Poesie personali


Scritta da: SuperEROE
in Poesie (Poesie personali)

Senza alcun lamento...

Quasi per caso, forse voluto,
son qui che scrivo sul nostro incontro mai avvenuto...
Il mio sguardo attratto dalla tua foto,
trascina velocemente nel cuore, tanta vita quanto vuoto...
Un vuoto sinonimo di dispiacere,
consapevole che i tuoi occhi questo mondo non potran più vedere...
Ma il sorriso gioioso che splende sul tuo viso,
mi dice che finalmente lì hai trovato il tuo Paradiso...
Non so né immaginare né capire
quanto la vita a noi possa sfuggire...
In quell'attimo scivola via
e già so che Lei non è più mia...
Perciò vivo, vivo profondo ogni momento,
senza esser triste, senza alcun lamento...
Così ho imparato adesso a fare,
da quando la vita ho capito d'apprezzare...
Questo è ciò che amavo dirti,
Mia Cara Amica che son certo che ancora esisti!
Composta domenica 7 marzo 2010
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Paese mio

    Accovacciato ai piedi di montagna
    posto è il ridente paese dei miei sogni;
    guarda il Tirreno da sopra la campagna,
    alle spalle coperto è di castagni.

    Imponente svetta Monte Mancuso
    ricco di faggio di verde scuro foglie,
    con l'ontano pregiato di grand'uso
    l'attenzione di chi lo guarda coglie.

    Di piante verdeggianti sempre verdi
    è circondato a mò di mur di cinta,
    la gente l'accarezza di suoi guardi
    innamorata di sua verde tinta.

    Vanta tra nati di suo ventre uomini
    dottii, illustri d'ogni sorta: dottori,
    speziali e ingegneri, sonanti nomi:
    prefetti, generali ed ispettori.

    Ora paesino mio dolce ed amato,
    i tempi sono andati del passato;
    tutti gl'illustri tuoi si son dissolti
    in casse chiuse e in neri panni avvolti.

    Vivono in te solo persone ingrate
    alla materia dal bene già sviate,
    son solo belve ed avvoltoi rapaci
    che d'amor patrio più non son capaci.

    Come appassita pianta dell'alloro,
    non più ridente come gli anni d'oro,
    sol nell'orgoglio tuo mai svalutato
    rimani afflitto, là, dove sei nato.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)
      Sentivo dir di te, Padre, che c'eri
      a mamma che a Maria ardeva ceri,
      sentivo dir che stavi in lontan loco
      quando raccolti s'era accanto al fuoco.
      Parlar sentivo d'Africa Orientale:
      Speriamo, si pregava, ritorni per Natale.
      Mamma in ginocchio: a Dio, tua volontà,
      fa che torni a questi bimbi il lor papà.

      Fa che ritorni a noi il gran tesoro:
      Così, faceanci cantare tutti in coro,
      fa che ritorni a noi il dolce amore
      che qui l'aspetta il pezzo del suo cuore.
      Io non sapevo l'Africa che fosse
      né capivo papà che dir volesse,
      ma un giorno don Arlia* nell'Omelia
      disse esser figlio alla Vergine Maria.

      Indi la mamma che m'avea per mano
      spiegommi che un papà l'ha ogni umano.
      Il tuo, mi disse, sta in altra Terra
      dove chiamato è a far la guerra.
      Ma tosto tornerà: Vedrai che bello!
      La casa allieterà come fringuello
      e mi descrisse, poi, la sua bellezza
      e il cuore mio fu colmo d'allegrezza.

      Fu nell'estate del quarantacinque
      che nelle braccia forti sue mi cinse,
      sul volto dipinto avea l'amore,
      forte batteva il piccolo mio cuore.
      Seguirono, ricordo, giorni felici,
      Non tornarono più: Furon fugaci.
      Furono quando la mano sua possente
      davami il senso d'essere saliente.

      Erano tempi duri, era la fame;
      necessitava ricercare il pane.
      Lo facesti, Papà, coi bidoni in mano
      andando dalla casa ancor lontano.
      A cavalcioni stavi ai respingenti
      di quei vagoni merce traballanti
      ché posto non era su miglior convoglio
      per chi non possedeva portafoglio.

      Fosti amico duro ma sincero,
      ti dimostrasti uomo, un uomo vero,
      burbero padre fosti m'affettuoso
      e pur nell'austerità giammai odioso.
      Sotto finzione della noncuranza
      d'amor profondo segno era presenza.
      Lo sguardo torvo, l'animo benevolo
      piccolo sorriso tradiva finto nuvolo.

