Scritta da: Cosmo Gandi
in Poesie (Poesie generazionali)
Se ti sei sintonizzato con la frequenza,
del tuoi io connesso all'tutt'uno ovunque,
sarai l'unico Dio della tua vita.
Composta domenica 14 aprile 1968
Se ti sei sintonizzato con la frequenza,
del tuoi io connesso all'tutt'uno ovunque,
sarai l'unico Dio della tua vita.
E in un momento
mi sono sentita fragile
come se bastasse un soffio di vento per spezzarmi
La testa mi sembrava leggera
le gambe deboli
nulla mi rispondeva più
Ho tremato
Ho sospirato
come fosse l'ultimo secondo
Tutto è diventato nero
lì ho sentito il pavimento sulla faccia
lì non ho più sentito niente.
Volan piume di Angeli nel cielo del Signore,
soavi e armoniche preghiere,
tuffo al cuore e viscere a strappar vita.
Polvere nell'aria a divenir occhi di pietra.
Anime volate in Paradiso, cemento ad inghiottir cemento
ad innalzar montagne di terrore.
Lastroni di massi catapultati su serena gente e
il Signore a porger la mano ai suoi figli,
ed avviarli oltre quel baratro inghiottito.
Un sudario da non dimenticare.
Disastri che non dovrebbero ripetersi!
Voragine a cancellar vite,
anime e corpi a cader in trincea.
Preci marturiate e strappate ad altri cuori.
Istanti di terrore sul ponte nero, disumana catastrofe di morte.
Frazione di secondi a tracciar crudel destino...
Signore portali con te stringili e
non lasciar che muoiano due volte...
Dona un sorriso a chi disperato piange e non ravvede
la morte è cattiva toglie gli amori terreni ed indietro non torna.
Signore intona un canto unanime
da infonder ai cuori che
il potere è solo "L'Amore per la vita".
Che aspetto tu hai
nascosto nell'abito che indossi,
non sai cosa fai.
Trascini la mia mente
nella tua scatola buia,
e plagiata la mia natura,
accecata dalla tua ombra,
la sbatti contro le mura.
Un petalo sciupato,
un bocciolo schiacciato.
Incanto celestiale la pelle giovane.
Offuscato da lacrime innocenti
l'indaco dei miei occhi.
La mia voce non ricordi:
parole pronunciate all'anima meschina tua,
non sono un fiore di marmo.
Hai presente quella sensazione che provi quando finisci il più bel libro che tu abbia mai letto?
Hai pianto, riso,
ti sei arrabbiato, hai amato e odiato,
tutto in pochissime pagine,
le più importanti della tua vita.
Ogni frase è stata una sfida,
ogni virgola un singulto,
ogni punto un nuovo inizio.
Ci sono stati momenti in cui avresti preferito saltare direttamente al finale,
chiudere tutto e passare oltre quelle infinite descrizioni.
Eppure sei arrivato, ce l'hai fatta,
finito,
concluso,
felice,
Vuoto...
Volevo chiudere qui,
andare a dormire e svegliarmi nel mezzo di un nuovo inizio di una nuova storia.
Quant'è difficile ricominciare,
quant'è difficile cambiare.
Ti sembra che nulla possa sostituire ciò che hai vissuto,
che nulla possa essere altrettanto vero.
Vorresti tornare indietro, dimenticare ciò che hai letto e ricominciare,
ricominciare lo stesso libro all'infinito.
Eppure sai che non puoi,
che non è giusto,
che devi,
che VUOI
andare avanti.
Ma quel vuoto rimane.
E ti distrugge.
Sai che arriverà un nuovo inizio.
Sai che troverai biblioteche di libri nella tua vita.
Eppure nello scaffale quel libro non ci vuole ancora entrare e cerchi di scoprire quali nuove parole potrai scriverne il seguito.
Avrei voluto ballare con te
e stringerti forte a me.
Mi avresti insegnato a muovere
qualche passo...
tu... figlio mio che di ogni macigno
ne hai fatto sempre
un piccolo sasso.
Ma non importa e sai perché?
Ogni giorno il mio cuore è assieme al tuo
per danzare al ritmo di una vita
che va sempre più in salita...
per ricordarmi che
nulla è perduto
se ci sarai tu a tenermi la mano.
Tu che sei il mio presente...
tu che sei quel futuro dimenticato
tra le pareti di quella stanza
in cui ti ho cercato invano.
Tu pianto silenzioso
fatto di lacrime e sorrisi...
Tu unico senso della mia vita.
Andava alla ricerca di un qualcosa che non esisteva...
credette di vedere in quella foglia riversa a terra
Il pezzo mancante di un puzzle quasi terminato.
Ma si accorse che quella foglia altro non era
che un foglio accartocciato
intriso di pensieri
in cui il rigo lasciato in bianco
non sarebbe mai stato toccato dalla punta fragile di una matita
che aveva appena cominciato a disegnare il suo percorso.
Se la luna potesse parlare
racconterebbe delle mie lacrime
che non riesce più a contare...
se il sole potesse cantare
ti dedicherebbe la canzone d'amore
più bella e più triste che nessuno
è mai riuscito a stonare...
se le stelle potessero danzare
farebbero un girotondo infinito
attorno al tuo cuore
per ricordarti l'immensità
del mio amore.
Ma loro non possono tutto ciò...
si limitano solo ad osservare da lontano
Il mio cuore che grida invano...
un cuore stanco
per un'ingiustizia subita
ma che continuerà a combattere
per te che sei la mia tenerezza infinita!
Vorrei ritrovarmi così...
con le tue mani
tra i miei capelli
e l'anima al vento
ad inseguire aquiloni...
Io lo conosco il tuo silenzio,
quante volte l'ho urlato anch'io
rimanendo muta.
Ricorda l'urlo delle stelle cadenti
che nessuno ha mai ascoltato.
E tu, come loro,
urli tutto il tuo silenzio.
Il mondo sempre più sordo
e tu sempre più muto.