Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)
Tripudio
Improvviso tripudio
di campanelline rosa
incontro nel mio giardino.
Dal balcone fiorito
ridono occhi di bimbi
che festeggiano la vita.
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Improvviso tripudio
di campanelline rosa
incontro nel mio giardino.
Dal balcone fiorito
ridono occhi di bimbi
che festeggiano la vita.
I sogni
sono perle preziose
son come luce riflessa
che illumina l'anima
sfiorano nuvole soffuse
dipingendo l'infinito.
Passi nitidi lungo quella battigia che piange lacrime di onda.
Sabbia sui piedi, lungo il essere, sul mio vivere.
La strada è ormai chiara al bagliore della luna che appare serena e sola nella grandezza soffocante del cielo.
Cammino ancora, sono felice.
La mente noi usiamo,
come un radar di un delfino esplora il mondo
senza il bisogno dell'uso dello sguardo.
È la percezione la chiave con cui ragioniamo,
tutti hanno un modo di vedere il mondo,
un qualcosa a cui tenersi saldo.
Senza percezione non siamo nulla,
senza capire cosa abbiamo attorno sarebbe come
non vivere, non esistere.
Tramite questa facoltà ci creiamo una nostra personale verità,
interagire con quello che vediamo,
delle realtà per noi vere.
Ma cosa vuol dire vere, ovvero vedere la realtà,
ognuno ha il suo modo per farlo, ben diverso da chiunque altro.
Ciò sta a significare che ci sono tante realtà,
almeno quante ce ne sono di persone a percepirle,
è un baratro.
Si rischia di cadere,
tante verità diverse non collimano,
quindi nessuno riesce a capire nessuno,
ognuno è solo.
Il pensiero, dal pensiero nasce un concetto,
ovvero una realtà totalmente personale che non si può contraddire.
come un polo.
Un polo è un lato della medaglia
ed ovviamente il rovescio della medaglia è un altro polo,
opposto come concetto alla croce.
La testa, l'argomento in questione,
un archivio pieno di dati,
autentici solo per la persona che li possiede,
partendo dalla foce.
La foce è ovviamente la percezione
sembra un grande tesoro,
un dono da usare per stare meglio,
ma si è troppo unici.
Di conseguenza tante realtà, non possono essere vere,
un oggetto è un oggetto,
ma ogni modo di percepirlo è differente,
è una questione contraddittoria ragionandoci.
Viene da chiedersi:
"ma se ci sono tante realtà, ce n'è una vera?",
la gente è così in costante ricerca della vera verità.
Una verità incontrastabile,
su cui nessuno potrà mai osservare obiezioni,
ma esiste un simile concetto o è un'amenità?
Ma da dove viene la verità,
come già è stato detto è un concetto,
un pensiero assolutamente intangibile
che è tutt'altro che inoppugnabile.
Allora, forse, tutte le realtà sono false,
il pensiero diviene una malattia
che spinge le persone a cercare risposte che non esistono,
una ricerca del perdibile.
Il mio spirito errante, chiuso in questo guscio. Paura, indolenza, dolore, nel poter urlare al vento le miee idee,
sono il cemento della tomba della mia anima.
Ho seminato il campo del mio vivere
e il germoglio dei miei frutti ha il colore dell'amore.
Salti illuminati da un'insolita euforia
tra i chicchi preziosi di grano
e il corallo colore del cielo
Sentieri colorati scintillanti di mattino
Indaco davanti ai miei occhi.
Astuzie, scaltrezze
la vita forse si riduce a ciò?
Forse se Giasone non fosse mai giunto
probabilmente non le avresti mai perdute...
ma Afrodite ci priva di queste due virtù
e non ci resta che uno specchio dove ci si guarda tristi
e ancora una volta vinti dall'amore...
Noi uniti ma divisi
nella serena calma delle nostre gabbie
ognuno provvede al proprio IO.
La mia gabbia dorata divido con altre,
la tua, insieme al fanciullo che eri un tempo,
la sua, con chi sarà tra anni e anni.
Solo il cielo le unisce
e tramite il cielo
i nostri occhi parlano.
Oltre il mare,
oltre il certo e l'incerto,
oltre le battaglie personali.
Un sole
una nuova alba
mi riempiono
e assaporo
e piango.