Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie generazionali)
Foglie come fiori...
Attendo,
in questo autunno,
la mia "primavera".
Composta mercoledì 10 ottobre 2018
Foglie come fiori...
Attendo,
in questo autunno,
la mia "primavera".
Il tuo volto sfigurato
alla luna cantò, ma non ricevette assenso
e la terra lo bruciò.
Le tue mani da pianista
il sole ha soffocato
e la terra le bruciò.
Non ti resta nulla,
nemmeno una consolazione,
perché hai tradito ciò che andava onorato,
l'Amore.
Brindo ai miei amici, perché l'amicizia ha un valore inestimabile.
Brindo ai miei nemici, perché io vado ugualmente per la mia strada.
Brindo all'amore, perché è la voce più bella dell'anima.
Brindo al mondo, perché oggi so come guardarlo.
Brindo al coraggio, perché mi ha plasmata anche ruggendo.
Brindo alla fiducia, perché credo alle buone intenzioni.
Brindo alla felicità, perché per poco che duri, arriva sempre.
Brindo alla tristezza, perché mi ha dato lezioni che mi hanno resa più forte.
Brindo alla solitudine, perché mi ha insegnato ad apprezzare la compagnia.
Brindo alle emozioni, perché sento i mie battiti del cuore accelerare.
Brindo al tempo, perché è un ottimo consigliere.
Brindo... brindo... brindo...
ma stasera ho un brindisi speciale:
brindo a sua maestà la "vita", perché, intensamente, la vivo.
LEI...
con la notte era diventata amica, saltava tra un sogno ed un altro, in quelle lunghe notti, perché ci sono notti eterne, a volte.
LEI...
aveva sogni, quei sogni da risvegliare dal lungo letargo, finalmente. La notte sapeva regalarle sogni incantati, perché lei sentiva la magia della notte.
LEI...
non cercava più le belle parole e le promesse, che non le furono mai mantenute.
LEI...
voleva essere stupita e consumata da baci ed abbracci, quelli col cuore e non solo con le braccia e con le labbra.
LEI...
nonostante tutto, nonostante i suoi se, nonostante i suoi forse ed i suoi perché!
LEI...
cercava di liberarsi dal senso di colpa che forse, non aveva fatto mai abbastanza, chissà se non aveva fatto mai abbastanza!?
LEI...
voleva smetterla di guardare indietro e cercava di procedere avanti ma i ricordi, le nostalgie e la malinconia riaffioravano, così, all'improvviso. Restando attaccata alle emozioni vissute, come ventose, difficili e doloranti da staccare.
LEI...
era così!
LEI...
era semplice a volte, complicata altre volte.
LEI...
aveva un aspetto serio, forte, deciso ed anche un po' testarda. Aveva mille difetti.
LEI...
però aveva una dolcezza devastante ed una passionalità travolgente, nascosta e segreta.
LEI...
tutte le mattine, al risveglio, sembrava scendere in un campo di battaglia e spesso sentiva non poche ferite.
Quelle ferite sulle ferite, quelle lacrime sulle lacrime. Era cosciente e capiva di diventare sempre più Donna.
LEI...
non studiava piu strategie per il domani ma in lei cresceva la consapevolezza di non essere una pedina né un burattino degli altri. I fili li aveva tagliati da tempo.
LEI...
non aveva paura più di nulla ma c'era un avversaria che temeva, era un'avversaria che aveva una grande potenza:
LEI stessa, ormai Donna.
Era stanca delle salite dove diventavano sempre piu ripide.
Era stanca di credere all'impossibile.
Era stanca di sbagliare sempre strada vagando.
Era stanca delle delusioni.
Era stanca di chiedere scusa anche senza aver sbagliato.
Era stanca di sognare, senza che uno di quei suoi sogni si fosse mai avverato.
Era stanca si sorridere ma tanta malinconia dentro.
Era stanca di una felicità triste.
Era stanca di sperare con speranza.
Era stanca di aspettare quel famoso "treno", che mai sarebbe passato.
