Poesie personali


Scritta da: Andrea Asaro
in Poesie (Poesie personali)

Sognando di stringerti la mano

Sulle sponde dei miei pensieri ti porterò stringendoti sul petto che respira la tua assenza in questa notte dove le stelle si guardano per darsi un bacio. Ti prenderò per mano ancora una volta e nel mio scrigno di vita toccami l'anima, respirami tra i sussurri sfiorati sulla pelle ancora calda di carezze date su lenzuola bianche che profumano ancora di noi. È quando i miei occhi si apriranno per guardare i tuoi scenderanno ancora lacrime per essere baciate dai sospiri del tuo cuore.
Composta martedì 27 settembre 2011
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    Scritta da: Andrea Asaro
    in Poesie (Poesie personali)

    L MONDO CHE VORREI

    Vorrei un mondo che gira attraverso l'Amore dove le cose principali sono i veri valori che tutti noi abbiamo ma che spesso non li usiamo, come l'umiltà, come la sincerità, come la gentilezza che doniamo a coloro che ci sta a cuore, ma bisognerebbe donarla a tutti, perché alla fine la cosa che distingue l'uno dall'altro sono le emozioni diverse anche se tutti li proviamo, ma ognuno a sua volta li rende uniche. Vorrei un mondo dove la gente per strada si donasse un sorriso, ma non solo a coloro che ci fa comodo, ma a tutte le persone che ci passano al fianco, hai bimbi, hai barboni che spesso sono loro che ci strappano un sorriso e pure non hanno nulla. Vorrei che gli Uomini pensassero che tutti gli esseri viventi bisognerebbero proteggerli e non di creare distinzioni né tanto meno di distruggere ciò che la natura ci a sempre regalato. Vorrei un mondo dove si ci saluta anche se non si conosce la persona, ma quanto bello è dice un ciao?, o di sorridere?, o di stringere una mano?. Questi sono dei semplici gesti che rendono quel pizzico di felicità, ma spesso ci priviamo di farlo perché molte volte corriamo senza nemmeno accorgerci che ci sono persone in torno a noi... Vorrei un mondo in cui le barriere architettoniche venissero buttati giù per camminare liberamente in qualsiasi posto dove ogni persona può esprimersi con la sua cultura, con il suo dialogo o costume. È alla fine vorrei un mondo dove la parola non venga mai seppellita, dove il vero dialogo è l'unica arma per far cessare delle guerre inutili che portano solo odio e rancore.
    Composta martedì 27 settembre 2011
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      Scritta da: Andrea Asaro
      in Poesie (Poesie personali)

      Sfogliando pagine di vita

      Foglio dopo foglio rileggo pagine di un tempo ormai passato, e leggendo mi accorgo di quante emozioni può donarci un solo giorno, di quanto può essere importante un solo minuto, una parola, una frase, una foto o semplicemente guardare ciò che di bello ci circonda. È la vita stessa che secondo dopo secondo ci regala ogni cosa, tra sorrisi e lacrime, tra amori e amicizie, tra sussurri e respiri rimani sempre affascinato di come può cambiarti la vita una singola persona, una persona con cui puoi essere te stesso, una persona che non ti giudica e che ti ama per quello che sei. Ci sono pagine che scrivo attraverso l'inchiostro del tuo amore, sei tu che rendi le mie giornate piene di emozioni, sei tu che travolgendomi in una sera d'estate mi hai rubato anima e cuore. La pagina più bella è il primo bacio con cui i miei occhi si sono accesi, e come se mi avessi donato la vita, tremante come una fogliolina mi guardavi sotto l'incanto di un cielo stellato dove le mie lacrime di gioia sono diventate fiori profumati.
      Composta mercoledì 9 novembre 2011
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        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie personali)

        Il deserto delle tenebre

        Mi ritrovo nel solito deserto,
        sto ancora camminando da solo
        in questo mio percoso,
        ma ormai è notte fonda,
        il sole è tramontato da tempo
        quindi le tenebre hanno portato
        un freddo glaciale!
        Non mi sento per niente bene,
        anche se sono adeguatamente vestito,
        ciò non toglie che sento molto freddo
        anzi mi sento così raffreddato
        che persino il mio spirito
        è congelato!
        Cerco di non pensare al mio disagio,
        perciò continuo a camminare,
        non mi posso fermare
        per nessuno motivo,
        devo andare avanti
        e nell'alba del giorno dopo
        devo per forza sperare!
        Mi sembra che ho perso
        la mia guida spirituale,
        continuo a cercarla
        ma non so dov'è finito
        il mio caro Angelo Custode!
        Spero che Lui
        non mi abbia lasciato per strada,
        che non sia stufato di me,
        o peggio ancora...
        che si sia dimenticato di me
        in questo desolante paesaggio spettrale
        che considero il deserto delle tenebre!
        Ti prego,
        mio Signore,
        con un certo senso di disperazione,
        vorrei che il mio Prottetore
        ritorni al più presto
        e che non mi lasci solo a soffrire
        nella mia consueta solitudine!
        Vorrei che Lui ritorni
        a salvarmi,
        almeno ad indicarmi
        dove andare
        o cosa fare?
        Ormai sono così sfinito
        ma non voglio mollare,
        non adesso che sto vedendo
        in questo deserto
        la Luna
        con la sua Luce della Speranza!
        Anche se le Nuvole del Dubbio
        sono sempre pronte a tendermi
        il loro agguato,
        non voglio più perdermi
        ed essere nuovamente dannato!
        Mi sento già meglio,
        la Luce sta riscaldando il mio freddo corpo
        e sta scongelando la mia anima!
        Con la sua gentile Grazia,
        mi sento già mi rinato
        e so dove andare
        visto che lassù nel cielo
        c'è la Stella Polare,
        la Stella della Amicizia,
        che non mi abbandonerà
        ma mi condurà
        a compiere il mio destino!
        Adesso conosco bene il mio fato:
        sono io
        il mio destino,
        non mi serve più
        il mio Angelo Custode
        ormai sono il mio vero me stesso,
        e posso continuare
        anche senza di Lui
        a rinascere,
        ad aspirare
        e magari anche diventare
        un Araba Fenice esemplare,
        un Sole da guardare,
        e una Luna da ammirare
        in questo triste universo
        in mano all'Oscurità!
        Magari è proprio questo il mio destino,
        quello di diventare
        umilmente
        e semplicemente
        un esempio per qualcuno,
        un spirito guida,
        che può condurre
        altre anime perse
        fuori dalle Tenebre
        condividendo con il loro sé
        il calore della Luce
        che da tempo sento in me!
        Composta domenica 2 dicembre 2012
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          Scritta da: Wine
          in Poesie (Poesie personali)

