Poesie personali


Scritta da: Barbara Brussa
in Poesie (Poesie personali)

Non ci sei più, ma sempre Sei

Morire non significa
nel nulla svanire:
la morte è solo il velo
di un grande mistero
che impedisce agli occhi di vedere,
ma quand'essi son chiusi
con l'anima Vedi e col cuore Senti.

Forte è il rumore dei passi
che han camminato nel sentimento;
indelebili i segni incisi nell'essenza.
Così,

mentre in una mano stringo
un mucchietto di ricordi,
con l'altra cerco di sfilare
dall'impalpabile sentire
le spine del dolore e quelle
dei rimpianti.

E tra lacrime di cristallo,
scopro che Ci Sei
come non mai...
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    in Poesie (Poesie personali)

    Lettera a mia madre nell'aldilà

    L'ora che a te mi congiungerà
    lo sento si fa più vicina madre
    l'attesa della buona ventura
    speranzosa si erge tra il consumarsi
    di atri sostanziosi contorni di vuoto.
    Da quando, tu muta e io in lacrime,
    ci separammo quante cose sono accadute:
    molte non le avresti approvate
    se fossi stata ancora qui
    e ti stupiresti sapendo che fatti impensabili
    a mitraglia pur mi hanno colpito
    e - impossibile! - certo mi diresti che sia.
    È da tanto sai che non so più
    dove mettere i piedi per restare
    in equilibrio con la mente
    e non strisciare tra confusioni
    di vita e di morte o se andare
    a destra o a sinistra
    ai mille bivi che incontro vivendo.
    Mi grava la memoria il passato
    vedo i dettagli del mio fluttuare
    vacillo, cerco appoggi, scivolo
    fin nel fondo, atterrisco smarrito;
    alla ragione e al cuore cerco aiuto
    mentre il sangue impugna e abnega
    l'abitudine di scorrere tra le vene;
    non sto più attento alla salute
    non curo acciacchi, mi rassegno
    rimedi a morbi fisici e morali trascuro.
    Senza rifluire di volontà persa è ogni guida,
    né prudente né coraggioso non so dove andare
    disfatto più non mi allungo e mi contraggo
    se da una fessura giungono raggi di domani.
    Vorrei essere cieco e non vedere
    non fare testimonianza del vuoto
    che mi beffeggia e mi insulta
    non scambiare fandonie con altri vivi
    cercare e inseguire fughe d'infimo grado
    o trovare le mani piene di niente
    se tento di afferrare ancora frutti
    da questi giorni che si intestardiscono
    a tenermi secco in vita;
    sempre ancor più disubbidisco
    agli imperativi di desiderio e di possesso
    di bene e di sostanze apparenti.
    Madre, non litania è la mia
    per questo malessere che non si appiana
    ma elegia di stanchezza, stillicidio di astenia,
    disegno di aspirazione incalzante di pace,
    di quella pace diffusa che regna
    oltre i fracassi e le idiozie del mondo
    di quella pace che tu anima semplice
    nel silenzio dell'aldilà da tempo hai trovato.
    Ho percorso rive rigogliose
    mi sono immerso nell'acqua
    poi nella palude tra sabbie mobili
    ho sentito il gorgo funereo di ogni senso
    di stare in vita dopo i suoi inganni
    or attendo una tua mano soccorritrice
    che fuori mi tragga e mi salvi.
    Dove sei tu trovami uno spazio
    si riannodi un filo da tanto spezzato
    senza peso nelle acque del tuo ventre
    ritorni per non lasciarle mai più.
    Composta martedì 3 aprile 2012
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      Scritta da: Gaspare Serra
      in Poesie (Poesie personali)

      Umida riva

      Sogni
      di cristallo
      s'infrangono sul tuo letto
      di cocci
      e vanità.

      Docili carezze
      annegano sul tuo petto
      chiuso
      da rose e turbamenti.

      Respiri profondi
      naufragano su di te,
      sull'affanno della nostra passione,
      sull'afflato di un'intensa emozione...

      Timori
      paure
      tremori
      rastrellano speranze,
      attese,
      illusioni
      rapite dai tuoi sguardi
      abbandonati al vento...

      Io mi spengo
      -lentamente... -
      quale tozzo terso di carbone
      adagiato sulla tua umida riva...

