Poesie personali


Scritta da: Rosa Coddura
in Poesie (Poesie personali)

Passione

È forse per quel pugno
dato allo specchio,
dove è stato rotto il riflesso di un grugno
contro un possibile avversario di te stesso.
È forse il sangue
che hai asciugato con la mano
dopo che è stato assaggiato il suo sapore,
mentre scorreva lungo il pendio del volto, colorando le labbra,
quando l'incomprensione alimentava la rabbia.
È forse la voce che con enfasi esce,
e con entusiasmo cresce
per la voglia di farsi ascoltare,
sotto i riflettori di una canzone
è forse questa la passione?

È forse la distanza,
cercare di abbatterla
immaginandoti in questa stanza
è forse il terremoto del mio stomaco,
dove viene giù a poco a poco un pezzo di intonaco,
le mie pareti tremanti
ogni volta che mi parli,
o sguardi
lesioni provocate da amanti distanti,
ricordi lontani,
sguardi che dicono
"Non è mai troppo tardi".

Che colore ha la passione?
Rossa come il sangue
che mi scorre lungo il pugno, il braccio,
ferito dal vetro,
come ogni passo, metro, che ci allontana,
come la bandiera di un torero
è la forza di un desiderio.

È la determinazione,
in un percosso tortuoso,
la volontà che non ha riposo,
la perseveranza
sono i mille chiodi affissi sulla bacheca della mia testa
che non so strappare,
dove ancora ogni scritta resta.

È questa la passione,
a volte un sentirsi vivo
ma senza respiro
nell'attesa di una presenza,
sentirsi vinti in un mondo campione
l'insopportabile delusione.

Le parole fuori controllo,
un terremoto, un crollo
e la ricostruzione
è questa la passione.
Composta sabato 13 luglio 2013
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    Scritta da: Salvatore Coppola
    in Poesie (Poesie personali)

    Se non avrai paura di me

    La limpidezza di questo cielo
    ha generato in me
    il desiderio di scrivere
    una poesia per te che io amo.
    Ti amo da quando
    una breccia al petto
    ha concesso al mio cuore
    di seguire il richiamo del tuo.
    Ti amo da quando
    per la prima volta nella vita,
    ho sentito il sangue nelle vene
    correre come un fiume in piena.
    Mi sono innamorato di te,
    di te che come musa m'ispiri.
    Scriverò di te
    in una canzone d'amore,
    e tu leggerà le mie parole.
    Canterai di me,
    ed io ascolterò il tuo canto.
    Danzerai per me,
    per un cuore innamorato
    che ha paura della solitudine.
    Forse il mio è un sogno
    che non sa di essere un sogno.
    Ma presto l'alba mi sveglierà,
    è se questo scaccerà l'ombra
    che insegue il mio destino,
    tra queste mura senza luce
    nasconderò le mie inquietudini.
    Un giorno ci incontreremo,
    è se non avrai paura di me,
    mi porgerai mano
    ed io ti condurrò lassù,
    dove i sogni si chiamano emozioni,
    dove milioni di piccoli diamanti
    si specchieranno felici nei tuoi occhi. ©
    [S. Coppola – scrittore].
    Composta mercoledì 31 luglio 2013
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      Scritta da: Rosa Coddura
      in Poesie (Poesie personali)

      Semicerchio sfumato

      Anche se è giorno, ti cerco, ti osservo
      tu, lassù sembri un semicerchio
      dal gesso sfumato
      nel disegno di Dio.

      Sono niente, neanche un punto,
      al confronto del tutto,
      sei lontana, luna, eppur ti cerco,
      con uno sguardo che mi fa sembrare
      al traffico, una persona distratta,
      e mi fermo a pensare che anche se sei distante
      ti vedo, ma non è così per tante cose.

      Poi scatta il verde,
      passo e faccio finta di niente,
      mi sono incantata un momento,
      e poi svegliata dal clacson
      che mi intima di passare,
      è tardi devo andare,
      il mio impegno mi attende,
      per questa notte si ci sente.
      Composta martedì 18 giugno 2013
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        Scritta da: Rosa Coddura
        in Poesie (Poesie personali)

        Sbaglio sempre

        Sbaglio sempre lo so,
        ma istintiva sono però,
        ho sbagliato, sbaglio e sbaglierò
        finché da qualche parte arriverò.

