Poesie personali


Scritta da: Manuela L.
in Poesie (Poesie personali)

Ad occhi chiusi

Ascolto in silenzio
l'aprirsi del cielo
e il desiderio che,
come un fiume,
scorre, pigro e lento,
verso un mare di smeraldo.
Profumi e colori si fondono
con il suono dolce della marea
e, come marea, sale,
in un turbine d'onde;
come un mare in tempesta,
solleva spruzzi,
tra il fragore del vento;
su, più in alto,
fino a fondersi con il cielo.
Poi tutto s'acquieta
e le onde tornano, pigre,
a bagnare la spiaggia...
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Manuela L.
    in Poesie (Poesie personali)

    Ricordi

    S'insinuano piano nella mente,
    come timidi effluvi dei giorni andati,
    si espandono, lentamente,
    fino a soverchiare la mia essenza
    ed ogni volta è come morire.
    Squarciano la mia anima
    profanandola, annientandola,
    riempiendola di dolore,
    un dolore struggente,
    come il rimpianto
    di un tramonto dimenticato,
    immutato e immutabile
    come il susseguirsi dei giorni,
    sconfinato come l'azzurro
    del mare e il cielo
    quando s'incontrano.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: SweetNovember
      in Poesie (Poesie personali)

      Ritratto nel vento

      L'asprezza che avanza
      ci sbalza contro
      ribollii d'aria esasperata
      macchiata
      da un fragile non-talento.

      Si mescolano rapide tracce
      impilate
      da un tempo sbagliato
      in corsa verso non-prigioni di zucchero
      che nascondono dentro
      tanti piccoli mondi
      di candele spente.

      Ancora emarginati ed alla deriva
      invece di arrenderci
      passiamo attraverso
      infilandoci
      senza sollievo
      in corti insoddisfatte
      costruite
      sui nostri anni
      di felicità rifiutate.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Maria De Benedictis
        in Poesie (Poesie personali)

        Da madre a Madre

        OH, Madre!
        Quanto brucia quella lama nel tuo cuore?
        Quanto preme davanti ad ogni tortura,
        sanguinandoti anche l'anima!
        Quante volte hai stretto il petto con la mano
        e l'hai battuto tanto forte
        nell'illusione di non sentir più quel dolore...
        Eppure spettatrice rimani!
        Immobile, pietrificata, lacerata,
        preghi che arrivi la fine,
        per non vederlo più soffrire.
        Tu sola mi comprendi:
        nell'ansia di ogni giorno,
        che non sia l'ultimo,
        nell'angoscia di rivedere ancora il suo dolore.
        Possano ricadere su di me
        le sue pene, i suoi guai;
        sopporterò io i suoi mali,
        felice di vederlo crescere
        forte e bello,
        nel corpo e nell'anima.
        Ascolta questa preghiera,
        Madre mia,
        avvolgimi nel tuo scuro manto
        e accetta le mie debolezze, le mie povertà,
        i miei errori.
        Dammi il coraggio, la calma
        e la sopportazione,
        per continuare ad asciugare le sue lacrime,
        per curare le sue piaghe,
        per non morire ogni volta che mi chiede "perché?",
        Quando coi suoi grandi occhi grida "aiuto"!
        Madre guardami
        e abbi misericordia di me!
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          Memoria

          Passan gli amori
          che volevan durare un eternità
          come passan le stagioni
          e poi gli anni come la vita
          le sue tempeste, e suoi cicloni
          e sempre ancora, cambierà.

          Se oggi non più, è come ieri
          e domani ancor, più nuovo sarà
          quando con me, tu ancora c'eri
          continuo moto senza fine
          nel suo lento, e inesorabile viaggiar
          dove solo, la mia memoria
          fotogramma, sulla nostra storia
          potrà tutto, con la mente mia fermar.

          All'ugual potenza di uno scoglio
          che fermo, e immobile nel tempo
          è contro tutto, contro il vento
          e se il vento anche tutto, poi farà
          muovere, e trasformare
          come le onde del suo, più irruento mare
          ma alla fine, solo lo scoglio lui saprà
          ogni onda del suo mar, per sempre arginare.

          Che meraviglia, la vita mia
          che vicino a te, sembrava infinita
          e splendidamente intensa
          nel tenerti stretta, tra le mie dita
          e così tanto, forte a me
          mentre il cuore mio rideva, di gioia immensa
          e straripava nell'esser tutto, pien di te.

          E dentro le mie mani, posseder il mondo
          e dai miei occhi, vederlo come infinito
          e in esso poi sentirmi, più forte ancor
          al riparo, da tutto il male intorno
          da far vibrar in me, tutto il mio amor
          per te e per quel, meraviglioso sito.

          È il mio mare, ed è sempre lì
          e forse, per l'eterno
          d'estate, come d'inverno
          di giorno, come di sera
          è un naturale cinema, la mia scogliera
          col cielo, il suo grigio schermo
          e io a osservar, quel dolce viso
          lungo un orizzonte, che il mar dal cielo
          da sempre, ha diviso.

          E poi vederlo calar giù, il mio sole
          fino a svanir, al passar dell'ore
          ma una altra luce questo cielo, non ha tolto
          quand'al tramonto, di un mite inverno
          lascia assoluto spazio, a quel dolce volto
          che sempre lì, rimane fermo
          e sembra forse, per l'eterno.

          E per rabbia, tiro un sasso
          come a voler, bucare adesso
          nell'acqua, il suo riflesso
          ma se svanisce, per un po'
          presto torna, con un dolce no
          perché mai vuol cancellar
          la mia memoria
          quella nostra, favolosa storia.

          Ma è pur sempre
          vera meraviglia, questa vita
          anche quando lei, mi appar finita
          finché mai non giungerà, al suo esaurimento
          se il vero tesor mio, è la mia memoria
          che mai, vuol dimenticar
          in ogni luogo, in ogni momento
          dove in essa, posso sempre ritornar
          al primo giorno, che la incontrai
          e quando proprio quella, Le regalai
          com'era rossa quella rosa
          la stessa che qui rinasce
          tra questi scogli, di bonaccia
          affacciata e timorosa
          e come qui, ai miei pensier si affaccia
          sempre quella stessa
          nostra storia favolosa.
          Composta lunedì 31 ottobre 2011
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: margherita1
            in Poesie (Poesie personali)

            Toilette mattutina

            Ricordo quand'ero bambina
            come odiavo il sapone
            che bruciava gli occhi
            e mi faceva arrabbiare.
            Nuvole di borotalco
            volavano nell'aria.
            Poi mi sedevi sul tavolo
            le gambe a penzoloni
            nelle scarpette bianche.
            Le tua mani tra i miei capelli,
            lo strofinare della spazzola
            che scioglievano i nodi
            di quei riccioli ribelli.
            E tu pettinavi ciocca a ciocca
            piano piano per non farmi male
            mentre io urlavo capricciosa.
            Le belle mani pazienti
            dividevano i capelli,
            intrecciavano il castano lucente
            di quella chioma di bimba.
            Davanti sempre il tuo viso
            come specchio del mio esistere.
            Ancora un attimo dicevi...,
            io con i miei 'nò e i miei 'bastà!
            Ma se ripenso com'era bello
            il tocco delle tue dita leggere.
            Poi sul tuo volto specchiavo
            le mie trecce, due fiocchi rossi
            più grandi del visino.
            Il tuo sorriso... e mi sentivo bella.
            Composta lunedì 2 aprile 2012
            Vota la poesia: Commenta