Poesie personali


Scritta da: Emmanuel Devan
in Poesie (Poesie personali)

Regina d'Avorio

Mai più sarai regina
di carne e d'ossa, d'amore.

Mai più udrai voce amica
nel travaglio dei tuoi giorni.
Mai più.

Sorgerai dopo notti insonni
dai lunghi occhi
di laguna,
nella tenue bruma.

Raccoglierai nell'alba
le gambe esili, candide
come il tuo corpo di pesca
nella tua stanza tutta bianca
di luce polare,
splendida nei raggi di Venere,
dell'aurora della vita,
ormai perduta.

Tu, smarrita
sull'immenso scacchiere
quel giorno,
tu, altéra Regina d'avorio,
affronterai l'alfiere,
innalzerai la torre
per difendere il tuo re;
e nuda, la dolce
caviglia imprigionata
da chi ti dirà l'altro passo!

E verranno i giorni bianchi,
e verranno i giorni neri.

Tu, novella virgo Camilla,
trafitta dall'oro, accecata,
tu, guarderai rapita
il passaggio,
dal profumo perverso
estasiata,
spianando il passo
malvagio
a chi, con la mortal veste
del sovrano già amato,
l'anima tua darà!
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    Scritta da: Antonio Cuomo
    in Poesie (Poesie personali)

    Sei tu...

    Una tremula voce è il ricordo di te...
    il tuo viso tra queste mani stanche,
    il tuo corpo stretto dentro il mio abbraccio fino a farti male...
    il suono dei pensieri non detti, parole appena sussurrate dinanzi alla paura... la paura di perderti, tu che mi hai istupidito il cuore,
    tu che mi hai preso l'anima e ora quello che mi manca sei tu
    in questo mondo di rumori, di silenzi, chissà... se mi pensi.
    Amore parola senza significato per me... no,
    non puoi essere l'amore. Tu, perla rara... preziosa anima.
    Sei più del mio desiderio, sei oltre la vita...
    tu, sei l'eterno mio dolore, sei un male terminale,
    tu sei il mio esilio, sei il mio carcere,
    non voglio altro cerco e chiedo solo di te...
    star adagiato timidamente sul tuo cuore quello è il mio paradiso,
    niente voglio il mio tutto ora sei... Tu.
    Composta mercoledì 21 marzo 2012
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      Scritta da: Matteo R.
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Vero Amore....

      ... è quando il tempo vola senza che neanche ce se ne accorga.
      è quando si sta insieme e ci si fissa intensamente e un sorriso illumina i volti.
      è quando faresti qualsiasi cosa per rendere felice la tua metà.
      è quando non sai spiegarti il perché sei così follemente innamorato e sei felice di aver scoperto un tesoro unico al mondo.
      è quando due cuori ne formano uno solo è quando il cuore batte forte forte per la gioia di stare insieme.
      è quando si ride, si scherza e infine ci si coccola
      è quando con un abbraccio sai di avere già tutto e non ti occorre altro per stare bene.
      è quando si guarda il cielo stellato e si ringrazia Dio per aver creato un miracolo per il mondo che adesso sta insieme a te!
      Composta sabato 8 ottobre 2011
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        Scritta da: Elena M.
        in Poesie (Poesie personali)
        Amore,
        Ho voglia del tuo maxy bon ripieno di morbida crema
        e ho voglia di pizzicare l'arpa dei tuoi fianchi
        e succhiare le punte dei tuoi capezzoli.
        Ti desidero perché ogni parte di te è pura, è bella
        e buona al tatto del mio palato,
        è fresca e profumata come il gusto che lascia un vigorsol appena masticato.
        Composta lunedì 2 novembre 1998
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          Scritta da: Simone Sabbatini
          in Poesie (Poesie personali)

          Ma tu sei qui

          Come fai?
          Quanto fiele che ho bevuto come passeggiate,
          peccati portati come belle sciarpe al collo.
          Ma s'alza presto il sole, e a camminare
          sudo come dopo un omicidio.
          Come mai?

          Ogni giorno ha un po' di carnevale,
          ho fatto una maschera con pezzi di cuore,
          l'Abominevole assomiglia spesso al Bene.
          E quando la luce sembra troppa...
          per le mie giustificazioni: come fai?

          La nebbia nell'anima a volte è più fredda,
          la strada non sempre seguita con molto rigore:
          scarti in direzioni diverse
          difficili da riciclare.

