Poesie personali


Scritta da: Simone Sabbatini
in Poesie (Poesie personali)

... phfffhh

Questa storia questa notte nel mio cuore fa paura
vado in giro ormai straniero per il mondo e per la gente,
e con l'anima che dentro puzza.
Sono solo con me stesso, col dolore e con l'angoscia
son tradito, abbandonato come un cane, e bastonato
anche se poi non è vero,
anche se poi non è così.
Ce l'ho con tutti e con nessuno,
questo sentimento nuovo
è così vecchio, troppo vecchio, troppo stanco per morire.
Composta domenica 18 febbraio 2001
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    Scritta da: Simone Sabbatini
    in Poesie (Poesie personali)

    Letterature

    La vita è un libro lunghissimo e noioso
    mattone raccontato in ogni singolo minuto
    particolare.
    Maschere strane, singolari,
    un po' creature un po' invenzioni,
    un po' finzioni e un po' creatori
    protagonisti lettori
    mezze comparse e mezzi autori,
    viaggiamo.
    E andando decidiamo, o ci proviamo
    a spostare il punto, dove metterlo
    riempiendo il vuoto tra una riga e il sole,
    tra la vita e il dolore.
    Un piede sulla scena, l'altro tra le quinte
    c'è chi sfoglia e si fa vento
    che cancella le parole, o che le sfiora
    solo, o le innamora. E c'è chi fuma
    pagine incendiate del nostro tempo andato...
    chi copia incolla, e c'è chi taglia. Per paura
    rabbia distrazione calcolo o magia
    ci tuffiamo in certi casi gli occhi chiusi in qualche apnea
    pagine incollate, zone inesplorate,
    che in fondo è meglio il vuoto (o almeno
    ci piace attraversarlo).
    Così la storia
    viene fuori e si consuma insieme,
    nell'aria e nelle vene,
    incidente ed emozione.
    Composta sabato 19 dicembre 2009
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      Scritta da: Davide Bidin
      in Poesie (Poesie personali)

      Fregatene del mondo

      Ma se davvero
      l'unica cosa che per te conta
      è l'indifferenza
      il fregartene della gente
      il disinteresse del tutto
      dimmi
      perché dici quest'accozzaglia di cazzate
      che non è tuo interesse far sapere agli altri?
      Perché desideri che chiunque sappia
      quanto sei patetico?
      Piccolo, immaturo, bambolo di peltro,
      piagnisteo antropomorfico
      zittisci le tue lacrime
      tornatene nell'angolo a prendertela
      col la tua inutilità
      e non seminare intolleranza
      verso il cambiamento.
      Se proprio vuoi essere d'aiuto
      impiccati
      è meglio lasciarsi fottere dal mondo
      che interessarsi
      anche per un solo, ameno istante,
      di te.
      Composta domenica 5 giugno 2011
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        Scritta da: Simone Sabbatini
        in Poesie (Poesie personali)

        Home sweet home

        Cercando lo schema ogni giorno migliore
        abitiamo vite sempre più piene
        fitte di griglie, tabelle e direzioni,
        precedenze, giustizie, noie ed eccezioni;
        al punto di sentirle creature,
        sapendole sempre prigioni.
        Finché stanchi soffiamo queste sbarre di fumo,
        ma tanta libertà in un respiro
        ci fa troppa paura. E allora
        aggiungiamo una freccia, domani una griglia
        cerchiamo uno schema migliore
        perché in fondo è accogliente
        la nostra prigione.
        Composta lunedì 17 gennaio 2011
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          Scritta da: Don Juan
          in Poesie (Poesie personali)
          Amo il buio,
          l'ho sempre amato,
          l'ho sempre venerato.
          Amo il buio
          e tutte le sue sfumature,
          amo il buio
          e restare tra le sue maglie,
          amo illuminare gli altri
          e nella mia oscurità riuscire sempre
          ad essere quello che sono realmente.
          Amo il buio
          e nel buio amo i miei più grandi difetti,
          amo il buio
          e tutto quel vorticoso senso
          di vuoto che mi viene a guardarlo.
          Amo il buio
          e quella scintillante emozione
          che mi accende dentro,
          quella fiamma che rende più buio tutt'intorno.
          Composta sabato 4 giugno 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            Intermezzo

            Nuvole basse
            rubano il crinale alla collina;
            e soffoca, la nebbia, a poco a poco,
            il nostro presepe
            fatto di casette accovacciate
            tra il muschio, sulla roccia.

            Contorni spenti
            di una giornata uggiosa
            fanno da cornice al paesaggio
            divenuto bianco,
            tutto da dipingere
            col nuovo sole di domani.
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