      Quale alba
      fenderà il nostro sole?
      Composta venerdì 6 aprile 2012
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        Scritta da: Elona
        in Poesie (Poesie personali)
        Tutti mi parlano, tutti mi sgridano nessuno che mi capisce
        al momento niente cambierà, mi dicono dopo la pioggia
        cosa succederà? Devi affrontare le cose con più facilita
        ti devi abituare ormai la deconcentrazione strada non
        ti fara, ma al contrario nel buio sfrenante ti portera
        nella sua maliziosa azione lei ti rovinerà, abbi cura
        di te fede in te stessa, allarga le braccia, respira
        l'aria inizia a volare, la deconcentrazione non ti può
        far niente di male.
        Composta mercoledì 24 febbraio 2010
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          Scritta da: Maria Leonardi
          in Poesie (Poesie personali)

          Andiamo..............................

          Guardiamo altrove....
          Dove nessuno può né vedere, né udire,
          dove non esistono pensieri di nessuno,
          ma solo i nostri.
          Andiamo...
          Dove nessuno possa pensare ciò che pensiamo,
          dove nessuno possa ascoltare ciò che diciamo.
          Andiamo...
          in un campo fiorito
          dove solo fiori e piante possano ucciderci con i loro colori....
          Andiamo....
          A mare, dove le onde possano frastornare i nostri infami pensieri.
          Che nessuno li oda!
          Potrebbero distruggere l'infrangersi ritmico delle onde del mare....
          E creare disfonie che l'anima udir non vuole...
          Composta sabato 10 marzo 2012
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            Scritta da: Aurora Barba
            in Poesie (Poesie personali)
            Bellissima rosa,
            eri bocciolo
            quando ti ho conosciuta
            bella per tenerezza.
            Ti ho vista esplodere,
            ammirata,
            per la potenza
            della tua bellezza.
            Pian piano,
            ho seguito il tuo spegnerti,
            l'avvizzire.
            E nel guardarti
            eri bella,
            per il mio ricordo.
            Ora conservo le briciole,
            di ciò che eri,
            un leggero sentore
            del tuo intenso profumo.
            Ad un nuovo bocciolo
            hai lasciato il posto,
            l'estrema tua bellezza:
            la continuità.
            Composta giovedì 5 aprile 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              Silenzio, ascolta

              La sera viene da molto lontano.
              Accendo sulla spiaggia un fuoco
              di sterpi e dure conchiglie che non
              bruciano mai.
              La sera viene da molto lontano.
              Accendo sulla spiaggia un fuoco
              di sterpi e dure conchiglie che non
              bruciano mai.
              Progetti di sculture del domani
              andate in cenere, consumate
              per scaldare questa notte
              fredda, stellata.
              Apro le palme delle mani per
              accogliere il niente fatto
              eterno, per sentire
              battere il cuore.
              Il fumo che esce dalla mia
              bocca è il solo segno di vita.
              Il silenzio avvolge, come
              bozzolo, anche il rumore
              delle bianche conchiglie
              che si rompono ai miei piedi.
              ed io sono padrone del loro destino.
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                Scritta da: Paola Melone
                in Poesie (Poesie personali)

                Amami

                Amami come ti amo
                con l'incertezza del tempo
                così che ogni sereno
                sia più limpido dopo la pioggia.
                Amami come si amano le passioni
                leggimi come il tuo libro preferito
                sfogliami ed emozionati
                alla lettura dei miei versi.
                Amami come il tuo pianoforte
                suona i tasti dei miei anni
                ascoltane la melodia
                e fanne il tuo concerto.
                Amami nel buio e nella luce
                perché nel mio buio
                tu sarai la mia fiamma
                ed io sarò l'alba della tua notte.
                Amami con tenerezza e passione
                stacca i petali dei miei fiori
                fanne un cuscino
                sul quale affondare i nostri volti sazi.
                Amami con gioia ed allegria
                ridi dei miei difetti
                come io faccio con i tuoi
                perché ogni difetto
                sei tu e sono io.
                Ama le mie unghie spezzate
                il mio trucco sciolto
                e le mie occhiaie
                come io amo le rughe del tuo viso
                perché ogni tua ruga mi appartiene.
                E penetra nella mia anima
                ma entra con la leggerezza della neve che cade...
                solo quando l'avrai accarezzata
                potrai dire di avermi amato veramente.
                Composta lunedì 20 dicembre 2010
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