Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)
Tutto sembra strano
su questa terra,
anche il tempo!
Ma, tutti noi sembriamo turbati,
cosa tormenta noi?
Perché siamo stressati?
Abbiamo tutto,
tecnologia,
automatismo,
supercellulari,
strumenti megagalattici...
eppure l'uomo su questa terra,
si sente molto solo,
perché l'uomo parla
con la tecnologia,
e non parla più con gli alberi,
la terra e il cielo.
Non comunica più con la natura,
e non comunicando più
con la natura,
non comunica più con Dio!
Composta martedì 13 marzo 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Chiesachiusa

    Non appena finita la funzione,
    allontanato l'ultimo fedele,
    chiusa la porta della chiesa,
    cadono a terra paramenti poco sacri,
    e volano per aria tanti stracci.
    Il prete,
    la vocazione
    ed il demonio,
    tutti a far lotta fra di loro.
    Nessuno vince mai,
    nessuno perde,
    non può finire.
    Ma la campana riporta tutti al quotidiano,
    il diavolo va via di corsa per dovere,
    la vocazione torna in cuore al vecchio prete,
    che prepara l'ultima messa della sera.
    Indossa i paramenti ritornati sacri
    e nasconde bene i tanti stracci sporchi,
    da far volare in aria
    di nuovo
    alla prossima bufera.
    Composta martedì 20 marzo 2012
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      in Poesie (Poesie personali)

      15 novembre 2009, dalla finestra al primo piano, il bar sotto casa

      Il sogno,
      ... il sogno
      è un attimo,
      appare il sogno che non si avvera,
      il pensiero inutile e breve.
      Giù in strada grasse sguaiate risate
      interrompono il tuo pensare al sogno.
      Eccola la realtà,
      il nuovo che avanza,
      calpesta.
      I vincitori,
      col forte rumore della loro vittoria,
      le loro grasse sguaiate risate.
      Composta martedì 20 marzo 2012
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        in Poesie (Poesie personali)

        Rob-uomo

        Hai imparato a dire solo si
        tenendo dentro i sempre meno no,
        forse per comodità,
        per non lottare.
        Ti muovi a testa bassa,
        senti e basta,
        non reagisci,
        conosci solo l'ubbidienza.
        Ti sei talmente abituato da non essere più
        capace di fare nulla senza un comando.
        Resti fermo,
        in attesa di nuovi ordini.
        Composta martedì 20 marzo 2012
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          Scritta da: Maria Moro
          in Poesie (Poesie personali)

          Buio sul mare

          Buio sul mare calmo,
          acqua che accarezza il corpo
          nel silenzio della notte rotto dal leggero
          canticchiare delle onde che instancabili baciano la sabbia,
          l'acqua è un brivido che avvolge,
          che libera le ali verso l'alto,
          un cielo coperto di mille stelle grazia gli occhi
          di un'immagine che arriva direttamente ad
          assetare l'animo per tanta bellezza.
          Emozione che invade tutto il corpo,
          che penetra direttamente con un brivido il cuore,
          che ripaga e consola di tanto pianto.
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            Scritta da: L. Orlandi
            in Poesie (Poesie personali)

            Bagliore

            Qualunque occasione per vergare
            è turbamento che sovrasta l'anima.
            Dirigo il mio lume e schiudo,
            con leggero stridio un chiarore
            accecante mi penetra.
            Ignoro la scoperta, ma il trasporto
            supera la ragione.
            Varco la soglia attirata e sedotta
            dall'ardore che mi cinge
            dilato lo spirito e rinvengo il perduto.
            Dall'umido suolo
            fragranza di libertà, gioia, vigore.
            Dolce concedersi alla passione
            sull'intelletto.
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              Scritta da: brunouk
              in Poesie (Poesie personali)

              Shandra

              Voglio parlare solo dell'amore
              sperso nell'infinito oceano blu
              rapito dall'onda che lo porta lontano.

              La c'è la mia isola
              immersa nell'azzurro e silenzio
              l'approdo è avvolto nell'ombra
              ha la forma di un sogno
              dove scivolo lentamente
              spalmando movimenti e disusi diari.

              Solo una nuvola in cielo,
              muschiate rocce
              disegnano sabbioso sentiero
              sontuose alte palme lo incoronano.

              Sussurro dell'attimo è musica
              di diapason, vibrante nota espande
              il silenzio improvviso prelude il tuono
              è lecita l'attesa del rombo dell'onda
              possente s'infrange scavando anfratti
              profonde cale e buie caverne
              di gabbiani porti dallo stridulo richiamo
              risacca accarezza lunghe brune alghe
              brezza leggera come mano le sfiora
              porta intenso profumo, mi avvolge.

              Brucia il senso, parole non trovano voce
              per raccontare la musica dell'acqua,
              gonfio il petto in un insensato respiro,
              nulla si addice all'incombente buio
              solo inutili ricordi, cose smisurate
              qualche clamore, fievole eco di persa battaglia
              mi chiedo: sono invecchiato troppo presto?
              senza il gesto o l'atto che incide
              sempre in fuga da ciò che appartiene
              l'ansia, l'attesa della voce che spiega ogni cosa.

              Non avrò più il mio tempo
              attimo unico pieno di presenze
              l'amico vivo solo nel ricordo
              Lei che mi ha detto ti amo
              la carezza della mia dolce Madre.

              Per questo sono tornato a "Shandra"
              per fondermi nel suo frastuono silenzio
              in balia tra cielo duna e vento
              poi...
              nel buio di notte senza luna
              punteggiata da mute stelle
              immaginare nuova luce,
              sarà lecito dire: domani...
              ... (un giorno senza dover sempre fuggire).
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                Scritta da: margherita1
                in Poesie (Poesie personali)

                Dimmi uomo!

                Dimmi uomo chi sei veramente?
                Hai nelle tasche del tuo cappotto
                sorprese cosi mirabolanti da stupirmi?
                E le tue mani vinte dal lavoro
                conoscono il fruscio della seta?
                Dimmi quando l'ira che mi assale
                alza onde alte come case,
                sai con uno sguardo
                placare la mia furia?
                E ancora dimmi sai dissipare
                le mie malinconie,
                l'euforia che fa a botte
                con la mia tristezza?
                Sai essere tutto in un unico uomo?
                Padre, fratello, amate e amico?
                Sei capace di consumarmi a carezze
                da bimba e capire quando
                sciuparmi d'amore senza
                chiedere "posso"?
                Se è questi che tu prometti
                ed è questo che tu sei.
                Allora sei mio.
                Composta lunedì 19 marzo 2012
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