Poesie personali


Scritta da: Lidia Filippi
in Poesie (Poesie personali)

Finché avrò respiro

Avessi io potuto
Tanto di più avrei fatto
E di meglio
Nei giorni che ho vissuto
Lo giuro, avrei voluto
Scavalcare i monti, oltrepassare i mari
E respirare la libertà agognata
Tanto ho sognato
Ed inseguendo i sogni son caduto
Serpi e lupi ho incontrato
Ho combattuto
A volte han vinto loro
E le ferite fanno ancora male
Ma i sogni sono intatti
E quando ho vinto
Lì si, ho toccato il cielo
E nuovi desideri son nati
Così li inseguo, fossero anche miraggi
Con la forza della mia stessa vita
E la passione
Seguiterò a cercare
Ovunque a me d'intorno
Ciò verso cui anelo
Fin all'ultimo giorno...
Composta mercoledì 24 luglio 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Un sogno

    Un sogno,
    cade se non lo ami,
    cresce se ci credi.
    Un sogno
    una strada lunga
    asfaltata o sassosa,
    percorsa scalzo o con le scarpe.
    Un sogno:
    la vita.
    Bella e non perfetta,
    che vola
    come una piccola piuma
    mossa da un po' di vento
    e trascinata lontana
    senza sogni,
    è come un sasso d'oro
    forte e resistente
    colmata grazie ai sogni.
    Composta mercoledì 3 luglio 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      L'amico

      L'amico è l'acqua del mare.
      Con la sabbia,
      la mano nel dolore,
      il fuoco con il legno.
      L'amico è il tuo braccio destro,
      la voce nel buio,
      gli occhi nella cecità.
      L'amico è l'esistere nell'eternità,
      l'infinito nell'universo.
      L'amico è l'oro
      nella pietra comune.
      L'amico è un grazie
      alla vita.
      Composta domenica 20 gennaio 2013
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        Scritta da: Fedel Franco
        in Poesie (Poesie personali)

        Divino Desiderio

        Oh Gesù, Gesù mio!
        Che io sia tuo strumento
        indefettibile di misericordia.
        Segno visibile dell'amore
        che Tu nutri,
        anche per chi non ti cerca.
        Mi flagelli con prove,
        a volte insostenibili
        e mi stendi la forza
        per tenere alta la Croce.
        L'ambulare è pesante
        per l'erta ghiaiosa
        Paradiso ultima meta;
        premio per un'anima
        che si volge a Te,
        perdutamente radiosa...
        Composta mercoledì 24 luglio 2013
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          A te, che sorridi

          A te
          racconto di luce
          pur s'è lo scuro che vedo

          Dai colori del cielo, discosto perché
          accecati ho i miei
          occhi

          Uso melodie di parole, che fanno splendere il
          sole, riempiono l'aria di suoni, pure se dentro mi piove
          Un vento dai monti calato, furioso spazza
          le strade

          Un vasto silenzio rimbomba nelle vallate del cuore, dipingo giorni azzurrati, per te che sempre sorridi, hai un sole incessante negl'occhi, roseo cammino da fare

          Rossi tramonti sul mare, sentieri colmi di fiori, di rosa
          sfumato le aurore, ove il tuo sguardo
          lasciare

          Suono strumenti d'amore, che fanno i sogni danzare
          armoniose speranze che fanno battere il cuore
          Note che fanno vibrare pure s'è me
          muta la bocca

          Non reco in mano pennelli
          m'è sconosciuto il colore
          e più non conosco
          l'amore.
          Composta mercoledì 18 aprile 2001
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            Scritta da: A. Cora
            in Poesie (Poesie personali)

            Il silenzio

            È
            quando ho
            ascoltato il silenzio, che
            la notte, l'intorno avvolgeva

            Succhiando a lungo il tuo
            bacio, da labbra dischiuse
            colato

            Che ho sentito il cuore, d'un
            tratto colmarsi di gioia, dal
            gusto pregiato sorpreso

            Con la mente, già
            pronta ascoltare
            lieto d'amore
            parlare.
            Composta mercoledì 24 luglio 2013
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              Scritta da: chiararco
              in Poesie (Poesie personali)

