Poesie in lingua straniera


Scritta da: Damon Darkland
in Poesie (Poesie in lingua straniera)
I lost my heart 'cause I was in a hurry for living our love.
Maybe I left him in a cafe or along the streets,
inside incomprehension  or pride.
I lost my heart in a game,
a game that I didn't know how to play
a game that I didn't learned the rules
and I was not able to find him.
Now I'm looking for my heart
covered by dust of painfulness,
under the ruins of my own poems.


Ho perso il mio cuore
tra le pagine di un libro,
tra i tavoli di un bar,
in un gioco in cui non so giocare
e di cui non conosco le regole.
Ora cerco il mio cuore
sotto la polvere delle mie parole,
sotto le macerie delle mie poesie.
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    Scritta da: Damon Darkland
    in Poesie (Poesie in lingua straniera)
    I have been here before,
    but when or how I cannot tell:
    I know the grass beyond the door,
    the sweet keen smell,
    the sighing sound, the lights around the shore.

    You have been mine before,
    how long ago I may not know:
    but just when at that swallow's soar
    your neck turned so,
    some veil did fall,
    I knew it all of yore.

    Has this been thus before?
    And shall not thus time's eddying flight
    still with our lives our love restore
    in death's despite,
    and day and night yield one delight once more?


    Fui già qui un tempo,
    Ma quando e come non so;
    Conosco quell'erba oltre la soglia,
    La fragranza che penetra dolce,
    Il sospirato suono, i luccichii alla riva.
    Mi sei appartenuta già –
    Quanto tempo fa, non so:
    Ma, quando la rondine s'alzò,
    si volse il tuo collo al punto
    Ch'un velo cadde, - che sempre lo seppi.
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      Scritta da: NikkiPinki
      in Poesie (Poesie in lingua straniera)
      Pensavo
      che potremmo andare a New York a giugno...
      oppure alla casa al mare...
      fare tutti i giorni l'amore...
      e morsi di nuvole...
      sei volte
      oppure dieci...
      il letto
      il muro
      la scrivania e il comodino...
      il divano
      il tavolo
      la vasca e la lavatrice...
      la sabbia e il mare
      la barca
      la macchina
      il parcheggio
      e la casetta abbandonata...
      Pensavo
      che se fossi qui
      lo farei...
      ora
      oggi
      e ancora.
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        Scritta da: Giulia Guglielmino
        in Poesie (Poesie in lingua straniera)
        Mi corazoncito es un poco necio
        y se llena de complejos.
        No le digas a nadie
        que soy loca...
        No le digas a nadie
        que tu vida es mi vida...
        Dejenme soñar.
        Yo soy el poeta de mil penas
        y tu eres mi condena.

        Il mio cuoricino è un po' sciocco
        e si riempie di complessi.
        Non lo dire a nessuno
        che sono pazza...
        Non lo dire a nessuno
        che la tua vita è la mia vita...
        Lasciami sognare.
        Sono poetessa di mille pene
        e tu sei la mia condanna.
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          Scritta da: Giulia Guglielmino
          in Poesie (Poesie in lingua straniera)
          Quitate la ropa lentamente
          hoy quiero amanecer contigo
          Que nos perdone
          nuestro divino señor si
          cometemos un delito
          Pero Adam y Eva
          pecaron por tentacion
          Tu y yo no somos distintos.

          Togliti i vestiti lentamente,
          oggi voglio far l'alba con te
          Che ci perdoni
          il nostro Signore divino se
          commettiamo un delitto
          Però Adamo ed Eva
          peccarono a causa della tentazione
          Tu ed io non siamo diversi.
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            Scritta da: Julie Gensini
            in Poesie (Poesie in lingua straniera)

            Elévation (Elevazione)

            Au-dessus des étanges, au-dessus des vallées,
            des montagnes, des bois, des nuages, des mers,
            par delà le soleil, per delà les éthers,
            per delà les confins des sphères étoilées,

            Mon esprit, tu te meus avec agilitè,
            et, comme un bon nageur qui se pame dans l'onde,
            tu sillonnes gaiement l'immensitè profonde
            avec une indicible et male voluptè.

            Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides;
            va te purifier dans l'air supérieur,
            et bois, comme une pure et divine liqueur,
            le feu clair qui remplit les espaces limpides.

            Derrière les ennuis et les vastes chagrins
            qui changent de leur poids l'existence brumeuse,
            heureux celui qui peut d'une aile vigoreuse
            s'élancer vers les champs lumineux et sereins;

            Celui dont les pensers, comme des alouettes,
            vers le cieux le matin prennent un libre essor,
            - qui plane sur la vie, et comprend sans effort
            le langage des fleurs et des choses muettes!

            Al di là degli stagni, delle valli e dei monti,
            al di là dei boschi, delle nuvole e dei mari,
            al di là del sole, al di là dell'aria,
            al di là dei confini delle stellate sfere,

            Tu, mio spirito, ti muovi con agilità
            e, come buon nuotatore che gode tra le onde,
            allegro solchi la profonda immensità
            con indocile e maschia voluttà.

            Fuggi lontano dai morbosi miasmi,
            voli a purificarti nell'aria più alta,
            e bevi, come un puro liquido divino,
            il fuoco chiaro che colma spazi limpidi.

            Le spalle alla noia e ai vasti affanni
            che opprimono col loro peso la nebbiosa vita,
            felice chi con ali vigorose
            si eleva verso campi sereni e luminosi;

            Chi lancia i pensieri come allodole
            in libero volo verso il cielo del mattino,
            - chi si libra sulla vita e comprende senza sforzo
            il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
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              Scritta da: Manuel Pellegrino
              in Poesie (Poesie in lingua straniera)

              Un souffle de vie

              Haute la lune dans le ciel, piquè
              d'étoiles dans son immensitè.
              L'air immobile, le bois silencieux devant nous... Je prends
              ta main, un frisson, peux tu te détends...
              sous les yeux du ciel
              seuls
              nous marchons.

              Pas légers sur le fond herbeux, ombres et bruissement
              autour de nous.
              Tout à coup, un bruit, tu te tourne, cherches mes yeux.
              Je souris, toi aussi: tes cheveux sentent de fleurs.

              Les derniers arbres devant nous,
              tu cours, hors du bois:
              Et le voilà, le lac, s'étend
              en toute sa splendeur.
              Etincelles d'étoiles dans tes yeux: tu te serres à moi,
              et rien n'a plus de sens.

              Si comme des verts esprits, serrés ensemble,
              Les mains doucement effleurent
              nos corps...
              Silence, tout autour: chaud
              ton souffle,
              douces tes soupirs.

              Accroupis, la création s'ouvre
              devant nous.
              Nus, nous plongeons dans l'eau:
              une symphonie de sons
              ton ris argentin.
              Les yeux fermés, nous nous embrassons...
              S'éclorent les portes de l'éternitè.

              De retour dans la chambre, enfin: devant
              la cheminée, nos désirs s'enflamment: une couverture,
              toi et moi: et dans le silence
              le silence
              naît l'Amour.

              Un souffle de vie

              Alta la luna nel cielo, trapunto
              di stelle nella sua immensità.
              Immobile l'aria, il bosco silente davanti a noi... Ti prendo
              per mano, un brivido, poi ti rilassi...
              sotto gli occhi del cielo
              soli
              camminiamo.

              Passi leggeri sul fondo erboso,
              ombre e fruscii
              intorno a noi.
              A un tratto, un rumore, ti volti, cerchi i miei occhi.
              Sorrido, e tu con me: i tuoi capelli profumano di fiori.

              Gli ultimi alberi davanti a noi, tu corri, fuori dal bosco:
              ed eccolo, il Lago, si stende in tutto il suo splendore.
              Scintille di stelle nei tuoi occhi: ti stringi a me
              e nulla ha più senso.

