Scritta da: SAVERIO FERRARA
in Poesie (Poesie personali)
Profumo d'amore
Profumo
d'amore
inebria
il mio corpo.
Estasi
del cuore
travolge
i miei sensi.
Si infonde
in me
un irresistibile
desiderio di te...
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Profumo
d'amore
inebria
il mio corpo.
Estasi
del cuore
travolge
i miei sensi.
Si infonde
in me
un irresistibile
desiderio di te...
Vivere pezzi di vita, come un cane si accontenta degli avanzi
attendere incosciente un tuo gesto per accorgermi di esser vitale
e nell'incessante, incredula, tua dipendenza, lasciarmi trascinare
sul selciato da un solo tuo ricciolo scomposto.
Così ci siamo dimenticati
Tutto quell'amore
Quella passione
Finiti nel fumo dell'addio.
Tutti quei momenti
in cui anche la vita sconvolta
ci pareva l'unica per cui vivere.
Tutte quelle risate quei sospiri quelle attese
tutte le sensazioni provate al massimo
in un'emozione distruttiva, totale, unica.
Tutto rinnegato, rifiutato, bruciato... spento.
... così ci siamo dimenticati.
C'è una ragione di più
se adesso siamo qui
sollevati in cima al mondo
bagnati da petali di rosa
umidi di rugiada
l'essenza d'un bacio
che si trascina nell'eterno
fammi vedere, sentire
cose per me sempre odiate
mentre d'estate cammino
tra l'erba fumante
come l'estrema razionalità di me
che adesso va, lasciandosi
divorare da un bacio infinito
che non vorrei, ma non smetto
e mi lascio trascinare sopra il cielo
lasciando correre le mie emozioni
più veloce d'ogni stella
come angeli bambini
che giocando tra le nuvole di rosa
di questo cielo sereno più che mai
e mi sento libero, finalmente libero
così leggero, come ali d'una farfalla fragile
e riesco a correre sopra il cielo
senza più il peso
di parole troppo razionali
troppo assenti di coraggio
per diventare il bacio più sublime.
Tempo rotto.
Attraverso lui...
immagini traslucide.
Da un lato.
Dall'altro...
chiaro il buio!
Cristalli,
trasparenti,
i bimbi,
del mondo,
degli altri
non sanno,
non hanno...
ancora!
Francese e nobile
palato tremulo
la lingua scivola
ma non incespica
confonde il misero
che ascolta timido
discorso aulico
parola effimera
concetto etereo
pensiero gracile
seme di arachide
venduto ad atomi
per farne olio
di nebbia inutile
che presto evapora
come uno spirito.
Deterge esausto
labiale frivola.
Saliva rancida
risucchia rapido.
È stanco, immagini.
Deve ormai cedere.
Ma un arzigogolo
incomprensibile
verbale colica
riprende intrepido.
Rimani attonito.
Lo sguardo vitreo.
Sudore a rivoli.
Ma lui continua:
dietro l'anonima
cortina eterea
comprende d'essere
irraggiungibile
dal tuo penultimo
scatto di collera.
Poi come al povero
si fa elemosina
ti annunzia il prossimo
brano di musica.
Senza preavviso, ho visto i tuoi occhi rischiararsi nei miei.
Ho visto le scintille, i fuochi e quell'ardore tipico di chi si invaghisce pazzamente.
A sprazzi ho osservato la tua anima e in pochi istanti me ne sono innamorato.
L'apogeo del mio cuore ha risvegliato realtà che avevo tenuto ben nascoste e ha fracassato la mia debole mente: bagliori dorati mi invitano a sottomettermi, luci troppo intense mi costringono a camminare a tentoni.
Quello che farò non so, ma ho deciso di non affidarmi più alla vista: ingannatrice per eccellenza, identità dalle molteplici falsità che induce a vedere il bello nella mostruosità più totale. Quello che vedrò, osserverò non mi ingannerà mai più.
Ho deciso che mi affiderò all'udito: i suoi battiti saranno la via maestra.
Ho deciso che mi affiderò al tatto: gli impulsi della sua anima saranno la mia forza.
Ho deciso che mi affiderò al gusto: la forza delle sue labbra sarà il mio cibo quotidiano.
Piccolo borgo antico sopra Varese
quattro casette arroccate sulla cima della collina di Velate
dai tetti sporgenti e costruiti con sassi e pietre iridate
Luogo di pellegrinaggio di papi, vescovi e cardinali
conservatorio di luoghi, siti e affreschi molto originali
mura intrise di grandiose solennità
Dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità
si respira un'aria fine, di riscatto dal peccato
emanata da secoli di ricerca e cristianità
Vi hanno soggiornato grandi pensatori, pastori di
molte chiese, contemplatori e padri religiosi infine
ognuno di loro lasciava qualcosa sulla cima con
messaggi di stima
Eremo e santuario da sant'Ambrogio a Caterina
da Pallanza, da Federico Borromeo a Giuseppe Bernascone
sino a Bartolomeo del Gaudio, suo costruttore
Il complesso rientra ormai nel novero dei grandi
centri della fede e della religiosità. I suoi pellegrinaggi
ormai famosi in tutto il mondo, sono guidati da grandi saggi
Che illustrano i misteri del Rosario lungo le 14 cappelle
che incorniciano il percorso sino a S. Maria del monte, chiesa,
santuario e 15^ cappella, anch'essa di mirabile impresa
Chiunque giunge in questo sacro luogo non può non
pensare quanto sia forte sia stata la fede di coloro che nel passato
hanno alacremente lavorato affinché venisse consacrato.
Spandendosi il fumo si scioglie nell'aria,
la luce nell'attimo il legno risalta;
il fuoco scintilla poi copre a criniera
la stecca sottile che brucia veloce.
Rimane di questa una specie di paglia:
un filo di pioppo che regge carbone.