Poesie generazionali


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie generazionali)
È così immobile il mio pensiero
che il cuore mi s'affatica per potergli stare dietro,
fermarsi,
anche lui
e venir meno ai battiti,
atrofizzarsi d'emozioni.
Getto sull'asse del mentre
un sorriso che possa sporcarmi il volto
che stupri questa mia tristezza
come una puttana di basso rango,
s'avrà,
così,
l'esteriorità più finta,
in nome d'una malinconia da proteggere
possessivamente
dentro.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Le parole mi scivolano dalla bocca
    pregne più del taciuto
    che del detto.
    Solcano l'inguine delle passioni mozze
    ed il midollo di un coraggio che vien meno
    nel viver la vita;
    si estroflettono in ciglia umide d'emozione
    e le sento trapassarmi il diaframma
    con il respiro prestato da una ragione fratturata,
    l'istinto di base che urla
    come una madre disperata che perde le figlie.
    Scappano dalle labbra secche
    che si inumidiscono di sillabe tentennanti
    e si portano dietro il terriccio
    di una fertilità di pensiero
    che è stato e, adesso, non v'è più.
    Son rimaste le crepe.
    Le crepe alle fauci.
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Ti chiamerei amore,
      quando ho una spina sul petto
      che si sente forte,
      come te
      che sento fortissimo
      quando mi pungi l'ultimo senso
      proteso al bello,
      deciso,
      intenso,
      completo,
      diventarmi doloroso
      quando la tua mano mi è sul fianco
      ed una contrattura,
      presto brivido,
      m'attraversa,
      disseminando fuochi sparsi
      come s'io fossi terra con conche da bruciare.

      Ed in te brucio.
      Io, brucio.
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        Scritta da: Luca Zecca
        in Poesie (Poesie generazionali)

        In cielo le stelle ogni notte sono tante

        In cielo le stelle ogni notte sono tante,
        miliardi di puntini che senza un senso
        ti catturano senza ritorno in un istante.

        Una sera di settembre però se ci penso,
        non ho avuto bisogno di salire
        la mia stella l'ho trovata in questo immenso.

        Hai regalato una nuova luce al mio patire,
        il vuoto che sentivo sempre se n'era andato,
        l'amore mi aveva avvolto nelle sue dolci spire.

        Grazie per ogni istante che mi hai regalato,
        dal più piccolo al più importante
        che non sempre ti ho ricambiato.

        Ci provo ora con la cosa che so fare con maestria,
        la dedico per sempre a te amore mio questa poesia.
        Composta martedì 15 luglio 2014
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