempre più forte,
      per farti capire che non sei sola con la sorte,
      perché l'amore che mi hai donato
      te lo rendo con il cuore moltiplicato.
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        Scritta da: Linda Reale Ruffino
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Fammi vedere il mare

        Prendimi per mano, mamma!
        Fammi vedere il mare,
        ma non quello rosso
        e tempestoso
        che prima ti soffoca
        e poi t'inghiotte.
        Fammi vedere il mare azzurro
        e poi quello verde di speranza,
        fammi vedere dolci rive e limpide acque,
        dove i pesci nuotano e i bambini ridono.
        Fammi vedere che esiste il mare
        buono e generoso,
        quello che navighi in abbracci sicuri,
        fino agli approdi in paradisi veri.
        Fammi vedere quale suono ascoltano i bambini che non hanno mai solcato questi inferni
        e fammi sentire sicuro
        quando i tuoi occhi mi guardano.
        Regalami il tuo sorriso e pure una bugia,
        tanto so che è solo un sogno e i sogni,
        si sa, non vivono a lungo.
        Composta nel agosto 2015
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il silenzio

          Silenzio, mi sento da te attratta,
          mi conforto nel tuo profondo
          e dell'incanto delle piccole cose:
          la formica col suo fardello vedo sparire,
          mi perdo nel silenzio che sa di tanti suoni in uno.

          Passa il vento che sordo s'allontana
          e la parola rimane dentro intatta,
          come grandine che colpisce senza scalfire,
          un angolo nascosto e provvisorio,
          un'energia mossa dai misteri.

          Anche nei pertugi entra l'infinito:
          ansimo, perché il mio pensiero è indomabile,
          vorrei sapere come prenderlo per mano
          e, magari parlarci piano, piano,
          come a un buon amico.
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            Scritta da: Marta Emme
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Pastore di anime

            Vada i suoi precetti a declamare
            e ovunque c'è un'umanità che fa
            raccapricciar, là ove i diritti umani
            impunemente e crudelmente
            essa si arroga di oltraggiare
            o su un barcone li porta a vacillare.
            Invece è più facile additare
            chi* (governo italiano) poco disturbo può dare
            alla propria potestà talare
            così che lo si può anche bastonare.
            Eppur sol le anime son da pascolare,
            ma questo, monsignore ancor lo deve
            metabolizzare e in politichese*
            (sommariamente)
            manifesta comode pretese eludendo
            di impedir quelle crude offese
            e deludendo le risposte attese,
            sulla giustizia che rende l'uomo più cortese.
            Composta giovedì 27 agosto 2015
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              Scritta da: Giuliana Z.
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Non ti lascio andare

              È lieve la tua presenza,
              tu non sei la
              e non sei qua
              non fai rumore
              ti nascondi
              in punta di piedi
              cammini
              ma il battito
              del tuo cuore
              non trova pace
              come un tamburo
              è il suo ritmo
              compone melodie
              che risuonano
              nell'aria
              ed è per questo che
              se anche non sei la
              e non sei qua
              io non ti lascio andare.
              Composta domenica 16 agosto 2015
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                Scritta da: Sabrina
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Rose e spine

                La notte accende la luna
                e le stelle per illuminare
                regalando sogni, passioni
                e desideri da realizzare.
                Il giorno regala la luce,
                con una realtà da affrontare
                e tante occasioni per agire.
                La vita, invece ci offre
                rose profumate da odorare
                ma anche spine appuntite
                che sanno far male.
                Poiché tutto di noi
                rispecchia la vita
                e nel profondo del cuore
                c'è sia il giorno che la notte,
                spetta a noi scegliere cosa fare,
                se camminare alla luce del sole,
                o in un mare di pece sparire.
                Composta venerdì 21 agosto 2015
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