Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)
Il tuo volto sfigurato
alla luna cantò, ma non ricevette assenso
e la terra lo bruciò.
Le tue mani da pianista
il sole ha soffocato
e la terra le bruciò.
Non ti resta nulla,
nemmeno una consolazione,
perché hai tradito ciò che andava onorato,
l'Amore.
Composta venerdì 26 ottobre 2018
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Alisia7
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Brindo ai miei amici, perché l'amicizia ha un valore inestimabile.
    Brindo ai miei nemici, perché io vado ugualmente per la mia strada.
    Brindo all'amore, perché è la voce più bella dell'anima.
    Brindo al mondo, perché oggi so come guardarlo.
    Brindo al coraggio, perché mi ha plasmata anche ruggendo.
    Brindo alla fiducia, perché credo alle buone intenzioni.
    Brindo alla felicità, perché per poco che duri, arriva sempre.
    Brindo alla tristezza, perché mi ha dato lezioni che mi hanno resa più forte.
    Brindo alla solitudine, perché mi ha insegnato ad apprezzare la compagnia.
    Brindo alle emozioni, perché sento i mie battiti del cuore accelerare.
    Brindo al tempo, perché è un ottimo consigliere.
    Brindo... brindo... brindo...
    ma stasera ho un brindisi speciale:
    brindo a sua maestà la "vita", perché, intensamente, la vivo.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Alisia7
      in Poesie (Poesie generazionali)
      LEI...
      con la notte era diventata amica, saltava tra un sogno ed un altro, in quelle lunghe notti, perché ci sono notti eterne, a volte.

      LEI...
      aveva sogni, quei sogni da risvegliare dal lungo letargo, finalmente. La notte sapeva regalarle sogni incantati, perché lei sentiva la magia della notte.

      LEI...
      non cercava più le belle parole e le promesse, che non le furono mai mantenute.

      LEI...
      voleva essere stupita e consumata da baci ed abbracci, quelli col cuore e non solo con le braccia e con le labbra.

      LEI...
      nonostante tutto, nonostante i suoi se, nonostante i suoi forse ed i suoi perché!

      LEI...
      cercava di liberarsi dal senso di colpa che forse, non aveva fatto mai abbastanza, chissà se non aveva fatto mai abbastanza!?

      LEI...
      voleva smetterla di guardare indietro e cercava di procedere avanti ma i ricordi, le nostalgie e la malinconia riaffioravano, così, all'improvviso. Restando attaccata alle emozioni vissute, come ventose, difficili e doloranti da staccare.

      LEI...
      era così!

      LEI...
      era semplice a volte, complicata altre volte.

      LEI...
      aveva un aspetto serio, forte, deciso ed anche un po' testarda. Aveva mille difetti.

      LEI...
      però aveva una dolcezza devastante ed una passionalità travolgente, nascosta e segreta.

      LEI...
      tutte le mattine, al risveglio, sembrava scendere in un campo di battaglia e spesso sentiva non poche ferite.
      Quelle ferite sulle ferite, quelle lacrime sulle lacrime. Era cosciente e capiva di diventare sempre più Donna.

      LEI...
      non studiava piu strategie per il domani ma in lei cresceva la consapevolezza di non essere una pedina né un burattino degli altri. I fili li aveva tagliati da tempo.

      LEI...
      non aveva paura più di nulla ma c'era un avversaria che temeva, era un'avversaria che aveva una grande potenza:

      LEI stessa, ormai Donna.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Alisia7
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Era stanca delle salite dove diventavano sempre piu ripide.
        Era stanca di credere all'impossibile.
        Era stanca di sbagliare sempre strada vagando.
        Era stanca delle delusioni.
        Era stanca di chiedere scusa anche senza aver sbagliato.
        Era stanca di sognare, senza che uno di quei suoi sogni si fosse mai avverato.
        Era stanca si sorridere ma tanta malinconia dentro.
        Era stanca di una felicità triste.
        Era stanca di sperare con speranza.
        Era stanca di aspettare quel famoso "treno", che mai sarebbe passato.
        Era stanca di essere in compagnia con tanta gran solitudine desertica.
        Era stanca di pensare sempre allo stesso pensiero.
        Era stanca delle notti insonnie.
        Era stanca del tempo che non ha mai tempo.
        Era stanca di essere stanca.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Rosita Ramirez
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Ricordi dell'autunno

