Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Questo nostro abbraccio,
non lascia tracce,
né una briciola di rimpianti.

E senza tracce,
così nell'evanescenza della notte,
si perde.
Vola tra le case della gente che si addormenta,
si insinua nella voce di una madre che legge favole,
tra il profumo di una tisana,
nel giaciglio di un cane,
tra l'ansimare di due giovani amanti.

Questo nostro abbraccio,
non lascia tracce,
lascia cadere la felicità
come un rosso abito da sera.

E senza tracce,
così nella frenesia del giorno,
resiste.
Vola tra il profumo del caffè nelle cucine,
si insinua nella noia di un bambino a scuola,
tra il suono delle tazze in un bar,
nelle onde del mare ai confini della città.

Questo nostro abbraccio,
non lascia tracce,
perché quando siamo lontane,
non siamo mai l'una senza l'altra.
Composta venerdì 1 giugno 2012
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    in Poesie (Poesie personali)
    Aghi sottopelle,
    alta pressione sanguigna,
    vorrei nascondermi e non vederti più.
    Tu mi seduci, tu mi trasformi, tu mi rapisci
    al mondo, che stanco non mi trattiene. E volo,
    svolazzo in questa ascesa dal mio letto vuoto e solo
    al tuo. Che siamo ora un corpo solo, ma siam
    sempre due anime, che siamo ora
    un'anima sola, ma siam
    sempre due corpi.
    Composta venerdì 1 giugno 2012
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      Scritta da: Luigi Principe
      in Poesie (Poesie personali)

      Le second le plus précieux

      Il letto l'abbiamo pagato
      il tempo rubato
      tutto il resto
      donato, l'uno all'altra.
      E si sa
      ciò che in natura scarseggia
      diventa un bene prezioso,
      e condividere tutto di un fiato
      un tramonto e un'alba
      non ha prezzo per noi amanti.
      Questa notte,
      memorabile da prima che avesse inizio,
      è acqua nel deserto
      ed ha nel suo compimento
      l'attimo più prezioso.
      Domani mi sveglierà il profumo della tua pelle.
      Composta giovedì 31 maggio 2012
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        in Poesie (Poesie personali)

        Di rara umanità

        Sposo sei tu di rara umanità
        che delle pendici del mio essere
        hai camminato per i miei sentieri
        che delle sorgenti fresche
        l'immagine riflessa sia di un esploratore

        Sposo sei tu dell'inevitabile bene che ti voglio
        dell'inevitabile grande amore
        che mi faccia battere il cuore
        che non sia schiavo delle abitudini

        Ma che sia padrone di se stesso
        Che sia quella mente che non mente
        Nel dirti quanto per esso sei importante

        Sposo sei tu della terra che trema
        Di un'Italia che muore
        Di un cuore che aspetta
        Questo piccolo grande amore.
        Composta mercoledì 30 maggio 2012
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          Scritta da: margherita1
          in Poesie (Poesie personali)

          La lacrima

          Piangevo quel giorno,
          era uno di quei giorni
          che non dovrebbero
          vedere la luce del sole.
          Invece non ho potuto fermarlo,
          mi si è scagliato addosso
          e io senza riparo
          ho alzato le mani
          in segno di resa.
          Ma eccola lì
          la lacrima maledetta,
          quella che doveva
          rimanere al suo posto,
          invece si è catapultata fuori
          sfacciata e prepotente.
          Abbiamo lottato a lungo
          ma ero così debole!
          E lei si è tuffata di testa
          dentro al mio male.
          Non sono riuscita
          a prenderla al volo
          per scagliarla contro il muro.
          Anzi ancora più gagliarda
          proseguiva la sua corsa.
          Poi la tua mano
          l'ha raccolta sul cadere
          e lei intimorita
          si è acquattata nel tuo palmo.
          Si è spalmata liquida e salata
          tra le dita.
          Pentita del suo danno
          e ravveduta, ci ha guardato.
          La sua lucida trasparenza
          ha preso colore,
          poi un leggero brillio
          e infine sazia d'amore
          ci è esplosa tra le mani
          lanciando in aria
          coriandoli di luce.
          Abbiamo intrecciato le dita
          imprigionandola
          per non farla scappare.
          Lei quieta si è addormentata
          cullata dal  mormorio
          delle nostre voci.
          Composta giovedì 31 maggio 2012
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            Scritta da: chiararco
            in Poesie (Poesie personali)

            In volo dentro

            Costante è la lotta dentro di te,
            quell'incessante volo senza meta,
            un mare senza orizzonte!
            la quiete regolarmente squarciata,
            quell'immagine di te stessa
            costantemente violentata e lacerata!
            e il tuo cuore trangugia emozioni,
            la tua anima gronda violenza,
            quello che trasmetti però è amore!
            Ma certe voci non le puoi ignorare
            e certe pulsioni vanno assecondate...
            inizia così il volo dentro!
            non capiranno, giudicheranno...
            spiega le tue ali, la tua ombra li avvolgerà...
            il tuo sole non è più per tutti!
            Composta giovedì 31 maggio 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              Compagna città

              Dolce malinconica sera, cullata
              da leggera e timida pioggia
              così come ora è
              la mia anima, abbandonata
              che oggi al suo passato, vuol tornare
              dentro quelle tue vie, vicino al mare.

              E ripercorrendo, una tua via
              della mia memoria ti fai mappa
              dove ogni tuo angolo o locale
              è un dolce richiamo, di nostalgia
              timido e lontano eco
              di vita passata insieme a Lei.

