Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

mi manchi

La tua mancanza,
è una vita in bianco e nero,
senza la luce
che fa brillare gli occhi.
La distanza
ha un'unità di misura,
la nostalgia è lunga
come il dolore del vuoto
infinito,
che aspetta solo di essere colmato.
Prima di addormentarmi
rinuncio
alle parole del mio libro preferito
per pensarti:
rivivo tutti i nostri ricordi
finché il sonno
non mi porta via
e io continuo a vederti
nei miei sogni
dai quali non mi sveglierei mai
perché se mi stringi tra le tue braccia,
il mondo può riposare senza di me.
Composta giovedì 18 luglio 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Stella bianca

    Anche se
    ti vesti di bianco
    disteso sulla neve,
    vedrò' la luce
    di una stella bianca.
    Anche se
    riposi nelle bianche nuvole
    saprò vedere le tue ali
    che mi accarezzano con il vento.
    Anche se canti senza voce
    sentirò' le grida della tua anima
    che mi chiamano
    dal bianco universo in cui mi hai portato.
    Stella bianca,
    scappi nel cielo stellato
    inseguendo la notte stellata.
    Anche se sei nel bianco
    vivi nel rosso del mio cuore.
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      Scritta da: Michele Gentile
      in Poesie (Poesie personali)

      Un giorno di primavera

      Un giorno
      di primavera,
      forse
      una manciata di petali
      tradirà la mia partenza.
      Saluterà tutto ciò
      che avrò saputo spiegare
      attendere.
      Ogni mio sorriso
      tutte le lacrime,
      per la terra che mi parlò del vento
      per le fiamme di una notte eterna,
      vorranno parlarti di me.
      Vado via...
      così come sono giunto,
      torno alle mura d'Atlantide
      fratello mio,
      senza pane, senza stelle
      con la speranza nel cuore
      di rinascere un giorno di primavera
      forse,
      quando una manciata di petali
      sorriderà al popolo in festa.
      Composta venerdì 19 luglio 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Finto reale

        Ci
        saranno
        ancora altre stelle

        Oltre i fili del tram
        oltre il confine degl'occhi, oltre
        l'azzurro del mare

        Oltre il finto reale, dove il tutto scompare

        Per questi miei occhi scuri, dal
        mondo recisi, rimasti ad
        aspettare

        Nel'ombra che il cuore
        dimora, poter oltre
        il cielo

        Un po' di vero
        bagliore
        tuffare.
        Composta venerdì 19 luglio 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          E 'te che voglio

          Sei l'essere più bello di tutto l'universo
          non sai da quanto volevo dirtelo
          ma avevo paura.
          Non di te, di noi,
          di ciò che potrebbe essere
          forse penserai che son solo parole.
          Le parole sono come bussare ad una porta
          e invitare ad entrare
          vorrei sperare in un tuo invito
          e sperare significa
          dire, riconoscere le proprie possibilità.
          I miei sono soltanto sogni,
          dove i tuoi occhi sono stelle
          che dominano tutto il cielo.
          Se non riuscirò a raggiungerti
          allora imparerò a volare.
          Tu sei il cuore dei miei giorni e
          l'anima delle mie notti.
          Composta venerdì 19 luglio 2013
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            Scritta da: A. Cora
            in Poesie (Poesie personali)

            È tardi

            È tardi,
            quasi già sera
            mentre passeggio il meriggio

            Seguito dai passi dal'ombra, allungata
            al suolo distesa, nel suo
            confuso sapore

            È tardi, prolungato il rintocco del'ore
            l'orizzonte d'un giorno d'azzurro vissuto
            disperde tra nebbie colori

            È tardi, quando il bussar della sera, rivela al'udito premura
            Nelle grevi suture, nei solchi divelti del cuore ferito
            testardo l'amore, ancora respira

            È tardi, mentre il cupo di notte più scura, al'occhio
            smarrito, nel tempo d'allora
            non desta alcuna paura

            Mentre la vecchia panchina, d'amore finiti solcata
            mostra, resti d'istanti voraci, carezze
            proibite rubate

            È tardi, ma è presto, nel tempo che resta
            nei diversi trascorsi spezzati
            di coppia

            Attender da solo
            la notte.
            Composta sabato 6 luglio 2013
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              Scritta da: Elia Matteucci
              in Poesie (Poesie personali)

              il Lupo

              Tu che vivi nei boschi,
              libero,
              tra fichi e ulivi.

              Ma come vivi?
              Fiero,
              in preda ai rischi:

              avvelenato con cibo corrotto,
              nascondendoti dietro il gelso rotto
              per non esser preso,
              correndo sempre più veloce
              per offendere o per non esser offeso,
              fuggendo da una morte precoce.

              Ma tu sei un animale furbo e con artigli e denti
              ti muovi nella notte, invisibile come un camaleonte
              e proteggi la tua tana,
              la tua fonte,
              da essa trai vita sana
              e di fronte ai problemi non ti lamenti.

