Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Preghiera alla Luce

Abbiamo conosciuto la tua voce, Signore.
Il nostro essere opaco s'illumina
della tua chiarezza.
Nel mattino già vola incontro all'alba
la bianca colomba.
Il mare respinge le onde buie
negli antri degli scogli.
I cactus induriscono le spine
con l'avanzare del giorno.
Solo noi uomini attendiamo la luce
nelle piazze sperdute.
Cerchiamo il pane nei gridi delle strade.
Venga incontro ai nostri gridi la tua luce.
Il cielo si abbassi fino a terra
per plasmarci di pace.
Signore, noi conosciamo la nostra vita
lavata insieme ai panni del bucato
con la cenere cotta sul fuoco.
Ma tu lavaci e fa che spariscano
le nostre orme sulle scale del dolore.
Quando vedi gli uomini correre alla guerra
inseguili e fa che ascoltino la voce
della terra che nasce e muore con l'erba.
Non allontanarti, Signore,
siamo uomini fatti di pietra
non tratteniamo la luce.
Trasformaci nel silenzio del tuo giorno,
che la colomba becchi all'alba
i nostri cactus e si trasformino in vita
in pieno mattino.
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    Scritta da: Emmanuel Devan
    in Poesie (Poesie personali)

    Ossessione

    Tornò di nuovo
    seguendomi nelle prime tenebre
    l'ombra sua spettrale.

    Nel tonfo di catene servili
    furtivo tolsi il fuoco dal mio corpo,
    nel risuono dei verbi dannati,
    nel vento improvviso,
    nello squarcio del tempo
    che lacera
    ore e antichi calendari.

    Ma dall'oscurità rinacque
    dal palpito vitale,
    Fenice inattesa,
    l'azzurra agonia.

    Tornai nel vecchio maniero,
    dal luogo dell'oblìo,
    agitai i drappi del forse,
    l'eco di ogni caso,
    nella sete della pace,
    e del passato che fu.

    Ma da felicità perdute,
    ritorno l'ossesso
    nella nenia di poi:
    "Né carne, né ora,
    né nome, né donna.
    Solo sogno, solo ombra,
    strinsi a me,
    persi".
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      Scritta da: Emmanuel Devan
      in Poesie (Poesie personali)

      Alla Ragazza di Santiago

      Sul tuo viso
      di sole e salsedine
      porti l'eco lontana
      del tuo Paese.

      Di fuoco, di ghiaccio,
      di poeti, di eroi.

      Se potessi,
      per pochi istanti,
      confondermi con l'Oceano,
      sovrano danzante
      dei tuoi freddi inverni,
      potrei coglierti
      nel lungo abbraccio
      di un'onda.

      Forse eterno ormai,
      perché tu vinta.

      Nel vento delle scogliere,
      morrebbe poi
      l'impeto mio placato.

      E se tu stessi riposando
      sulla spiaggia solitaria,
      solleverei ali stanche
      di vecchi albatri
      per venirti a cercare,
      mentre il libeccio
      accarezza lascivo,
      poi sferza,
      il collo nudo.

      Mentre cerchi di capire
      cos'è che
      muove il mare,
      perché mai non riposa.

      Come gazza ingorda
      nell'orbita iridata,
      coglierei
      per sempre,
      segreto inviolato,
      i tesori sommersi
      nella verde luce
      del tuo sguardo.
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        Scritta da: Emmanuel Devan
        in Poesie (Poesie personali)

        Ricordo di un Altro Addio

        Cadono dalla Gota del Signore
        gli angeli sonori della pioggia.
        Afferrano
        nel Suo giorno,
        tre le braccia morbide,
        il paradiso riverso
        sulle tue guance.
        Nei petali d'aurora,
        liberi ormai
        dai calici d'incenso,
        nella dolce
        guerra di arpe.
        E risuona
        ancora
        tra cori d'indaco,
        il silenzio
        del tuo pianto.
        Dal Narciso ricordo,
        dall'azzurro
        tuo iride perduto,
        già caddero in volo
        gli angeli mortali
        di sale, d'avorio,
        nelle ali tarpate.
        Ad esitare,
        nell'unico sguardo
        dalla morte
        loro concesso,
        tra il tuo viso,
        e il resto del Creato.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Adozione a distanza

          Se avessi potuto incontrarti
          figlio
          non figlio
          ti avrei detto
          che il mio spirito
          è spesso volato
          da te.
          Avrei colorato
          la tua vita
          molto di più
          dei colori
          che hai usato per me
          sui quei pezzi di carta
          che gelosamente conservo.
          Ora che hai trovato
          la tua strada
          riverserò
          l'affetto della distanza
          a questa nuova
          figlia
          non figlia.
          Ma non ti dimentico.
          Composta venerdì 23 marzo 2012
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