Nel lungo silenzio del tempo in uno spazio infinito
le nostre anime si sono sfiorate
ne resto ferma a sentirne ancora l'odore
aspettando TE che ritorni.
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Nel lungo silenzio del tempo in uno spazio infinito
le nostre anime si sono sfiorate
ne resto ferma a sentirne ancora l'odore
aspettando TE che ritorni.
E dirti cosa?
che sei me, sei il viaggio,
il compagno di viaggio,
l'orizzonte e la meta?
non so più volare
e sbilanciarmi mi raggela.
non so dove andiamo
ma questo panorama mi aggrada.
non so chi sei
eppure riempi il cielo,
disegni il percorso,
mi prendi per mano.
un senso di pace
mi pervade,
un sospiro profondo
mi alleggerisce.
ho trovato con te
un luogo dell'anima,
ho raccolto le tue parole
in un ventaglio di sogni.
ora
una luce nuova mi illumina.
Urla nel silenzio d'impavido cuore,
ti scuote, non zittirlo,
ti parla d'amore e riprenderà ancora
a dar colore alle rovine della tua anima.
Lascia andare l'emozione,
tra le lacrime come coriandoli,
non temere,
è la forza di quanto ami.
Nel taglio del tramonto
si scagliano pensieri,
per un attimo ancora
ti avvolgono,
rubando al sole quell'ultima emozione
che innocente si trattiene al suo
infinito avvicendarsi,
elemosinando alla luna una dolce nostalgia
che si perde nelle schegge di te...
ora è il tempo della tua poesia.
A volte volevo prenderti a schiaffi,
altre volte sgridarti,
anche quando ridevi sotto i baffi,
anche solo quando volevi fidarti.
Riuscivi a farmi arrabbiare
a farti odiare
ma riuscivi a farti perdonare.
Sapevi farti desiderare e mancare.
Altre volte volevo solo consolarti,
quando la vita sembrava schiacciarti
volevo renderti felice
anche quando non era facile,
saper rendermi complice
per recidere la tristezza con la forbice.
Anche quando un semplice sorriso
era stampato sul tuo viso,
riuscivo a consolarti
ed io riuscivo ad amarti
per poi subito da me allontanarti,
senza dire niente,
non è rimasto più niente.
Sapevi farmi star male,
perché in fondo ci rimanevo male,
anche per un niente,
sono stata la tua confidente,
e confusamente
opprimente.
Non volevo svelare i miei pensieri,
adesso che oggi è già ieri,
per il mio orgoglio,
non riuscire ad esprimere il bene che ti voglio:
mi è rimasto dentro.
Chissà se un giorno evade
per venirti a cercare,
ma forse allora sarà già tardi,
ma bastava guardarti
per rendermi felice,
e anche quando mi irritavi
riuscivo comunque ad amarti.
Forse per te non era lo stesso,
e non so se lo confesso,
il tuo pensiero mi porta nostalgia,
insieme al tuo pensiero volare via.
Mi fai stare bene,
ciò nonostante
credevo in essere stata per te importante.
Con le elezioni
è passata la burrasca
(per adesso).
Ognuno aveva già pronto il suo colpevole,
ed entrambi gli schieramenti
hanno colpe per tutti.
Ed ecco la sinistra che
messo Berlusconi dietro la lavagna,
orecchie d'asino
trova in grillo l'ennesimo nemico,
eccolo grillo,
il comico,
l'uomo che non si sa,
l'uomo che "chi c'è dietro",
l'uomo dell'antipolitica
l'uomo della demagogia,
l'uomo da sfottere,
ma senza "urtare" chi lo vota.
Parte la macchina dello sputtanamento.
Ed ecco a destra "il senso dello stato"
l'avere ceduto il posto al ragioniere
per salvare il paese
ma paese e politici hanno due culi diversi
e per adesso il culo salvo è il loro.
La destra ha monti,
la sinistra ha grillo,
noi purtroppo li abbiamo tutti.
C'è movimento nelle soffitte,
tutti a frugare fra le cose di ieri.
Le tirano fuori,
le mettono a posto,
una spolverata
e sono già pronte.
C'è movimento intorno agli armadi,
tutti a cercare l'essenziale,
da preparare velocemente.
Lunga è la fila alle stazioni e nei porti,
valigie di cartone,
pochi vestiti,
pacchi legati
e bambini per mano,
come il ritratto di tanti anni fa.
Riparte il paese per nuovi paesi,
lascia i politici da soli a parlare.
Scappa la gente dai suoi governanti,
emigrano in massa le persone migliori,
si arrendono a chi non posson cacciare,
gli lasciano soli a sguazzare nel nulla.
Tutti in cuor loro,
i nuovi emigranti,
giunti all'arrivo
sperano solo di non esser guardati
come quelli rimasti,
quelli lasciati.
Non sempre la coerenza è di appartenenza
a coloro che parlano
ma che vivono nell'ipocrisia totale
di una realtà che non è altro che bugie
lasciando scia di dolori nell'anima
di chi ancora porta in se la speranza di
qualcosa che forse mai esisterà.
Libero di pensare, libero di giudicare, libero di agire, libero di soffrire, libero di amare, libero di sorridere, libero di sognare, libero di... volare!
Pensavo di fare qualcosa di utile,
pensavo di aiutare il prossimo,
pensavo di fare di più.
Avrei voluto fare qualcosa di utile,
avrei voluto aiutare il prossimo,
avrei voluto fare di più.
Ho provato a fare qualcosa di utile,
ho provato ad aiutare il prossimo,
ho provato a fare di più.
Qualcuno ha ritenuto che non stessi facendo qualcosa di utile,
qualcuno ha pensato che non stessi aiutando il prossimo,
qualcuno ha pensato che non dovessi fare nulla più!
E adesso?
Potrei mollare, arrendermi, rinunciare...
no!
Io volevo solo fare.
Adesso più di prima tiro dritto,
e dico:
farò qualcosa di utile!
Aiuterò il prossimo!
Farò di più!
Di una cosa sono certo:
non mi fermo!