          Autunno sei arrivato
          E con te i cambiamenti di stagione,
          di luce, di colori, di sapori...
          emozioni bellissima,
          Foglie ovunque cadono
          sfogliando gli alberi.
          Tempo di ricordi e di nostalgie...
          Ma è anche il tempo delle castagne
          Tempo di accedere il fuoco
          Tempo per stare in compagnia
          Tempo di bere un vino rosso.
          Ma il tempo vola!
          è con lui sei andato via.
          Composta venerdì 26 ottobre 2018
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Tempi moderni

            Tempi moderni
            La macchinetta del caffè,
            il distributore di merendine;
            il nuovo metodo moderno
            per fare la pausa coffe,
            e consumare un pasto veloce e
            rapido in piedi, all'americana;
            un pranzo lampo,
            che ha soppiantato ormai,
            i pranzi tradizionali,
            attorno alla tavola,
            di quando eravamo bambini,
            e la nonna arrivava con
            la frittata fumante e i ravioli,
            e si stava tutti insieme;
            adesso non c'è più tempo,
            si corre, si ha fretta,
            non si torna a casa,
            tutto e veloce, frenetico,
            tempi moderni,
            tempi di fretta,
            di impegni,
            di
            lavoro,
            tempi moderni.
            Composta mercoledì 24 ottobre 2018
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marta Emme
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Costi terribili

              Per non curare il piccolo male (es.
              faringite) finisci dritto in ospedale
              (con la polmonite). Così per non
              perdere il lavoro (i capi degli Stati
              sfruttati dalle multinazionali) perdi
              quello e il tuo decoro (hai la
              desertificazione) se non sai veder
              oltre il tuo misero saper (riguardo
              all'essere sostenibile). Come che
              la natura puoi piegare mentre
              quella non si lascia comandare
              (lì non fa crescere più niente)
              anche quando par ti voglia
              assecondare (i primi raccolti sono
              abbondanti). Infine ti ritrovi in
              brache di tela e non puoi far
              neanche querela (hai permesso ciò).
              Sono, infatti, quelle leggi naturali
              (sostenibilità), per la sua (della
              natura) e la tua tutela (sopravvivenza).
              Composta martedì 23 ottobre 2018
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Marta Emme
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Effetto dell'affetto

                Con quel viso sbarazzino (gioviale)
                giocavi, bella e intensa, con quel
                simpatico bambino e pur col suo
                micino, e non un'ombra (dubbio) ti
                scalfiva (eri serena). Che eri vera
                si capiva da come il tuo naso
                sopraffino (dal buon fiuto) a quelli
                si porgeva, di quel poco che è un
                tantino, da fargli capir che è più
                facile l'affetto elargir, che, tante
                volte, mentir e sui sentimenti
                intristir, pur di non aver niente, con
                nessuno, da spartir. E ciò tanto
                conviene, piuttosto che star da soli
                a marcir e di rabbia a ribollir. Viver
                d'affetto e mostrarlo è di grande
                effetto che, se praticato sui piccini,
                la guerra non si fanno da grandini; e
                questa lezione va imparata, quando
                sono più furbini, che conviene
                insomma viver in pace coi vicini che
                giocare ai soldatini. Invece, il
                pensiero veramente è che per dei
                mocciosi (poiché sono indifesi) i
                buoni sentimenti sian pericolosi
                siccome il mondo è in mano a dei
                merdosi (cattivi e corrotti) ed è per
                questo che bisogna farli crescere
                duri (di cuore) e maliziosi. Invece,
                gira e girondello (ovunque) è
                l'amore che rende il mondo bello e
                sconfigge il male nel fratello; sa
                portar la luce ove il buio è pesto e
                truce; insegna a seder sul trono
                (del proprio potere) in modo giusto
                e buono. E non c'è altro che sia
                così prezioso come questo
                unguento miracoloso che può
                sanare le ferite, perfino le più
                profonde e vive.
                Composta mercoledì 26 settembre 2018
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Giuseppe Cutropia
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Questa notte così profonda...
                  quanto è nera.
                  Questa notte in grado di ingoiare tutti i sogni,
                  così buia da svuotare il cuore, trascinando tutto via con sé.
                  Eppure è nella notte che cerco il mio miracolo,
                  tra i rumori di un silenzio soffocante.
                  Tra tutte queste stelle, cerco te.
                  In questa notte dannata...
                  dannata come la mia anima.
                  Composta mercoledì 17 ottobre 2018
                  Vota la poesia: Commenta