              Corri,
              caccia,
              procura il cibo ai tuoi figli e percorri
              la tua strada mostrando la tua terribile boccaccia.
              Che i discendenti siano belli e forti,
              veloci ai violenti urti
              dei fucili dirompenti e ardenti.

              È qui, è l'uomo ti ha scoperto,
              scappa svelto,
              ha un bastone di frassino,
              proteggi il branco dall'assassino
              combatti, oh lupo;
              salta e sbranalo,
              gettalo in un dirupo
              oppure strappa la carne e divoralo,
              usa la pelle per ripararti dal vento,
              perché al venir meno del tuo talento
              il malvagio animal non perdona
              e nessuna pena ormai condona.

              Quanto sei fiero e bello,
              oh lupo, che stai nell'oscuro ostello.
              Tu imponente e forte,
              non temi la terrificante sorte,
              anima innocente,
              molestata per niente.
              Ti invidio e ti compiango,
              sei il mio eroe,
              il mio oboe,
              e queste strofe faran il tuo onore
              finche combatterai sarai
              sempre preda e predatore,
              e anche se morrai
              sempre vincerai.
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                Scritta da: A. Cora
                in Poesie (Poesie personali)

                Il soffio della voglia

                Il
                soffio sottile della
                voglia

                Accarezza languidi e sbiaditi
                ricordi, appesi ancora
                in memoria

                Esuli fremiti, attendono lo sfumato
                ritorno, di quel sapore
                perduto

                Il rammarico scioglie la fierezza, che il pensiero
                divora, celato nella macchia
                inviolata

                La virtù prigioniera del corteggiatore errante, brancola
                nel mare salato, dei sogni in volo
                caduti

                Superfluo ormai è gettare l'ancora, nella
                melma dei silenzi di
                vane parole

                L'indescrivibile sorriso, cattura
                l'anima del silenzio e
                doma l'inquieto
                pensiero.
                Composta sabato 2 maggio 1998
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                  Scritta da: A. Cora
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tasto che stona

                  È sempre
                  quel tasto che stona
                  a lasciare a musica amata
                  quel distorto, confuso, oscurato
                  rumore

                  Come nei tempi d'allora, quando d'amore
                  colmata splendevi, mi camminavi nel cuore, come
                  se fosse un sentiero, del quale
                  eri padrona

                  Come quel'ape golosa che torna dopo la pioggia, a succhiare
                  il colore del fiore

                  Folle illusione in memoria, nessun amore poi torna, a
                  rammendare contorni, che si son rotti
                  da soli

                  Solo d'un baleno ricordi, a splendere come il sole
                  nelle lusinghe d'un cuore

                  Un sordo frequente rumore, quando al calar
                  della notte scorgo, tra l'ombre
                  parole

                  Ove stolti pensieri annegare, mentre
                  nel soffio del vento
                  Come allora
                  scompari.
                  Composta mercoledì 4 ottobre 2000
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                    Scritta da: ROBERTO POZZI
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Mi manchi

                    È quella semplice espressione
                    d'affetto di un'anima ferita,
                    il dominante pensiero
                    nella solitaria ricerca
                    per una qualsiasi risposta
                    che riesca ad attenuare l'angoscia
                    di una desolazione affettiva!
                    I perché' e i per come
                    di tale sofferenza
                    sono ancora degli enigmi
                    della mia esistenza,
                    si materializzano sempre
                    in quel pesante bagaglio
                    di un passato mai dimenticato
                    che mi trascino dietro
                    come una dovuta penitenza
                    per essere me stesso!
                    La lista delle anime a me care,
                    quelle che mi mancano da qualche tempo,
                    continua sempre ad allungarsi
                    e in quel mio appello mentale
                    cui non vorrei mai pensare,
                    mi piacerebbe non sentire
                    quell'emotivo distacco
                    che si è ormai consolidato
                    tra anime che un tempo
                    erano fin troppo amiche!
                    Ai quei cari amici e parenti
                    vorrei dedicare questo sentito pensiero
                    in cui esprimo la mia sospirata speranza
                    per un espressivo ritrovo affettivo
                    che ormai lascia molto a desiderare.
                    Nel silenzio del vostro dosato rispetto,
                    non so più cosa aggiungere...
                    non si può elemosinare l'affetto
                    da nessuno,
                    particolarmente da chi
                    era sempre stato un qualcuno!
                    Non mi resta che aspettare
                    non sapendo più che percorso seguire,
                    rimango lì a guardare
                    all'orizzonte dei sogni spezzati
                    fuori dalla finestra della mia mente
                    ad aspettare l'arrivo
                    di quel tanto sospirato sentimento,
                    quel gesto d'affetto
                    da voi gentilmente donato
                    ad altre anime sensibili!
                    Come un vostro caro amico,
                    posso solo rimanere in attesa
                    di una vostra più matura visione
                    oppure di una vostra nuova
                    espressione d'amore,
                    per me e per gli altri a voi vicini,
                    sognando quella genuina e spontanea
                    condivisione del sé,
                    ormai da voi riservato a nessuno,
                    ma neanche a voi stessi!
                    Composta giovedì 11 luglio 2013
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