Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Inconsapevoli

Sorgemmo, inconsapevoli
inesorabili
alba dalle tenebre.
Preziosa fonte in dono
le nostre anime ne fecero
il loro tempo... città d'oro.
Ci riconobbe il destino
ai confini del deserto,
dissetò ogni amarezza
col calice dell'incanto.
Ci sorrise la luna
sostenendo parole nuove
da scolpire su ogni silenzio.
Fummo infine giovani
dinanzi al vento
non poco ingenui,
volle spazzar via ogni promessa
oscurò quel cielo
dipingendolo d'infamia.
Tramontammo, inconsapevoli
implacabili
sole prima delle tenebre.
Composta domenica 28 luglio 2013
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    Scritta da: Stefano Loddo
    in Poesie (Poesie personali)

    Sotto il velo

    In un mondo che alla virtù
    preferisce la figura,
    che giudica il libro
    dalla sua copertina,

    In un mondo che non scava
    sotto la superficie,
    che è fatto di sole maschere,
    che è rivestito di vernice.

    In un mondo che è un solo gregge
    che si nutre di sterpi secche...
    Aspetto la pecora nera che capisca,
    che l'erba fresca cresce in zone più mecche.
    Composta sabato 27 luglio 2013
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      Scritta da: Stefano Loddo
      in Poesie (Poesie personali)

      Silenzio 2

      Sfogliare le pagine
      della propria mente,
      cercando l'immagine
      di un volto assente.

      Affidarsi alle onde
      e al moto del mare,
      il fruscio delle fronde,
      le cicale cantare.

      Il placido silenzio
      di un minuto d'amore,
      le carezze al servizio
      del tuo piacere.

      L'armonia della vita
      in tutte le sfaccettature,
      la ruota infinita,
      le mille sue fioriture.

      Scoprire che in ogni piccolo gesto,
      capire che dietro a ogni singolo sogno
      si rifugia il chiarore di una fiammella
      che vivida spunta dalla brace,
      e il suo sibilio no, non lo cancella
      quel mondo che aspetta davanti, e tace.
      Composta sabato 27 luglio 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Senza tracce

        A lenti passi
        cammino il piccolo sentiero
        che mi lasciato la vita, mentre il mantello
        della solitudine m'avvolge

        L'ombra che pareva seguirmi è la stessa del mio
        corpo, manca un sorriso, una carezza amica, una mano
        a stringere, più forte le dita

        Solo, in tasca una manciata di ricordi, poco importanti,
        rimorsi tanti, gl'occhi stanchi, fissano un'orizzonte inesistente
        un'infinita steppa brulla

        Del mio futuro, ombre scure, che tuffano nel nulla, appresso
        porto cocci, d'un cuore disarmato
        stanco

        Non ho bagaglio attento, ne pagine da scrivere ancor
        bianche, non ho indirizzi precisi
        ove la notte sostare

        Ne visi ancor appesi nella mente o occhi da fissare
        inutilmente, d'ombre è coperto
        l'innanzi

        Vaga il pensiero, uno sterile passato, pietre sparse
        segni inermi di castelli infranti dai venti
        che hanno più forte soffiato

        Lupo ferito, braccato, dal branco abbandonato
        Mi volto, osservo le orme dei
        miei calzari

        Del mio passar non
        v'è traccia.
        Composta giovedì 12 agosto 2010
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          in Poesie (Poesie personali)

          I portici di Bologna

          Il tuo telefono continua a squillare,
          arrivano messaggi.
          Il tuo telefono trasmette la rabbia,
          il dolore di chi ti perde.
          Noi siamo in tre,
          quattro col telefono.
          Tu ti senti vincitrice,
          io non partecipo alla tua vittoria.
          Mi sento perdente,
          come chi continua a chiamarti
          a cercarti.
          So che se scappo
          mi rincorrerà
          il tuo urlo di disprezzo.
          So che se resto
          fra un po' sarò io
          quello che è lui adesso.
          L'uomo che ti chiama,
          quello che ti cerca,
          che ti serve
          perché tu possa far vedere alla prossima vittima di turno
          quanto è fortunato
          ad entrare nella lista,
          a soffrire per te.
          Composta sabato 27 luglio 2013
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            in Poesie (Poesie personali)