      Mi torna alla memoria il tuo dispero
      allorquando finir potevo in cimitero.
      Er'avvilito, confuso e desolato:
      Ah! Povero figlio mio, che sfortunato.
      Ma tutto è solo nella mia memoria;
      l'Anima tua s'è alzata in aria
      e il ricordo ch'è nel mio pensiero
      è che di Te, Padre, fui e sono fiero.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Tra l'aurora e il tramonto

        Non ho mai saputo perché ma guardavo sempre a ritroso,
        versi Tempi più oscuri, verso Stagioni di rigori invernali, di Notti infinite.
        In quel Tempo Illusione e Sapienza erano altra cosa:
        l'inebriamento della Ragione era similitudine di Dio,
        la Malattia era Peccato, il Vizio Compagno fidato.
        Tra l'Aurora e il Tramonto una nuova Verità mi fu rivelata,
        una Luce si era fatta nel mio Spirito:
        io ho bisogno di Compagni,
        ma vivi,
        non già di compagni morti, cadaveri che non sanno di essere tali,
        coi quali accompagnarmi in fumose taverne.
        Ho bisogno di Compagni vivi,
        i quali mi seguano, i quali seguire, perché vogliamo obbedire a Noi stessi.
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          Scritta da: wolly
          in Poesie (Poesie personali)

          Attimo felice, per esempio

          Ma io non voglio esser felice
          voglio solo vivere la mia vita in quieta pace
          combattere certe guerre futili
          che ti portano solo a risultati inutili.
          la felicità è un utopia
          è solo un attimo di vita che schizza via
          sta a noi cogliere quel momento
          e ricordarci di lui nello sconforto.
          il mio attimo felice per esempio
          è veder nascere mia figlia in sala parto
          quanto ho invidiato quella donna sul lettino
          che regalava al mondo la vita di quel ragnettino
          mi sarei sostituito a lei in quel tormento
          per riuscire a vivere in pieno quel momento.
          ma quello che per me era un attimo felice
          un momento da ricordare
          per lei era un attimo di vita
          un dolore da dimenticare.
          e ho capito che se ero io al posto suo su quel lettino
          non avrei mai vissuto quell'attimo felice
          quel momento da cretino...
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            Scritta da: wolly
            in Poesie (Poesie personali)

            Pensieri

            So pensieri so attimi de vita
            gli stessi poi che ti sporcano le dita.
            tu pensi che pensi di pensà
            ma è il pensiero stesso che ti fa campà
            lui ti prende ti coccola
            e ti fa sognà
            ti porta in giro per il mondo
            e ti scosta dalla realtà.
            ma il pensiero è infame
            non ci giocà, se gli dai corda
            non ti lascia andà
            ti scosta talmente tanto dalla realtà
            che alla fine ti trovi solo
            solo a pensà.
            quella corda che tu gli hai dato
            con tanto amore
            te la ritrovi stretta al collo
            senza pudore.
            so pensieri so attimi di vita
            gli stessi che alla fine
            ti sporcano le dita.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Tienimi
              con te nel tempo del giorno,
              come
              l'incanto di un sogno che vela la tua vestaglia
              come
              il sapore della notte mangiata assieme
              come
              i resti dell'amore che bacio sul tuo corpo.
              Tienimi
              con te nel tempo della notte,
              come
              la bocca riarsa dalla tua bocca
              come
              il segno della fame lasciato sull'aura dei seni
              come
              l'ultima goccia partorita dalla tua pelle.
              Tienimi con te
              come
              la luce dei tuoi occhi
              rivisti allo specchio,
              in orbita sul tuo viso come lune nascenti.
              Tienimi
              con te nel tempo del tempo
              come
              un uomo remoto
              che ha scoperto il fuoco
              dal
              tuo fuoco.
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                in Poesie (Poesie personali)
                Chi sei da lassù o asola di luce?
                tu occhio socchiuso sul tempio notturno,
                celi lo sguardo, come d'una bestia in felino agguato.
                Ti sperdi nella luce, riaffiori nelle tenebre e
                così ricurva a mezza bocca,
                riluci come il bagliore ritrovato
                d'una via smarrita.
                Chi sei da lassù o falce sospesa?
                tu palpebra d'un cielo che riposa,
                pupilla che illumini il viandante e
                le mura dell'ombra come sua dimora.
                Sorridi a volte triste, come d'un mistero
                dissimulato nel taglio della tua stella,
                ove traspare il vuoto dell'inconoscibile o
                forse la vita d'un altro mondo.
                Chi sei da lassù o ciglio di donna?
                arco teso che scocchi dardi d'infinito,
                tu passaggio tra il visto e
                il vedibile, tu passeggera d'un viaggio senza fine,
                tu regina velata, che sussurri il tempo alla terra,
                tu questa sera, poggi sul tetto stellato
                il corpo tuo inafferrabile e
                sinuoso il bel seno mi sveli.
                Come d'un beffardo miraggio
                ai miei occhi ne fai mostra.
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                  Scritta da: Federico Marino
                  in Poesie (Poesie personali)

                  In un momento

                  Ad un tratto
                  Il cuore mi sobbalza in gola
                  Ad un tratto la navetta
                  Si stacca dal porto
                  Ad un tratto la mia amata sorride alla vita
                  Come la prima volta insieme
                  Tutto si spegne
                  L'uomo si agita nel peccato
                  Le donna scorticata dalle bestie
                  La gola fa male
                  Il tabacco da queste parti è ruvido è forte
                  Mi indurisce i polmoni
                  Il mio vicino sorride
                  Al cielo alle stelle
                  A sua moglie
                  Come la prima volta che la incontrò da ragazzo.
                  Composta martedì 20 luglio 2010
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