        Sono parte delle domande,
        un eterno punto interrogativo,
        passi esitanti
        fingono sicurezza
        per non sembrar ignoranti.

        Sbagliare,
        alzo la mano per imparare,
        cado, si, per potermi rialzare,
        cercare.

        Ed ho sbagliato così tante volte
        che le persone se ne sono accorte,
        alcune mi hanno teso la mano
        in segno di un "Ricominciamo",
        altre hanno incrociato le braccia
        "Non voglio vedere più la tua faccia".

        Ho sbagliato,
        ma tu ti sei tanto stancato
        che alla fine invece di tagliare,
        cancellare,
        il foglio hai cambiato,
        ed hai ragione,
        ma non troverai mai la perfezione!
        Composta martedì 25 giugno 2013
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          Scritta da: Rosa Coddura
          in Poesie (Poesie personali)

          Persone sorridenti

          Ti accorgi delle persone
          cordiali, umili e semplici,
          i loro sguardi autentici,
          animano l'emozione.

          Sono già, pronte a distanza,
          serene aprono le braccia,
          si vede anche dalla faccia,
          accolgono sorridenti,
          a denti quasi lucenti,
          mentre il loro cuore avanza.

          Cosa ti pulisce il viso?
          Una lacrima o un sorriso?
          Donano tutte sé stesse,
          crucci che la vita tesse,
          sembrano adesso fragili,
          per un'istante labili.

          Le riconosci fra mille,
          hanno negli occhi scintille,
          luce entra nelle pupille,
          dove nasce lo spirito,
          ed io più non mi limito,
          un accenno, una prima risata,
          una carezza aspettata,
          è sul mio cuore posata,
          un'allegria appena nata,
          finalmente l'ho trovata.

          Viene un pianto commovente,
          nel ricordo divertente,
          che rivive nella mente,
          pensando un sorrido sorge,
          l'umore, un bagliore scorge.

          Versione a versi liberi

          Ti accorgi delle persone
          umili, cordiali e semplici,
          loro sono già pronte a distanza
          ad accoglierti con un sorriso
          che dona un certo senso d benessere spirituale.
          Li riconosci fra mille,
          quasi un accenno, trattieni una risata,
          perché ricordi i divertenti momenti.
          Quando le penso, sorge sul mio viso
          un sorriso, un'accecante luce di serenità.
          Composta mercoledì 31 luglio 2013
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            Scritta da: Rosa Coddura
            in Poesie (Poesie personali)

            La mancanza

            La mancanza affonda gli artigli,
            lacera i rapporti, i ricordi,
            i nostri armoniosi accordi
            che da sempre più lontano origli.

            Mi spezza dentro
            la stupida abitudine,
            in un vuoto improvviso entro
            l'inquietudine
            data dall'assenza
            della tua presenza.

            Un furioso dolore,
            nel silenzio
            un pensante fragore
            ogni battito
            del mio cuore,
            che scandisce
            le arrese ore
            di chi mi tradisce.

            Io convalescente,
            torno a vivere
            anche se sei assente,
            mentre nell'amore
            torno a credere.
            Composta lunedì 11 marzo 2013
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              Scritta da: Rosa Coddura
              in Poesie (Poesie personali)

              Apatia

              Giornata un po' apatica,
              quasi statica,
              sdraiata al letto fissi il soffitto,
              come a cercare qualcosa di scritto,
              ma nel suo foglio bianco niente stimola,
              mentre la mente dal mondo si isola.

              Ogni giorno la stessa domanda,
              alla fine la tua vita comanda,
              "Cosa fare?",
              "Dove devo andare?",
              ha bisogno di una bussola la mia esistenza,
              si sta perdendo prima di una sperata partenza.
              Composta mercoledì 26 giugno 2013
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                Scritta da: Rosa Coddura
                in Poesie (Poesie personali)

                Empatia

                Ho messo per un attimo
                le mie mani a coprir gli occhi
                per saper cosa prova un cieco,
                non so com'è la sua vita
                ma so vedere solo l'oscurità,
                senza mai vedere la luce del sole,
                i colori,
                il sorriso delle persone,
                eclissato dai miei occhi.

