Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

La notte al termine

La notte volge al termine,
le ombre svaniscono,
il buio si ritrae,
foschia mattutina,
freddo pungente,
brina,
e gocce di rugiada,
torpore
e sonno,
il paese si sveglia,
piano, piano;
la notte se và,
ma per poco;
intanto è un nuovo giorno,
speriamo buono,
le solite cose,
caffè,
il camion della nettezza,
il via vai del mattino;
si ricomincia.
Composta lunedì 19 novembre 2012
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    Scritta da: M. Nadine Maria
    in Poesie (Poesie personali)

    Egli redimerà

    Figlia di Dio!
    Figlio di Dio!
    Voi liberi di ribellarvi al Creatore,
    sappiate che il suo amor,
    la sua misericordia,
    vivono in eterno
    sulla croce del Golgota!
    Se qualcuno borbotta
    che non è verità,
    rispondigli che:
    figlia di Dio
    figlio di Dio,
    noi liberi di ribellarci al Creatore,
    sappiamo che il suo amor,
    la sua misericordia,
    vivono in eterno
    sulla Croce del Golgota!
    L'anima confesserà
    che Lui è verità,
    Egli redimerà!
    Composta domenica 18 novembre 2012
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      Scritta da: Soumaya Serena
      in Poesie (Poesie personali)

      Il tuo sguardo

      Ho visto degli occhi che mi son venuti a cercare,
      non ho fatto attenzione a primo impatto,
      ma quegli occhi insistevano,
      e quel dolce e triste sguardo mi ha colpito.

      Era cosi dolce ma anche cosi triste, che sarebbe stato difficile sfuggirgli.
      Quello sguardo mi ha ricordato uno simile, uno che porta dentro tanto dolore,
      ma prova di nasconderlo con un leggero sorriso, una grande ferita
      che solo una simile anima addolorata lo possa scoprire.
      Nel tuo sguardo ho visto il mio, come se mi guardassi allo specchio...

      Io spero che quella tristezza disegnata su quegli sguardi si attenui
      per lasciare solo i sorrisi e la gioia che possa portare un mare inesplorato
      di sentimenti, di desideri casti e delicati a quelle due anime
      che forse unite possano trasformare un passato afflitto in un futuro più felice,
      in un domani in cui potrò guardarmi nei tuoi occhi
      e piangere da quanta gioia potrò provare al cospetto del tuo amore.
      Composta domenica 18 novembre 2012
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        nebbia

        La nebbia eterea e pallida,
        avvolge i boschi quasi spogli,
        dove sono? chi sono?
        tutto sembra sospeso nel nulla,
        a volte noi ci perdiamo nella nebbia,
        sagome di fantasmi intorno a noi,
        sperduti in un vaporoso biancore,
        autunno malinconico e piangente,
        le irte montagne piu non vedo,
        boschi senza fiato che gridano,
        giorno senza tramonto,
        l'oscurità tra poco arriva,
        circonderà noi in un
        silenzioso abbraccio,
        solo il crepitio di un fuoco
        sfavilla accanto a noi.
        Composta domenica 18 novembre 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          Una notte

          Cammino lungo questo mare
          che si muove un po'.
          I piedi nelle scarpe,
          le scarpe da estate
          dentro quelle da inverno.
          Le scarpe nella sabbia,
          e la calpesto
          questa sabbia,
          che mi lascia fare,
          cammino lungo questo muro
          che non difende più da niente
          i piedi scivolano sulla sabbia,
          l'acqua arriva alle scarpe,
          appoggio le mani al muro,
          mi fermo,
          io ho finito il mio percorso,
          il muro no,
          prosegue.
          Composta sabato 17 novembre 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Una chiesa

            Sono seduto qui,
            raccolto
            davanti a ciò che ti rappresenta,
            una casa,
            la luce
            oppure il buio,
            musica e silenzio,
            le candele,
            dieci stili e mille anni,
            i libri e le preghiere,
            i quadri,
            le suppliche,
            matrimoni battesimi
            e funerali,
            pietre e marmi
            e qui sono io,
            con i miei mille no
            ed i miei mille se
            le mie dieci preghiere,
            il mio euro per l'offerta.
            Composta sabato 17 novembre 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              I fatti e le riflessioni

              Io l'autostima l'ho schiacciata
              con una suola di cuoio grosso,
              calibro 45.
              Le speranze si sono allontanate,
              alcune in punta di piedi,
              altre rapite dai prezzolati di turno,
              non hanno fatto ritorno.
              Il vino non fa più il benefico effetto di un tempo,
              non ci sono più le vigne di una volta,
              o forse è la mia gola
              che non è più quella di una volta,
              o forse non c'è mai stata "una volta".
              Il primo pentimento è l'esser nati,
              il secondo essere nati onesti,
              l'onestà resta la madre di tutti mali.
              Il rimorso è non aver sparato allora,
              anche se era legittima difesa,
              ma considerata reato
              da tribunali non riconosciuti.
              Adesso e garantita come legittima
              l'offesa,
              soprattutto se fatta a chi è più debole.
              Chi è peggio è riverito,
              imitato,
              chi è bravo è solo un fesso
              uno che non ha capito.
              Ognuno dà lezione nel suo campo,
              qualcuno forse ascolterà.
              Per aver giustizia si aspetta l'altra vita
              ammesso che ci sia,
              e molti accelerano il passo per poterlo fare,
              per fortuna corde e burroni sono in abbondanza,
              intanto dalle chiese
              appelli a tutti a credere e sperare,
              e perdonare,
              appelli a farsi male,
              qualcuno da fuori sente,
              guarda in basso,
              scuote la testa e si allontana
              sputando sul sagrato,
              ma va perdonato
              è solo un ubriaco,
              almeno credo.
              Composta sabato 17 novembre 2012
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                in Poesie (Poesie personali)

                La vita in troppi

                Tu gli sei sempre corsa
                dietro
                fin da bambini,
                gli hai fatto da
                infermiera e consigliera
                poi da serva e da puttana.
                L'hai sempre ripreso
                e mai lasciato,
                l'hai maledetto qualche volta
                ma in gran silenzio.
                Adesso ne raccogli i cocci rotti
                come se fossero oro o diamanti,
                sono reperti come data
                ma di valore scarso
                e molto usati.
                E tu
                che per amore ti contenti anche di questo
                e prendi ogni suo ricordo come se il fosse il vostro,
                anche se i nomi delle protagoniste non sono il tuo,
                prendi ogni sua parola come un parlare a te
                ed ogni racconto di un regalo ad un amante,
                come un regalo fatto a te.
                Ed ogni volta che racconta un'avventura
                è come se in quel letto ci fossi stata tu,
                non una delle cento lei.
                Comunque alla fine ti è toccato,
                quello che resta di un avventuriero,
                e sei tornata indietro,
                come da bambina,
                infermiera si,
                per i suoi mali,
                consigliera no
                perché la sua testa non ne vuole,
                serva di certo,
                quello come sempre,
                puttana no,
                tanto non serve più.
                Se può consolarti puoi pensare,
                che rispetto ad allora
                ti resta molto meno tempo da soffrire.
                Composta sabato 17 novembre 2012
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