Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

Tripudio di sera

Se ami
il tripudio
ch'effonde la sera

Quando un vento leggero disperde
suoni e colori

D'un sole che tuffa nel mare, d'un uomo
che fugge pensieri, su scogli dal tempo erosi

D'un'orizzonte sottile, che taglia lo sguardo e scompare
Laggiù nel'acqua più scura, dove s'infossa
la baia

Allora fermati, ascolta il rumore del'onda, quando
languida avvolge lo scoglio, per amarlo

Mostrando tra spruzzi di gioia, il suo bianco
raggiante colore

In quel'amplesso d'istanti, che lo
sguardo goloso si gode

Scorgi un pensiero banale
come un gabbiano
volare.
Composta sabato 27 luglio 2013
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    Scritta da: Luigi Principe
    in Poesie (Poesie personali)

    La notte perfetta

    Ah, che piacere
    vivere questa notte.
    Averti nel mio letto
    e non fare l'amore.
    La poesia e la grazia
    di questa notte senza fretta
    ci appartiene.
    Perché non abbiamo pagato il letto
    né rubato il tempo.
    Perché sta di mezzo a quanto è accaduto
    e ciò che ci spetta.
    Le altre notti.
    Composta sabato 27 luglio 2013
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro
      in Poesie (Poesie personali)

      Una giornata al lago

      Movesi leggiadra eppur di passo lesto,
      piacevolmente discorrendo con chi di sue sostanze
      colora di bianco imbandite tavole mattutine.

      Resistere non vuol alla brama di fluidi svuotamenti
      e senza affanno s'affretta tuttavia
      in cerca di riparo angusto e periglioso.

      S'immerge indugiando nelle acque lacustri,
      poi d'un tratto volteggia sicura,
      quasi danzando al ritmo della sua natura docile e flessuosa.

      Sottrae d'incanto all'altrui visione cibo meridiano
      fatto di grano e impasti sapienti,
      si posa poi su teli accoglienti, disponendosi
      ora verso un sole infuocato o troppo tiepido,
      ora alla frequente ricerca di terre ombrose
      ove rilasciare il capo dolente e mosso da mille fermenti.

      Soavemente fende le limpide acque
      tingendole di odorosi biondi effluvi
      di cui con candore si libera compiacendosi graziosamente.

      Pronta è però al richiamo del suo prode timoniere
      con cui si incontra con fragore in asincrone movenze.

      Ma vinta da rigori quasi invernali
      si lascia stringere e scaldare da braccia forti ed amorose
      di chi di sé le fece promessa e dono.
      Composta martedì 8 settembre 1998
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        Scritta da: Angela MORI
        in Poesie (Poesie personali)

        Il giardino

        L'oleandro velenoso intrecciato alle tue dita,
        la regina dei fiori, cagiona la mia invidia
        petali bianchi di margherita
        si scompigliano anelando la tua cura;
        torso bronzeo tra quel verde
        che concilia ai tuoi occhi,
        tra l'avvenenza ed il mistero
        come nera pantera ti destri
        non ti accorgi che dall'alto,
        freme la mia brama.
        Spine scure le tue ciglia,
        la tua fronte celata da dorate foglie
        arbusti vivaci non temi
        affonda il tuo piede nella terra annaffiata
        la mano si unge di sudore e pantano
        e quel'arma innocente diventa tutt'una ad essa.
        Svestito al sole che risplende
        sulla tua rovente pelle
        stille di sudore non tengono pudore
        e tra gli incavi delle tue grazie,
        scorrono maliziose
        mentre dai vita a ciò che non c'era,
        vigore a ciò che è,
        speranza a ciò che sarà...
        Il balcone della brama
        cela il paonazzo del mio volto,
        la sgomento, la malizia e la vergogna...
        solo il mio sogno resterà incolto!
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          Scritta da: Angela MORI
          in Poesie (Poesie personali)