          Ma tu sei qui, piccolo Infinito
          incommensurabile per tua natura
          su sentieri celesti lontanissimi da questo asfalto,
          e per la nostra. E queste distanze sempre più distanti
          sempre più giganti nella durezza del cuore.
          Composta lunedì 19 gennaio 2009
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            Scritta da: Simone Sabbatini
            in Poesie (Poesie personali)

            Debolissimamente forti

            Ma la vita se ne infischia del dolore!
            Lei continua a vivere e far vivere,
            ci trascina nel suo vortice potente,
            come sabbia in mezzo al mare
            o come merda dentro al cesso
            per lei non c'è differenza, lei continua
            e non si ferma.
            Ma è vita: e non ci uccide,
            no non può eliminarci,
            e grazie a tutto questo,
            grazie a lei viviamo
            e siamo forti. Debolissimi forti.
            Composta domenica 17 giugno 2001
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              Scritta da: Simone Sabbatini
              in Poesie (Poesie personali)

              Come una scintilla

              Quasi dolce constatare
              che la nostra ispirazione
              è solo rabbia e ribellione.
              Ma non è poi così vero:
              questa veste da ribelle
              spesso è voglia, al più pensiero,
              e anche quando è desiderio
              vero
              non è facile indossare,
              realizzare quel progetto.
              Grande e piccolo inetto!
              Ma non è poi così vero:
              spesso basta un po' d'amore,
              qualche rima divertente,
              qualche gioco di parole.
              È una forza positiva,
              vince i draghi più mostruosi:
              delusione, depressione,
              l'ansia e la rassegnazione.
              Li trasforma, li fa vita,
              dà la spinta a ripartire.
              È la prima goccia in mare,
              il primo fiocco giù dal cielo:
              e come un fuoco devastante
              su di un campo coltivato,
              sai che ti darà più grano
              dell'addio più commovente.
              Come lava di un vulcano,
              copre e inghiotte ciò che trova,
              senza fare distinzioni.
              Ma è una morte di speranza,
              che dà più fertilità,
              è il miracolo più verde,
              è la base per la vita.
              Composta sabato 2 febbraio 2002
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                in Poesie (Poesie personali)

                Musicomania

                Lo spartito degli anni
                per il concerto di controluce
                che impaura il mio tempo
                è quasi ultimato
                A parte l'ouverture,
                un granché finora l'esecuzione non è stata
                fughe malinconiche e pazze dissonanze
                poche volte applausi hanno potuto strappare
                alla platea o al loggione
                di giorni in ombra molto affollati.
                La partitura l'abbiamo a lungo sfogliata e riveduta
                molti al vaglio i ritornelli ripetuti e stonati;
                le altezze e gli acuti di tristezze sinfoniche
                il consumarsi di desideri nel cuore mutato
                più strappalacrime erano di quelle di un fado,
                struggenti gli accordi a volte intervallati
                da armonie gioiose e rallegri mai più replicati.
                Oh quante varietà ha la musica orchestrale
                quanti musicografi interpretano il valore
                dell'esecuzione del tema dell'essere!
                L'avvicina e l'allontana
                il vivere che si protrae e ci sorvola
                il canto flautato della speranza romanzata
                così come fanno le trombe e gli archi del mare
                tra una salsedine che si alza e ci investe.
                Oh il vento che ascolti a distanza
                quando suona nel canneto solitario sul lago
                l'animo che per arpeggi languenti si assonna
                mentre tutto passa e niente si ferma
                nell'immobilità del pantano dei sogni!
                Composta mercoledì 28 marzo 2012
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie personali)

                  In morte di mio padre 24 maggio 2012

                  Guardo la finestra che è stata mia compagna tutto questo tempo
                  con lo sguardo perso in un giorno terso
                  che spazia senza fissare cosa alcuna
                  nel cielo senza nuvole è mattina presto
                  un volo per un attimo mi distoglie da tutto il resto
                  ora anche i pensieri si sono allontanati
                  e volgo ancora gli occhi verso quel letto vuoto
                  dove da poco è stato liberato un sogno
                  un mese intero e quattro mura bianche la mia sola ragione
                  ma da egoista lo preferivo anche in quella condizione.
                  Era lì, senza un lamento ed aspettava solo il suo momento
                  ripeteva sempre che sarebbe morto
                  e voleva conforto da chi gli era accanto
                  stringevo la sua mano ma non sentivo forza
                  e chiudevo gli occhi per immaginarlo senza quella orribile maschera
                  che nascondeva il viso.
                  Sono ormai tante le notti che non vedo luce
                  sogno un fosso ogni mio passo
                  e continuo al buio in questo labirinto
                  dove ogni movimento è spinto dal mio giusto istinto
                  ma non trovo pace.
                  Il mio centro è la figura che parla in uno specchio
                  guarda senza riflettere quello che hai veramente dentro
                  falsa l'immagine che ne vedi impressa non è mai la stessa
                  non è sicura
                  quindi deduco che quello che pregia solo il fuori e dei contorni
                  fa molta differenza, tra quello che ti appare e la tua vera essenza.
                  Ad un tratto ti ritrovi sola
                  non riesci a proferir parola
                  tanto non capiranno o non saprai spiegare
                  agli altri sembra niente e non avrà importanza
                  ma tu cerchi ancora la presenza in quella stanza
                  che mancherà per sempre una goccia in quel tuo mare.
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