              Come spiriti silvestri qui abbracciati,
              le mani sfiorano piano i nostri corpi...
              Silenzio, intorno: caldo il tuo fiato,
              dolci i tuoi sospiri.

              Accucciati, il creato si apre davanti a noi.
              Nudi, un tuffo nell'acqua: una sinfonia di suoni
              la tua risata argentina.
              Ad occhi chiusi, ci baciamo...
              Si schiudono le porte dell'infinito.

              Di ritorno in camera, infine:
              davanti al camino, i nostri desideri si infiammano: una coperta,
              tu ed io: e nel silenzio,
              il silenzio,
              nasce l'Amore.
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                Scritta da: Pierluigi Camilli
                in Poesie (Poesie in lingua straniera)

                Da sempre

                Dice ched'è, ma ch'è successo mai,
                che oggigiorno stamo sempre in guera?
                Come sarà, che mo' tutti ‘sti guai
                stanno a sortì sopra ‘sta pôra tera?
                Li cataclisma, la droga, l'aggresioni,
                stupri, le truffe co' li  ladrocini;
                in più, ce vonno toje le pensioni,
                sinno' restamo dietro ai pariggini!
                Eh, caro Peppe!, ciai memoria corta!
                Sti fatti che lamenti so' successi
                puro ne' l'era ch'oramai è morta!
                Solo che allora ereno permessi
                sortanto a pochi e solo for de porta;
                e l'antri tutti zitti e sottomessi!
                Prima nun le sapevi l'avventure;
                nun lo sapevi quanno le mazzate
                scapocciaveno pôre creature;
                nun sapevi de razze eliminate!
                Quale telegiornale lo diceva,
                ch'er crociato ch'annava in terrasanta
                indo' passava se riconosceva?
                Se trucidava già nell'anno ottanta!
                L'omo, caro Peppe, è un gran casino:
                da quanno è comparso su' la tera,
                ha cominciato prima co' Caino;
                poi s'è organizzato pe' la guera!
                Ma ha pagato sempre er piccinino,
                senza pensione e co' la galera!
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                  Scritta da: Fra Libertaria
                  in Poesie (Poesie in lingua straniera)

                  Nanneddu meu (Giovanni mio)

                  Nanneddu meu su mundu est gai,
                  a sicut erat non torrat mai.
                  Semus in tempos de tirannias, infamidades e carestias;
                  commo sos populos cascan che canes gridende forte "cherimus pane". Famidos nois semus
                  pappande pane e castanza,
                  terra cun lande;
                  terra ch'a fangu, torrat su poveru senz'alimentu, senza ricoveru.
                  Cussas banderas numeru trinta de binu bonu mudana tinta;
                  appena mortas cussas banderas
                  non pius s'osservan imbriagheras. Semus sididos, issa funtana pretende s'abba parimus ranas.
                  Abbocaeddos, laureados, buzzacas boidas e ispiantados.
                  Adiosu Nanni, tenet'a contu,
                  fache su surdu,
                  ghettad'a tontu;
                  e tantu l'ides:
                  su mundu est gai a sicut erat non torrat mai.

                  Giovanni mio il mondo è così,
                  come era non tornerà.
                  Siamo in tempo di tirannia, infamità e carestia;
                  ora i popoli sono come cani gridando forte "vogliamo pane".
                  Siamo affamati
                  mangiando pane e castagna,
                  terra di ghiande;
                  terra col fango, torna il povero senza cibo, senza dimora.
                  Quelle 30 bandiere con il vino buono cambiano colore;
                  appena morte quelle bandiere
                  non si vedono più sbronze.
                  Siamo seduti nella fontana bagnandoci come rane.
                  Avvocati, laureati, tasche bagnate e vuote.
                  Addio Fiovanni, ricordati,
                  fai il sordo,
                  diventa tonto;
                  tanto lo vedi:
                  il mondo è così per sempre.
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