Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il funerale intimo

L'han trovata stesa a terra,
ricoperta di marciume,
calpestata da una folla
che è passata come un fiume.
Era ormai già troppo tardi
per cercare di salvarla,
in silenzio
l'han portata verso l'ultima dimora,
l'han sepolta in tutta fretta,
han pregato con mestizia,
brutta fine per davvero
per la povera giustizia.
Composta domenica 28 ottobre 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    il finale ?

    Or che tutto è alla deriva,
    c'è chi scappa,
    chi si sfila,
    molti prendono le distanze
    dalle antiche militanze.
    Il mestiere che più rende
    è accusare l'altra gente
    -loro han fatto, loro han detto,
    ero l'unico perfetto-,
    ma nessuno più li crede.
    La pazienza è ormai finita,
    tutti han voglia di menare,
    a tutti prudon mani e dita.
    Composta domenica 28 ottobre 2012
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      Scritta da: Edoardo Contin
      in Poesie (Poesie personali)

      C'è un sollievo

      Posso prendere le mie cose e andare lontano
      scappando sempre da qualcosa,
      ma posso anche restare e fare il mio viaggio con la mente,
      posso arrabbiarmi per tutto ciò che non ho,
      oppure gioire come un bambino,
      che guarda il mondo degli adulti con stupore,
      che immagina di poter essere tutti gli adulti che vuole
      perché di tempo ne ha ancora molto davanti a sé.
      Oscilliamo tra soddisfazione e noia? Forse sì.
      Alla fine della fiera siamo soli? Probabile.
      Ma questo non ci deve spaventare perché
      c'è un sollievo,
      senza dover rinunciare a qualcosa o andare lontano
      c'è quella meraviglia che tutti chiamiamo
      Arte.
      Composta mercoledì 24 ottobre 2012
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        in Poesie (Poesie personali)

        Il postino sognante

        all'indirizzo che avevo io
        niente e nessuno.
        La cartolina era vecchia,
        come la mano che me l'aveva data da consegnare,
        forse anteguerra,
        ma come giudicare,
        siamo anteguerra da sempre.
        O quel posto
        esisteva soltanto per chi aveva scritto la cartolina
        oppure voleva che lì venisse costruito qualcosa a suo nome
        ma chi aveva scritto?
        Il nome era il mio,
        ma io non avevo scritto
        e non avevo autorizzato il mio nome a scriversi da solo,
        mi sedetti a riflettere
        con la cartolina in mano,
        senza rendermene conto
        avevo costruito il posto.
        Composta domenica 28 ottobre 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          Fecondo spira il tempo

          Non narciso nello specchio a volte mi miro
          lo spessore delle rughe alla luce misuro
          del ciuffo giovanile sulla fronte
          grigio ne è oggi quel poco che resta.
          Per il nostro essere oggetti
          precari sociali e biologici
          niente è in controtendenza;
          sì, fecondo spira cova
          e trama il tempo e mai riposa
          l'acqua del fiume, come l'età che avanza,
          sempre scorre nello stesso verso
          tutto sta dietro e forse nulla è davanti
          all'infuori di una verità che ci aspetta
          silenziosa e chissà da quanto eterna.
          Ah goduria di chi si crede immortale
          e ripudia le rivelazioni dello specchio
          di chi non conosce la stanchezza
          di un passo, di chi annunci
          di scricchiolii ignora o non ode!
          La si conquista la vita, euforici
          con essa si fa baccano e baldoria
          ma per non guastare la festa
          non bisogna comprendere ciò che dice
          quando per un attimo lucida diventa:
          è come quando il giorno
          che perde il lucore e va incontro al tramonto
          non tace sulla menzogna sottaciuta
          che a mezzogiorno ci ha illusi.
          Non vedere né ricordare
          smettere di interessarsi di sé stessi
          assentarsi del tutto e non fantasticare
          su cosa ci sia oltre l'orizzonte e ci aspetti.
          Solo l'universo, pur tra polveri
          buchi neri e buio, produce nel suo nucleo
          le sue stelle e i suoi mondi:
          per noi è e sarà sempre tenebra
          prima e dopo il poco che siamo.
          Allo stato attuale, salvo aggiornamenti,
          la scienza dei materiali
          non ci ha ancora svelato
          perché la proprietà del durare
          a ciò che è mortale non sia data.
          Si specchio luminoso non mi sorprendi
          inaggirabile è l'immagine che mi mostri
          e non ci rivedremo mai identici:
          sai, la sala dove si proiettò il futuro
          da tanto è chiusa, lì
          in un battibaleno fumai la vita
          e sul suo schermo bruciò ogni luce.
          Composta martedì 16 ottobre 2012
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            Scritta da: Susan
            in Poesie (Poesie personali)

            Una luce chiamata vita

            Attraverso il buio
            raggiungerò
            la luce,
            attraverso il buio
            ritroverò la vita
            e solo attraverso il buio
            io rinascerò...
            perché è nel buio
            che io divento forte...
            ed è solo nel buio che
            risiede la forza di dire
            io non sono morta,
            io sono viva...
            abbraccio il buio perché al
            di là del buio
            c'è una luce che mi aspetta e
            si chiama vita!
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