Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Diversamente

Ho bisogno che tu esista
così come sei.
Per riempire la mia mente dei pensieri di te
per la luce che infondi su ogni cosa
per la forza che dai alla mia coscienza.
per le tante cose che amo dipingere
con i colori di te.
Perché ti voglio bene
anche se non ti desidero
senza comprendere il motivo.
Senza sapere come è successo
senza sapere vivere
diversamente.
Composta domenica 20 luglio 2014
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    Scritta da: Kicco
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Quella panchina

    Dopo una lunga passeggiata, mano nella mano,
    un momento di riposo,
    su quella panchina i nostri sogni si sono tramutati in realtà,
    abbiamo contemplato lo spettacolo delle onde del mare,
    osservato l'ultimo raggio di sole nascondersi dietro l'orizzonte,
    forti emozioni hanno stravolto il presente
    e lasciato alle spalle il passato,
    su quella panchina i nostri progetti hanno fatto
    il giro del mondo insieme.
    Ammirare la natura seduti ha un sapore di antico,
    profonda quiete, immensi silenzi,
    malinconia e nostalgia si amalgamano tra di loro,
    ho capito cha la vita va vissuta inseguendo le proprie passioni,
    senza smettere di sognare un mondo migliore.
    Su quella panchina la gente parla, scrive, osserva la natura,
    senza essere vista.
    Il tempo passa, rimangono i ricordi più belli a tenerci compagnia,
    quelli di quando seduti sulla verde panchina terminavamo
    i nostri discorsi con un bacio.
    Composta domenica 13 luglio 2014
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      Scritta da: Gioia_Pat
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Silenzio

      Ci sono dei momenti in cui preferisco sentire il silenzio in silenzio.
      Ho ascoltato il silenzio delle stelle e del mare,
      e il silenzio del vento quando si placa.
      Il silenzio del volo di un gabbiano,
      e il silenzio del veliero quando il mare è piatto.
      Solo i pensieri fanno rumore...
      un tonfo nell'anima.
      Composta mercoledì 20 luglio 2011
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        Scritta da: serbasciu
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Non posso volerlo, non posso non volerlo

        Ti volto e ti rivolto, mi avvicino, mi allontano,
        bevo le tue mandorle amare
        e il tuo migliore moscato passito,
        chiedo al mio cuore di smettere di amarti,
        magari basta soltanto iniziare a fingere di non amarti
        e i denti del tempo sminuzzeranno
        e digeriranno questo amore
        poi apri un'altra finestra sul tuo mondo e ti vedo.
        In verità il mio cuore non può più prendere l'iniziativa
        perché l'anima non è più mia,
        la mia anima è tua,
        anche se è un'anima di gomma
        che non riesce a cancellare le ombre.
        Io, tu, non riesco a trovare la differenza.
        E se l'amore soffre, se gli manca il respiro
        la cura non è odiare o non amare,
        ma amare ancora,
        perché non c'è Accademia, scienza o farmacologia dell'amore,
        l'amore che è tanto indispensabile alla vita
        quanto è incomprensibile.
        Come si può scrivere di qualcosa che non si può descrivere?
        Manca la penna, manca il tasto per l'aiuto in linea.
        Si può solo sentire,
        così come la terra sente il sole
        senza capire cosa sia il calore che la fa gioire.
        Neanche gli amanti sanno dire cos'è
        eppure ogni loro istante è disseminato di indizi.
        Neanche i poeti lo sanno
        eppure ogni loro verso è ventricolo
        di bellezza, di sorrisi, di lacrime e d'infinito.
        Non posso volerlo, non posso non volerlo.
        Non sono io che salgo sull'arcobaleno
        oltre gli occhi della nebbia.
        Non sono io che tengo il cuore in una fornace
        fino a ustionarmi.
        Non sono io che scateno la burrasca
        senza vela e senza timone.
        Se il mio sogno è azzurro e i sassi diventano smeraldi,
        è perché ci sono frecce di luce
        che inchiodano la mia anima alla tua
        e non c'è rimedio, non c'è forza, non c'è sapienza
        che possa spegnere il sole
        o tramutare gli oceani in blocchi di ghiaccio.
        Composta sabato 19 luglio 2014
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          Scritta da: MAXIS
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Quel giorno ti ritrovai

