Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Amami ora e sempre

Amami ora e sempre,
amami quando
la mia anima geme,
sommessa
osserva l'orizzonte
e vede sfumare
la gioia della vita.
Amami ora e sempre
Quando sono avvolto
Dalla caligine della
Solitudine,
quando
trepidamente la sorte
mi è avversa
e tribolo nel sentiero
paludoso di
mesta vita.
Amami ora e sempre
Perdutamente
Coi sollazzi delle
Tue carezze,
nei tuopi baci
le tenerezze,
sopprimi come solo
tu sai fare
le mie incertezze,
inebriami
col profumo della tua pelle,
illuminami e riscaldami
con la luce del tuo fascino.
Amami ora e sempre
Quando
Il mio freddo corpo
Sfibrato dal calore
Della tua passione,
invoca le tue leggiadri
mani
e si scalda col tepore
dei tuoi sospiri.
Amami ora e sempre
Ed io con esultanza
Tramuterò
Ogni tuo dolore
In gioia e amore,
io sarò lo specchio
della tua passione,
l'eco della tua ragione,
noi saremo la
perfetta sintonia
di un arrestabile
vita d'amore.
Composta domenica 23 marzo 2014
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Come una stella

    Come una stella dispersa
    dal turgido grembo
    della notte
    così l'anima della mia amata
    è lontana.
    La luna riflette
    le gocce cadenti
    lacrime
    di occhi affranti,
    la cometa
    luce del mio cuore
    eclissata
    dalle oscure
    ombre dei cieli.
    Come gazzella ferita
    mi sono rintanato nel
    tugurio della mia
    solitudine.
    Un fascio di luce
    dissolve la cupa
    tristezza,
    come soffio leggero
    risorge il ricordo
    di un bacio donato.
    Aspetto inquieto
    la luce
    non dell'alba
    ma dell'anima
    che io amo.
    Composta domenica 23 marzo 2014
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Se solo riuscissi a spiegarti

      Se solo riuscissi
      A spiegarti la tempesta che
      È in me quando sei lontana
      Dalla mia anima!
      Come secco fogliame
      Spazzato dalla forte brezza
      I miei pensieri si dilatano
      Nel vuoto,
      ma la tua immagine
      come maestosa quercia,
      è stampata nella mia mente
      e non c'è colore,
      o figura che io vedo
      se non la forma tua
      il tuo sorriso
      il tuo viso!
      Se solo riuscissi a spiegarti
      Quanto fragore
      C'è in me
      Quando sei lontana
      Tutti i rumori del mondo
      Sono sordi al mio udire,
      riecheggia come angelica
      musica solo il ricordo
      della tua voce
      soave melodia
      che ritempra di speranza
      la mia anima.
      Se solo riuscissi a spiegarti
      Quanto sterile sia la mia vita
      Lontna dall'anima tua,
      immagina una notte senza luna
      e un alba senza sole.
      Ed io continuo a vivere
      Senza la luce del tuo amore
      Senza il calore del tuo cuore,
      geme la mia anima,
      urla senza ascolto
      languida e solitaria
      vaga senza meta
      ed io continuo a soffrire
      sperando di abbandonare
      quest'anima spenta
      nella luce del tuo cuore
      e ritornare a vivere.
      Composta domenica 23 marzo 2014
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Cuore ferito

        Un fiore senza petali
        appassito
        privo del suo profumo
        dei suoi colori,
        così adesso è questo
        cuore,
        lo avevi impugnato
        con l'ardore del tuo
        amore
        e poi lo hai reciso.
        Le spoglie
        incancellabili
        raccolgo nel deserto
        dell'anima mia,
        vagabonda, ora,
        dispersa senza meta
        le cui cicatrici porto a spasso
        nel tempo lento,
        ferite inguaribili
        come da affilate lame
        m'affliggono il corpo,
        il tuo orgoglio
        mai ammansito,
        ha il mio cuore sgualcito,
        deriso dal destino
        continuo il mio cammino,
        sulle mie spalle
        il fardello dolente
        la tua spietata
        rinuncia.
        Composta domenica 23 marzo 2014
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il rubino melograno

          Dammi la tua mano
          Mia dolce donzella,
          corriamo sereni
          nel viale dei frutteti,
          spacca suvvia
          il rubino melograno,
          porgi con le tue
          morbide labbra
          i suoi succosi chicchi,
          lascia che i fiori
          sfiorino il tuo collo
          e ne formino una ghirlanda
          sul tuo petto,
          con petali di rose bianche
          accarezzo i tuoi fianchi
          così profumata sarai di rosa,
          ascolta il cinguettio
          dell'usignolo sulle fronde
          di quel ciliegio dormiente,
          chiudi le stelle dei tuoi
          lucenti occhi di azzurro celeste,
          annusa i misti profumi
          aleggiati dal vento,
          ecco adesso sulla tua bocca
          un bacio io colgo.
          Composta domenica 23 marzo 2014
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Ti chiamo mia rosa mio fiore

            Ti chiamo:
            mia rosa, fiore, mia cara,
            ma sono parole usate in tutte le lingue,
            pronunciate da tante bocche!
            La verità è che il mistero
            dell'amore vive nell'anima
            e il suo linguaggio
            è fatto di emozioni,
            di sensazioni
            i cui vocaboli non
            riusciranno mai a
            descrivere,
            perché non sono pronunciate
            dalla bocca,
            ma dal cuore!
            E la lingua dei
            cuori
            può essere decifrata
            solo da anime pure
            e sincere,
            allora vuoi sapere se è amore?
            Leggi con l'anima il
            linguaggio del cuore
            di chi ti ama,
            ma usa la sua stessa
            lingua ossia
            il tuo cuore!
            Composta domenica 23 marzo 2014
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Fanciulli di un Dio minore

              Smarrito il tuo sorriso,
              tu piccola anima dimenticata
              porti il fardello dell'altrui
              egoismo,
              paghi il cinismo dei potenti,
              la diffididenza dei ricchi,
              l'orchestra mortale
              di un mondo parziale,
              hanno depredato
              la tua fanciullezza,
              il tuo gioco e
              la tua sopravvivenza,
              le urla inudite
              dei dolori incompresi,
              nella ciotola
              il riso
              che mangi scarseggia,
              nemmeno l'acqua
              ti è concessa,
              l'orizzonte cruento
              l'acre odore della morte
              il fumo della guerra
              hanno lenito
              la tua anima innocente
              il mondo che non volevi
              ha tradito i tuoi sogni,
              le tue speranze.
              Nemmeno il tuo credo
              Conforta il tuo futuro.
              Quando vedi lo sperpero
              Di un coetaneo
              Ghiotto di cibo,
              mentre senti morsi
              e crampi che
              frustano il tuo
              piccolo ventre,
              (buon natale)!
              Composta domenica 23 marzo 2014
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