in Poesie (Poesie personali)
Tramonto
Come bagliori d'un incendio,
mille raggi dipingono nel cielo
nuvole di sangue.
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Come bagliori d'un incendio,
mille raggi dipingono nel cielo
nuvole di sangue.
Reminiscenze ambigue
di un passato incerto...
Nobili torri elevate sulla sabbia...
Ideali sognati
quando in essi non riconoscevo
gli odiati figli di un'antica madre:
l'Utipia.
Ora sento sul collo
l'alito famelico
di una torma di cani che m'assale.
Il dubbio reclama -
forse illegalmente -
diritto di cittadinanza nella verità.
E annego in un bicchiere
l'essenza amara di mille riflessioni.
Poi muovo i miei passi - barcollando -
tra le pareti della mia prigione
che i fumi dell'alcol
rendono più angusta:
una dimora che mi stringe
e che soffoca un'ansia senza tempo:
l'anelito indomabile
di libertà!
Mi ritrovai
sull'orlo di quel baratro greve
che è l'umana solitudine
quando qualcuno
mi tese una mano.
Talora svaniscono, i sogni,
come ombre
che - vaghe - si dileguino
in un immenso oceano di nebbia.
Quando mi guardi così
vorrei baciarti
quando osservi il cielo
o chiudi gli occhi
per sentire il mare
ed ogni mio sussurro
vorrei baciarti
quando fissi attenta le cose
le più piccole insignificanti
e ne cogli il respiro
vorrei baciarti mentre dormi
quando mi svegli al mattino
se siamo al semaforo fermi
e mi dici
che alla nostra età siamo ridicoli
vorrei baciarti adesso
così come sei
vorrei baciarti l'anima.
Non ti potrò mai perdonare
di avermi fatto pensare
di poterti un giorno amare
Mi hai illuso, facendomi capire che
malgrado tutto volevi star con mè
ma avevi programmato che cosi
non sarebbe stato
Con quel bacio malandrino che
mi hai dato quel mattino di cui
sento ancora il gusto, però mi hai detto
adesso basta!
Il delfino che hai tatuato sul tuo seno
profumato, mi è sempre stato amico
sembrava mi dicesse non ti fidare
proprio adesso
Mi ha fatto l'occhiolino da un tuo movimento
repentino, mi voleva a forse avvisare di non
fidarmi del momento malandrino!
Mi era molto grato da quando ti avevo
dedicato versi, rime e composizioni
che lo vedevano citato nelle mie esecuzioni
La sua padrona, ne sono certo, non sarà
contenta ma sicuramente adesso rimugina
che chi è causa del suo mal pianga se stesso!
... E ti chiedi chi sei
quando emerge una tensione razionale,
quando vaghi attraverso i tuoi pensieri,
e sembra inafferrabile il senso della vita.
La vita: realtà o illusione?
Non vivi, forse, nel sogno,
essenza enigmatiche,
indecifrabili
che pure ti sembrano realtà?
E l'illusione d'esserti destato,
è la certezza d'aver posto fine
a oniriche visioni?
Non t'e concesso, forse, di pensare
quando vivi un'ingannevole realtà
nell'universo dei sogni?
E se pensi a un mondo migliore,
non è, questo pensiero,
esaltazione della fantasia,
bastarda figlia di un sogno?
Anch'io ho deposto -
sull'impiantito della mia stanzetta -
la vecchia tromba... E ormai
più non s'odono squilli
ma l'eco malinconica, soltanto,
di un'antica, triste "Arlecchinata".
Alati mostri
stillano nere macchie
sulle pagine - già intrise -
del libro del Tempo.
Pochi, i dolci ricordi!
Ed io li custodisco nella mente
come, segreto scrigno,
poche gemme preziose in sé racchiude.