              Un'altra me

              Cambiano i personaggi,
              passa il tempo e diverse sono le strade
              ma il finale torna a ripetersi...
              ancora troppo pesante essere me stessa,
              ancora troppo il peso della mia esistenza,
              ancora troppo il vuoto da colmare!
              Quante lacrime dovrò versare
              prima di accettare ciò che sono,
              prima di convivere col mio io!
              Vorrei volare sul pelo dell'acqua,
              per una volta restare in superficie,
              vorrei essere un'altra me!
              Composta mercoledì 24 luglio 2013
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                Scritta da: A. Cora
                in Poesie (Poesie personali)

                Aquiloni fuggiti

                In un
                saluto oscurato
                dai contorni di ghiaccio
                velati

                Ho visto la paura farsi odio
                il sorriso svenire, il buio la luce
                smorzare

                Il batter del cuore echeggiare, la mano
                rimasta da sola, disperata, le tue dita ancora cercare
                Il mare smarrire i sapori, dal'alto il cielo cadere

                Aquiloni dagl'occhi fuggire, il tempo
                le ore fermare, il vento smarrire
                le ali

                Il pianto farsi rumore, la dolcezza
                svanire, come fantasma
                dal cuore

                Una forte catena spezzata
                E tu, divenire, il
                passato.
                Composta giovedì 14 settembre 2000
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                  Scritta da: A. Cora
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Plenilunio

                  È bella
                  stasera la luna, è
                  piena, più grande di quella
                  d'allora

                  Che vidi sortire dal mare, oltre il
                  confine del cuore, in quel'estate di sole
                  di sogni, di stelle, di sale

                  In quel discosto orizzonte, ch'ancora non
                  conoscevo, e non potevo toccare

                  Pareva quel mare, un foglio brunito
                  esteso da bianca luce
                  solcato

                  Come un pensiero smarrito, colmo
                  di suoni e chiarori, che
                  già la mente
                  cercava.
                  Composta mercoledì 24 luglio 2013
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                    Scritta da: Gianluca Cristadoro
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Ai miei compagni di viaggio

                    Credenza un tempo fu, ma mica vera,
                    che fosse scesa un dì dalla riviera,
                    per incontrar laggiù loschi figuri
                    che ben sarebber stati appesi ai muri,
                    ché risa, beffe, lazzi e litanìe
                    avrebber porto alla malcapitata
                    di origine della Basilicata!

                    Imperia è il nome suo, dico laconico,
                    che di cognome chiamasi Latronico,
                    dall'animo curioso e raffinato
                    ed il parlar fremente ma educato.

                    Tenace, rispettosa e assai paziente,
                    è grande come amica e consulente.
                    Che dir ancor se non ch'è femminile,
                    e che chi non l'apprezza è stolto o vile?

                    Che se una cosa in più vuoi dalla vita,
                    ebbene non ti dico cosa strana,
                    anche un ben noto spot la frase cita,
                    Imperia oppur Maria, una Lucana!

                    Veniam ordunque al nostro professore,
                    all'umanista che riempie l'ore
                    spargendo WBS a più non posso
                    e a segnar gli error col blu o col rosso.

                    Asciutta è la favella e regolare,
                    non ama con la lingua mai strafare,
                    cò una parola sola dice tutto,
                    e di cultura questo è certo frutto.

                    Esperto di PM da tanti anni,
                    per noi il riferimento principale,
                    punzecchia alla bisogna quel bel tale,
                    che con la lingua ognor fa dei bei danni!

                    Il tale ch'ho citato è un tipo forte,
                    con la favella spesso apre le porte,
                    all'amicizia e al cuor dell'altro sesso,
                    che attrae, non sempre, ma abbastanza spesso.

                    L'eloquio è affabulante ma sincero,
                    sovente aiuta me da amico vero,
                    e se tormento e mal talor l'affligge,
                    le stesse pene agli altri non infligge.

                    E fra detti incrociati e motti strani,
                    ammiccamenti e verbi non nostrani,
                    risate a crepapelle induce e infiamma,
                    ma per fortuna Lui non ne fa un dramma.

                    Giacchette e sciarpettine il complemento,
                    e suoni ciò sincero complimento.
                    Signor cui colpo inferto ognor s'ignora,
                    sorride di sé stesso alla buon'ora.

                    È questo il bel consesso in cui mi trovo,
                    che le otto ore riempion com'un uovo,
                    che spero mai si rompa e non s'incrini,
                    sentendo loro sempre a me vicini.
                    Composta giovedì 20 dicembre 2012
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