          Il tramonto del soldato

          Sotto un cielo
          un po' pigro per volersi destare
          un soldato distratto inizia a contare,
          chiude gli occhi
          sospira e imbraccia il fucile,
          con le lacrime agli occhi un vecchio, il badile.
          Gli anni si scoprono esser passati,
          lo dicono i corpi di quei rozzi soldati,
          il vecchio continua il suo mesto scavare
          e con gli occhi al cielo si mette ad urlare.
          Il fucile puntato al petto nemico
          non vuole sparare,
          vorrebbe cantare,
          e il soldato con la veste nemica
          ascolta estasiato
          e perde la vita.
          La perde in un valzer
          ballato un po male,
          guidato da un'arma con voce mortale.
          Il vecchio con rabbia getta il corpo del figlio,
          e fissa il suo vuoto,
          quell'angolo buio.
          Composta giovedì 6 dicembre 2012
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            Scritta da: Patrizia
            in Poesie (Poesie personali)

            mani

            Mani che si sfiorano si toccano
            Mani che si intrecciano, che stringono accarezzano.
            Mani calde e sicure che ti sfiorano il corpo desertico
            Lisciano capelli, coccolano con amore chi ami.
            Queste mani che stringono un viso per un primo bacio,
            tanto desiderato cercato bramato.
            Composta sabato 14 luglio 2012
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              Scritta da: Nadia Consani
              in Poesie (Poesie personali)

              Pianto nel silenzio

              Forse,
              riuscirei a dormire
              se non avessi l'anima,
              invece,
              resto ad occhi aperti
              a guardare il buio
              e a cercarne lo splendore.
              È nuda,
              come bimba appena nata,
              geme,
              ha paura,
              vuole essere compresa.
              Lentamente scendono
              gocce salate,
              calde,
              silenziose,
              come tacito conforto
              e ancora mi chiedo
              perché?
              Forse,
              scapperei dal mondo
              se non avessi l'anima
              e lascerei la mano
              a chi offro la mia utilità.
              Forse dominerei il mondo,
              non sognerei le favole,
              non proverei dolore
              se non avessi un'anima.
              Ma rimbalza,
              a lavare i miei pensieri
              sulle pareti scure,
              il pianto,
              perso nel silenzio
              come uno sparo nella bruma.
              Accendo una sigaretta,
              è amara,
              lembi di fumo
              come arrendevoli fantasmi,
              mi avvolgono
              con veste incorporea,
              a coprire le mie incertezze.
              E scrivo.
              Composta mercoledì 5 dicembre 2012
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                Scritta da: seilion
                in Poesie (Poesie personali)

                Due gradini

                Due gradini, ricordo d'infanzia, sono nella mia mente,
                della chiesa sconsacrata, facevano parte,
                costruita attaccata, ad una colonna del maestoso ponte.
                Posta di fronte, al mitico bar Vergi, ci si vedeva,
                in quella nostra strada, su quegli scalini ci si sedeva.

                Con gli amici, organizzavamo le giornate,
                prendersi in giro, quante allegre serate,
                quante confidenze, raccontate,
                col cuore infranto, passavamo le nottate,
                quanti baci si son dati, all'innamorate.
                Chissà, nel tempo, quanta gente se seduta,
                quante storie, quanti amori, sono nati.

                Hanno demolito il quartiere, la chiesa se salvata,
                hanno costruito d'avanti, strade a rapido scorrimento,
                polvere e degrado, ricoprono l'entrata,
                che tristezza, non siede più nessuno,
                su quei due gradini, fuori la navata.
                Composta sabato 10 novembre 2012
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Infelicità congenita

                  Voglia di riaccendere il fuoco
                  sciogliere il ghiaccio
                  congelare l'aria.
                  Voglia di cielo trasparente
                  e non di mare che nasconde.
                  Voglia di scrivere
                  con una penna indelebile
                  dal caldo inchiostro
                  che cola sulle mie dita.
                  Voglia di respirare
                  e ad ogni respiro saziare
                  quest'anima senza sale.
                  Voglia di creare
                  un raggio di sogno
                  che chieda di vivere
                  senza fretta
                  perché il cuore
                  ha già trovato
                  il suo universo.
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