Era stanca di essere in compagnia con tanta gran solitudine desertica.
Era stanca di pensare sempre allo stesso pensiero.
Era stanca delle notti insonnie.
Era stanca del tempo che non ha mai tempo.
Era stanca di essere stanca.
Autunno sei arrivato
E con te i cambiamenti di stagione,
di luce, di colori, di sapori...
emozioni bellissima,
Foglie ovunque cadono
sfogliando gli alberi.
Tempo di ricordi e di nostalgie...
Ma è anche il tempo delle castagne
Tempo di accedere il fuoco
Tempo per stare in compagnia
Tempo di bere un vino rosso.
Ma il tempo vola!
è con lui sei andato via.
Tempi moderni
La macchinetta del caffè,
il distributore di merendine;
il nuovo metodo moderno
per fare la pausa coffe,
e consumare un pasto veloce e
rapido in piedi, all'americana;
un pranzo lampo,
che ha soppiantato ormai,
i pranzi tradizionali,
attorno alla tavola,
di quando eravamo bambini,
e la nonna arrivava con
la frittata fumante e i ravioli,
e si stava tutti insieme;
adesso non c'è più tempo,
si corre, si ha fretta,
non si torna a casa,
tutto e veloce, frenetico,
tempi moderni,
tempi di fretta,
di impegni,
di
lavoro,
tempi moderni.
Per non curare il piccolo male (es.
faringite) finisci dritto in ospedale
(con la polmonite). Così per non
perdere il lavoro (i capi degli Stati
sfruttati dalle multinazionali) perdi
quello e il tuo decoro (hai la
desertificazione) se non sai veder
oltre il tuo misero saper (riguardo
all'essere sostenibile). Come che
la natura puoi piegare mentre
quella non si lascia comandare
(lì non fa crescere più niente)
anche quando par ti voglia
assecondare (i primi raccolti sono
abbondanti). Infine ti ritrovi in
brache di tela e non puoi far
neanche querela (hai permesso ciò).
Sono, infatti, quelle leggi naturali
(sostenibilità), per la sua (della
natura) e la tua tutela (sopravvivenza).
Con quel viso sbarazzino (gioviale)
giocavi, bella e intensa, con quel
simpatico bambino e pur col suo
micino, e non un'ombra (dubbio) ti
scalfiva (eri serena). Che eri vera
si capiva da come il tuo naso
sopraffino (dal buon fiuto) a quelli
si porgeva, di quel poco che è un
tantino, da fargli capir che è più
facile l'affetto elargir, che, tante
volte, mentir e sui sentimenti
intristir, pur di non aver niente, con
nessuno, da spartir. E ciò tanto
conviene, piuttosto che star da soli
a marcir e di rabbia a ribollir. Viver
d'affetto e mostrarlo è di grande
effetto che, se praticato sui piccini,
la guerra non si fanno da grandini; e
questa lezione va imparata, quando
sono più furbini, che conviene
insomma viver in pace coi vicini che
giocare ai soldatini. Invece, il
pensiero veramente è che per dei
mocciosi (poiché sono indifesi) i
buoni sentimenti sian pericolosi
siccome il mondo è in mano a dei
merdosi (cattivi e corrotti) ed è per
questo che bisogna farli crescere
duri (di cuore) e maliziosi. Invece,
gira e girondello (ovunque) è
l'amore che rende il mondo bello e
sconfigge il male nel fratello; sa
portar la luce ove il buio è pesto e
truce; insegna a seder sul trono
(del proprio potere) in modo giusto
e buono. E non c'è altro che sia
così prezioso come questo
unguento miracoloso che può
sanare le ferite, perfino le più
profonde e vive.
Questa notte così profonda...
quanto è nera.
Questa notte in grado di ingoiare tutti i sogni,
così buia da svuotare il cuore, trascinando tutto via con sé.
Eppure è nella notte che cerco il mio miracolo,
tra i rumori di un silenzio soffocante.
Tra tutte queste stelle, cerco te.
In questa notte dannata...
dannata come la mia anima.