Scritta da: Dario Rozzi
in Poesie (Poesie personali)
Signoreddio, che sei diverso e uguale
proteggi questo figlio che sta male
dipingigli il viso d'ametista
lo vedi, soffre come un animale
se tocca quel pezzetto di dolore
che porta sepolto dentro al cuore:
sta male se guarda la luna, la luna
ha il colore del sangue
mestruale, e l'utero in rovina
porta la sofferenza ballerina
Il mestruo è morte e distruzione
per chi dall'interno lo ha vissuto,
l'embrione triste, povero e cornuto
Ma perché non mi vedi,
mi vedrai quando sarai più libero,
non credi?
Composta sabato 11 dicembre 2010