              Ed è un vero mistero, come se
              sembra tu sappia, tutto di me
              e così meravigliosamente voler
              questa sera accompagnarmi
              e quasi adombrarti, il tuo cuore
              a rispetto di quel perduto
              e oggi rivissuto, mio unico vero amore.

              Nel più assoluto tuo silenzio
              che oggi, impera in te
              ed è, lo stesso che
              ora, regna in me.

              Nel tuo freddo, di una stagione
              lo stesso che dentro me
              or m'invade
              come nella tua pioggia e del mio cuore
              la stessa che ora scende, nelle tue strade.

              Nell'assente luce, di questa via
              come ora è, ogni emozione mia
              che le stesse sempre, rivivrei
              nel tempo che fu, insieme a Lei.

              E nel mio cammino, solo e muto
              ad un tuo incrocio giungo
              d'istinto il mio sguardo, si volge ad essa
              su quella strada e quanto, il nostro vissuto
              ma ora più che mai, deserta anch'essa.

              Poi su quell'insegne, del locale a noi preferito
              ma ora, più che mai spente
              e proprio in esso d'un solo colpo
              la nostra storia, rivedo tutta
              ma in quelle chiuse, finestre bianche
              la sua fine anche.

              Solo e perso, nella nostalgia
              il mio cuore fermarsi voler, m'è sembrato
              su questo di scelte, tuo crocevia
              e come se il mio corpo, qui si ancorerà
              nell'abbandono, a quel passato
              di una vita che tale più essere, non potrà
              senza Lei.

              Ma forza misteriosa, forse primordiale
              volontà di vita, cieca e irrazionale
              in me nel mio più remoto, e lontano fondo
              della mia anima, lentamente cresce
              e dentro me, si risveglia un mondo
              e timidamente, lei riesce
              a far rivolgere il mio sguardo
              avanti a me.

              Così, anche nel tuo buio cielo
              sotto cui, il mio corpo è catturato
              e più spinta non riceve
              da un cuore che racchiude
              ormai spento, e frantumato
              solo con la mente, navigando
              istinto vitale ritrovo e posso
              del passato, l'ancora risollevare
              per lanciarmi quasi, come volando
              ad andare, ancora oltre
              questa tua attuale
              di nebbia, grigia coltre
              verso il sereno dell'azzurro
              che forse domani rivedrò.

              Cara compagna di questa mia sera
              anche se da un tuo incrocio
              resto immobilizzato
              per un pensiero, al cui passato
              è troppo saldamente, qui agganciato
              e nel labirinto delle tue strade, mi ritrovo perso
              per una nostalgia, qui più che altrove rivissuta
              e in essa immerso
              ma dai tuoi asfalti forza nelle gambe
              riesco a ritrovare
              per proseguire, nell'attraversare
              oltre quell'incrocio, lungo la mia strada
              riprendo a camminare.

              Teatro dei miei natali
              e di un grande, perduto amore
              spettatrice silenziosa
              così come, di tanta gioia mia
              e di tanto, mio dolore
              ora che ho perso, la mia più bella cosa
              tu mai ti stanchi, a farmi compagnia

              che sei la mia speranza, mai morente
              in questa particolare sera
              soli rimasti, sei ora tu soltanto
              mai gelosa, e presente sempre
              il mio eterno e fisso, riferimento
              e fedele, per l'eternità
              l'amata mia compagna
              l'unica, che mai mi tradirà
              l'unica, che mai mi abbandonerà
              cara mia città.
              Composta sabato 26 maggio 2012
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                in Poesie (Poesie personali)

                Immobile mia domenica

                Di malinconia ti ricopre, un triste velo
                che da sempre, agli occhi miei
                scolora i lunghi, pomeriggi tuoi
                e isola dal mondo, il mio cuore
                solo, ad ascoltare
                il silenzio delle tue, immobili ore.

                Non mi regali che nostalgia
                da quando, mia nemica sei
                ormai da anni, che è svanita Lei
                a riempire quelle tue, immobili ore
                come immobile è questa, mia ferma vita
                nella malinconia che mi scorre, tra le dita
                ogni volta in particolare, quando torni col tuo sole.

                E dal mio letto il pensiero, è ancor più intenso
                di un abbandono ne coglie, il profondo senso
                e se, le più felici albe
                nei mattini estivi, vanno a colorar
                di azzurro i mari, e di verde i monti
                io presto, vengo risvegliato
                ma quelle stesse albe
                non son per me, che già tramonti
                dentro un cuore, non più emozionato
                ormai da anni
                che la mia stella, mi ha già lasciato.

                Ma un altr'alba puntuale, sempre torna
                a bussare, alla mia stanza
                di tiepidi e timidi raggi, d'estiva bellezza
                al mattino e al pien, della sua freschezza
                e prepotente, la sua luce avanza
                come una gratuita, di calor carezza
                fino a sfiorar il mio spento viso, teneramente
                ma subito in men di un attimo
                lei precipita, dolcemente
                nel mio, cuore affranto
                e ora già, troppo stanco
                perché ormai, vittima tua
                da troppo tempo.

                E vien presto ad annunciarmi, che è già sera
                preannuncio di un domani
                alba, di una nuova settimana
                che come me, ormai più non spera
                se ogni speranza, sarà già vana
                quando di nuovo, tornerai
                so che volto, ancor non cambierai
                da anni ormai
                e come nella mia, grande gioia
                così anche nella mia, profonda noia
                che in te è, davvero unica
                immobile, mia domenica.
                Composta domenica 27 maggio 2012
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