          Non so chi tu fossi,
          non ti avevo vista mai,
          almeno credo,
          con tutta questa frenesia si incrociano tante persone
          ma non si fa mai caso a nessuno...
          ma quel giorno,
          quel fantastico giorno d'estate,
          ti ritrovai.
          Tu girata a guardare le vetrine di corsa,
          io girato con la mente già al domani;
          all'improvviso, le nostre strade si incrociarono,
          anzi, si scontrarono,
          stavi per cadere all'indietro quando ti presi al volo
          e in quell'istante, i nostri sguardi si catturarono,
          rimanemmo li fermi a guardarci,
          l'uno dentro l'altra.
          Sparirono tutte le vetrine, non esisteva più il domani,
          esistevi solo tu, solo io.
          Non so cosa stesse succedendo,
          ma più ti guardavo
          più mi sembrava di conoscerti da una vita.
          In quell'istante, mi tornarono in mente
          vecchi ricordi mai vissuti,
          ricordi di noi due insieme,
          seduti in riva al mare
          a guardar il riflesso della luna sull'acqua.
          Ti tirai su e senza dir nulla
          ti strinsi a me,
          in un abbraccio che ho sempre cercato.
          D'incanto, appoggiai le labbra sulle tue,
          in un bacio che ho sempre desiderato...
          quel bacio che unì le nostre esistenze
          per l'eternità.
          Composta sabato 19 luglio 2014
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            Scritta da: Sannino Michele
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Candito è bello è il tuo volto
            come il cuore che lasci osservare.
            Dolce e tenera è la tua anima
            che lasci ammirare,
            mentre tremula è la mia voce
            dinanzi a tanta meraviglia
            questo cuor mio affascinato resta impietrito.
            E una luce splende dai tuoi occhi posati su di me
            ed io rapito, inerme dinanzi a te.
            Composta sabato 19 luglio 2014
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              Scritta da: Mariella Buscemi
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Mi è antico questo mare,
              si fa rivolo e corso interiore,
              a ridosso d'una mareggiata crepuscolare.
              Mi coglie la china
              e mi abbandona sulle rive dell'anima
              ventuno grammi di detriti,
              macerie di onde crudeli
              che mi lasciano il cuore bagnato
              e che nessun vespro fragile
              ha la forza d'asciugare.
              Ed è pianto
              che s'infrange sui polmoni
              come fossero scogli
              e l'urto d'una labile memoria
              s'inabissa in fondali
              e lento
              e calmo
              e spasmodico
              ed in tumulto,
              questo mare che mi è coscienza devastata,
              lo trascrivo su fogli d'alga
              con inchiostro salmastro,
              sul bagnasciuga d'un ricordo mesto.
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                Scritta da: dantino
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Per i bambini di Gaza

                Gioca bambino mio
                perdici il fiato
                che nella vita nulla è detto mai, nulla è scontato
                gioca mio figliuolo, per Dio, mettiti in gioco!
                Nulla è duraturo, nulla è infinito
                apriti alla gioia come un fiore
                e dai momenti vivi impara
                l'amore ed il morire bimbo mio
                son decisioni che spettano al cuore
                ama fino a scoppiarlo, giocati il sangue
                non abbandonarti mai del tuo coraggio
                quando come una foglia
                ti vedrai aggrinzire
                quando anche il vento amico ti farà oscillare
                stanco del tuo respiro
                ti farai cadere
                voltati come per gioco in un sospiro
                l'ultima volta ancora amore mio, a salutare
                io sarò ad attenderti e giocare.
                Composta venerdì 18 luglio 2014
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