            Mattina presto

            È andata come è andata,
            che ci dobbiamo dire.
            Quando siamo partiti
            era un altro sperare.
            Adesso che è finita
            possiamo solamente
            ammettere l'errore,
            mettere nei nostri sacchi
            le cose alla rinfusa,
            uscire,
            dirsi ciao
            sapendo che è un addio
            e prendere due strade
            che vadano all'opposto.
            Composta sabato 27 luglio 2013
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              Scritta da: A. Cora
              in Poesie (Poesie personali)

              La tua voce

              Quando
              hai usato la tua
              voce sottile, che più dolce
              sortiva dal cuore

              Ho chiuso gl'occhi, per ascoltarne
              la melodia

              Ho quasi fermato il respiro, perché non
              volevo che quel'istante mi togliesse
              il fiato

              Ho chiesto al tempo di intrattenere le ore
              al cielo di cambiare colore

              Al vento caldi sapori, al mare un'altro
              rumore

              Era bello, troppo bello, quelle parole
              addolcite, ispirare ancora, quasi
              un lieve bisbiglio

              Che mi carezzava
              l'anima.
              Composta lunedì 10 aprile 2000
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                Scritta da: Alfonso Chiaromonte
                in Poesie (Poesie personali)

                Silenzio

                Tacciono le labbra chiuse suggellate
                da un arcano senso di mistero,
                e, simili a corolle reclinate,
                pallide e mute in un silenzio austero,
                rinchiudono dentro la parola ardita,
                l'enigma della morte e della vita.
                Tacciono gli occhi ora chinati al suolo,
                ora fissi in visione misteriosa,
                ora seguenti delle nubi il volo,
                ora vaganti incerti su ogni cosa.
                Muti e freddi, così che sembrano spenti
                occhi chiusi alla vita e ai viventi.
                Ma l'animo d'amore alto favella
                e ride e piange. Or folleggia or freme,
                or canta la sua fede ardente e bella,
                or sugli affanni tristemente geme
                e con svariati accenti ad ora ad ora
                un po' di ben dalla sua anima implora.
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                  Scritta da: Alfonso Chiaromonte
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Verso l'amore

                  Sento una musica: è il vento calmo.
                  Si va
                  nella quiete dell'aria, del cielo
                  io e te, al timone di una goletta
                  in un mare infinito
                  là verso l'amore.
                  Il faro radioso
                  batte dritto e fiammante:
                  ci dondola piano la goletta
                  nell'acqua incolore.
                  Percorre il tempo
                  ritrova il sole e la luna
                  boccheggia sotto i nostri occhi
                  respira dolcemente
                  e va
                  rigonfia d'illusioni d'amore
                  va al largo
                  come il primo giorno
                  forte e armoniosa.
                  Un po' di pittura grigia appare
                  si rigonfia il mare opaco
                  la goletta sbanda
                  e va.
                  Una livida rabbia e triste angoscia
                  ci turba il sangue
                  la goletta s'agita furiosa
                  e salda va.
                  Stretti io e te,
                  lo sguardo si sdraia nel cielo
                  amore, come il mare, limpido spazio infinito.
                  S'increspano le labbra
                  ribolle il sangue.
                  Sorride la goletta
                  e dritta fila
                  là verso l'amore.
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                    Scritta da: A. Cora
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Ritrovarsi

                    Nel
                    ritrovare me stesso
                    e del mio cuore il rumore

                    Camminando da solo, della mia
                    vita il sentiero

                    Ove nessuno appare, con il suo sguardo
                    sincero, tra tanti fastelli
                    d'errori

                    Tra quei meandri ombrosi, ove si ferma il respiro
                    dove si perde il pensiero, dove confondo
                    chi ero

                    Ad ogni passo già fatto, a quel filo appeso
                    ove l'abisso traspare, dal troppo
                    ombroso che vedo

                    Più forte ricordo il tuo dire
                    È solo nel'ora più scura
                    che scorgi dal nulla

                    Bianchi fantasmi
                    sortire.
                    Composta sabato 8 novembre 2008
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