                Ho tappato le mie orecchie
                per capire cosa prova un sordo
                quando non sente,
                neanche la musica
                non sentire nemmeno la voce di tua madre,
                non sentire il fruscio del vento,
                sentire niente
                è il suo tormento.

                Sono stata in silenzio
                molte volte per capire cosa prova un muto,
                senza esprimere mai la mia opinione,
                senza poter più cantare una canzone,
                senza chiedere mai aiuto,
                o dire "Ti amo"
                alla persona che amo.

                Ho persino tappato i mio
                naso per non odorare
                e non scoprir mai il profumo
                dei fiori.

                Ho provato, mi sono messa
                nelle vite di queste persone,
                e mi chiedo la fame che possa
                provare quella persone sdraiata sulle scale,
                per chiedere l'elemosina per mangiare,
                mi chiedo quanti sacrifici la gente fa per campare,
                e poi non capisco perché la gente li sorpassa
                con aria indifferente,
                non capisco perché nessuno tende la propria mano,
                a me i loro occhi sofferenti ma sorridenti, lavano il cuore
                togliendo le impurità del dolore.
                Composta giovedì 27 giugno 2013
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                  Scritta da: Rosa Coddura
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un pianto sotto un malinconico tempo

                  Un velo di malinconia ti prende,
                  la spensieratezza del momento a lei s'arrende,
                  un sorriso più non rende,
                  le nuvole lentamente nascondono il sole
                  dove è andato a finire ogni colore?

                  Continui a passeggiare,
                  nonostante questa atmosfera ferma, quasi spenta,
                  ti minaccia il tempo mettendoti fretta,
                  ma in fondo non ti interessa,
                  se qualche goccia ti bagna la testa,
                  la musica dentro resta,
                  chissà quale videoclip ha la tua storia.
                  Rimani impassibile con le cuffie,
                  con le mani ormai zuppe
                  le tieni aperte,
                  quasi inerme
                  per cercare di trattenere
                  tra le pieghe,
                  ogni goccia prima che il vento le asciughi.

                  La melodia ti scivola addosso,
                  come l'acqua della pioggia,
                  molte note vanno già via,
                  si disperdono,
                  ma quei sol di basso
                  ti restano incollati,
                  come se non fossero mai arrivati,
                  andrà via anche questa malinconia
                  come tutto passa e passera,
                  poco a poco anche quest'acqua evaporerà,
                  in altra pioggia sai che muterà
                  questo ciclo sai che si ripresenterà.

                  Osserva adesso questo arcobaleno,
                  ha un suono più leggero,
                  ora che tutto torna sereno.
                  Composta mercoledì 24 luglio 2013
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                    Scritta da: Rosa Coddura
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Echi di vita, echi di cuori

                    Mani che si stringono,
                    che stringono
                    sensazioni,
                    come pezzi di ferro freddi
                    ma che s'ascoltano tiepidi suoni.

                    Sentono le pulsazioni,
                    s'agitano,
                    si incastrano
                    in un pugno che stringe emozioni,
                    due cuori attraverso
                    lo spazio angusto di arterie,
                    il cuore che urla,
                    come un'alpinista in cima al monte,
                    per dire "Ci sono arrivato e lo voglio urlare forte!",
                    echi di battiti
                    che si espandono rapidi,
                    rapiti da fugaci attimi.

                    E sento stretta la vita,
                    che mi avverte della sua esistenza,
                    attraverso le pulsazioni,
                    un metronomo di sensazioni,
                    lei si manifesta.

                    Stringo le mani
                    per rabbia,
                    quando nel petto s'agita un tormento,
                    le stringo per sentire
                    il formicolio che mi crea la sabbia.

                    Incastro di mani
                    quando concedi i tuoi battiti
                    alla persona che ami,
                    echi di vita,
                    echi di cuori,
                    all'unisono
                    si esauriscono.
                    Composta martedì 30 luglio 2013
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