Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Vita a due guerra a due

Perché ci siamo scelti
se siamo cosi uguali,
forse
per rendere ancora più monotona la nostra esistenza?
Ed a cosa può servire
avere un eterno si nella nostra vita a due,
anzi a tre,
tu,
io e la noia.
E se invece fossimo tanto diversi
a cosa servirebbe discutere di tutto,
cercare la battaglia,
renderci ancora più difficile la vita.
Ed allora perché siamo come siamo
e ci siamo scelti.
Noi non lo sappiamo,
il caso la sa
la verità.
Composta lunedì 25 giugno 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Visto... con distacco

    Ed ecco che si baciano,
    lui e lei,
    a metà del primo tempo,
    belli grandi sul telone,
    con la musica più adatta.
    Ed io sto qui a guardare
    seduto in quinta fila,
    secondi posti,
    come nella vita,
    eterno spettatore,
    con i miei gusci in mano,
    con le mie noccioline in bocca.
    Nella sala qualcuno imita gli attori,
    bacia la fidanzata,
    magari sogna l'attrice.
    Io sto qui,
    non sogno niente,
    né l'attrice
    né la storia.
    Io sono gli altri,
    che non baciano le attrici
    ma mordono le noccioline.
    Composta lunedì 25 giugno 2012
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      Scritta da: Rosarita De Martino
      in Poesie (Poesie personali)

      Il telecomando del mio cuore

      Oggi, provo, riprovo
      a sintonizzare la Tv.
      Invano.
      Ma ecco una scritta chiara
      appare: Nessun servizio.
      Delusa, perplessa
      mi fermo
      ed afferro
      il telecomando del mio cuore.
      Svelta, sicura, esperta
      lo sintonizzo sulla stazione
      della fede.
      Breve è l'attesa,
      perché Tu, o Dio,
      capti il mio segnale
      mentre io intono
      inno di silenzio.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Un che di antico

        Un che di antico
        E di tragico,
        di triste e di beffardo
        possiede la mia terra,
        le valli seminate di rovine
        splendide,
        i picchi di montagne
        fitte ancora di selve
        o coronate di tetti.

        Un atavico tormento
        Rode il cuore
        Della mia terra;
        orgoglio millenario
        e mescolanza
        di nobili stirpi remote
        intridono i suoi sassi,
        persino,
        e la polvere dei sentieri
        perduti fra cespugli
        d’erbe odorose.

        Una grazia gentile fiorisce
        Fra i gerani in vaso
        Sui balconi
        E fra le barche in secca
        Sulla riva
        E negli occhi dolenti
        E ruvidi della mia gente.
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          in Poesie (Poesie personali)

          tuttinfila

          Tornano in superficie i visi del passato,
          tutti lì in attesa,
          le rughe,
          le croste,
          gli occhi tristi,
          i denti cariati.
          Ecco il novecento.
          Ecco i partigiani,
          i fascisti,
          i contestatori,
          i terroristi
          i perdenti,
          i qualcosa.
          Si ripete l'errore che porta l'orrore,
          le valigie di cartone sono pronte,
          partono di nuovo i bastimenti,
          fazzoletti di carta salutano,
          tutti hanno saltato due repubbliche,
          siamo al primo novecento,
          ultima possibilità.
          Composta domenica 24 giugno 2012
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            Scritta da: Stefano Centrone
            in Poesie (Poesie personali)

            Vita, vita mia

            Vita, vita mia.
            Quante volte ti ho avuta,
            quante volte ti ho persa.
            Quante volte ti ho amata,
            non solo nei mei sogni.

            Vita, vita mia.
            Quante volte tu mi hai sorriso,
            quante volte io ho pianto per te.
            Quante volte ti ho cercata,
            ma di te solamente il tuo profumo.

            Vita, o vita mia.
            Quante volte ti ho rivista,
            quante volte invece mi han detto,
            che tu eri già morta.
            Composta domenica 13 maggio 2012
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              Scritta da: L. Orlandi
              in Poesie (Poesie personali)

              Scie

              Guardo il cielo
              immmenso azzurro,
              infinito sguardo di pace.
              D'un tratto una croce bianca
              sulla mia testa,
              l'intreccio di scherzosi aerei
              forma un grande bersaglio.
              Arrivano, api sul miele,
              scie da destra e da sinistra,
              creano nuvole che
              si sciolgono in lacrime.
              Dio Uomo crei a tuo piacere
              il tempo uggioso e soleggiato,
              venti e tempeste,
              lasci cadere sulle nostre teste
              polveri e cancri,
              bombe silenziose di
              una guerra senza voce.
              Noi così occupati sulla Terra,
              non ci occupiamo del cielo.
              Da dove arriverà la prossima Guerra?
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