          La passione di cappucetto rosso

          La passione di cappuccetto rosso.
          L'ho voluto io quest'incubo,
          cercandoti tra i fitti tralci di un bosco,
          intrecciati e umidi di bruma
          nel tetro della notte.
          Li ho voluti io quei graffi sulla pelle,
          con spine di cupe rose
          e foglie putride e ingiallite,
          sotto la vecchia faccia della signora in cielo,
          che spiava gelosa ogni respiro.
          Ho corso a lungo,
          seguendo il tuo ululato,
          Forte da graffiar l'udito...
          Ho voluto togliermi di dosso
          la seta di un rosso mantello,
          sporcar di rossetto la tua bocca,
          lambire cosi l inferno,
          farmi posseder dal vento
          che bruciava dentro te.
          Ho cercato e voluto
          i tuoi palmi forti su di me,
          Il tuo sapore d odio e rabbia,
          ho voluto sdraiarmi su pozze di fango,
          contaminare il mio corpo con il tuo
          ho voluto amarti in nemesi di gioia,
          in quella notte di smania e trasgressione,
          tra le creature che popolano gli incubi,
          con te che corrodi il mio cuore
          e ti nutri del mio dolore.
          Composta venerdì 26 luglio 2013
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            Scritta da: Fedel Franco
            in Poesie (Poesie personali)

            tentazione

            Folgorante apparizione;
            creatrice di misteriosa
            ed irrefrenabile sensazione
            si spiega infamante
            la Signora tentazione.
            Rende irascibili
            gli esseri più miti.
            Ricopre di crassa superbia
            l'umiltà,
            annerendola d'inchiostro indelebile,
            trasmutandola in vanità.
            È il piatto saporito,
            che neanche una donna anoressica
            riesce a rifiutare.
            È il dolce più fragrante,
            intriso di corroborante miele,
            che si attacca alle anime
            più labili;
            per inebriarle
            di vischiose illusioni.
            Anche i santi
            l'hanno incontrata;
            era una donna povera;
            sola e affranta,
            desiderosa di essere confortata.
            Una mendicante
            lurida e lacera,
            chiedeva un piccolo obolo,
            intenerendo i Servi di Dio
            e sprofondar la loro anima
            nel più cupo oblio.
            Composta venerdì 26 luglio 2013
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              in Poesie (Poesie personali)

              Come un cigno

              Nuotare ~ galleggiare ~ immergere la testa
              spruzzando giocoso l'acqua sul mio corpo
              per ritrovarmi con vibrazione corporea
              asciutto come un cigno.
              Questa è
              l'aspirazione
              dll'anima mia
              nell'esser immersa
              fra relazioni umane.
              Intuire
              in consapevole
              vibrante ascolto interiore
              quell'"esistente essere asciutto"
              prima dell'immersione.
              Composta mercoledì 10 giugno 1987
              dal libro "Fluire" di Libero Ciapparelli
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                in Poesie (Poesie personali)

                Fervidi cuori

                Vivide fiamme
                nel camino
                palpitanti
                sfavillano.

                Di fronte
                due nude anime " stupite
                coinvolte in seducenti incanti
                pervase dal duplice desiderio, fra
                il sentirsi accolte in vivifiche carezze
                o donare vibranti appassionati abbracci

                Come fragranti boccioli, tremoli/frementi
                s'aprono alla reciproca brezza amica
                giocose ~ gaie ~ armoniche essenze
                di: tepori/contatti/profumi/sapori
                dal gioioso crogiolo scintillano
                spontanei affettuosi occhi.

                In questa radiosa esperienza
                svapora la fredda formale ombra
                proiettata da artificiosi personalismi
                ridestando percezioni ~ tenere/virili ~ felici/solari
                risvegliate dal focolare acceso da fervidi sensibili cuori.
                Composta giovedì 25 gennaio 1990
                dal libro "Fluire" di Libero Ciapparelli
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