Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

Rimpianto

Perché non torni mamma a far la mamma?
Perché non riedi a noi addolorati
E ai piccoletti far la ninna nanna?
Perché rest i lontana dai tuoi amati?

Da quando ti partisti, o dolce mamma,
Il focolare in casa è sempre spento.
Nessuno attizza più la rossa fiamma
Dacché verificato è il triste evento.

Quando ronzavi in casa era un incanto;
nessuno gioca ora né suona e ride
e gli occhi son velati e sempre in pianto;
cotanta tristezza mai alcuno vide.

Vengo là dove giaci, pel saluto,
E più triste ritorno all'abituro
Perché al mio saluto il tuo è muto.
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    Scritta da: CINELLA MICCIANI
    in Poesie (Poesie personali)

    Un fuoco eterno

    Sei qui
    stretto forte a me.
    Mi tieni tra le braccia.
    Il tuo sguardo mi chiama.
    Le tue mani mi sfiorano.
    Sento il tuo respiro su di me.
    M'abbandono alle carezze.
    Ansante m'attiri a te.
    Le tue labbra avide
    cercano le mie.
    Ogni mia fibra
    risponde al tuo richiamo.
    I tuoi baci
    sempre più ardenti
    suggellano un grande amore.
    Le nostre anime si fondono
    in un unico respiro.
    Hai acceso un fuoco
    che brucerà in eterno.
    Composta domenica 28 novembre 2010
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      Scritta da: Carlo Peparello
      in Poesie (Poesie personali)
      Smetto di appartenere al mondo
      come fosse un vizio corrosivo
      È una questione di certezze mancate
      Mai biasimare chi sfida le fiamme
      Potrai sempre ricordarmi per come non sono
      Un'ombra inquieta che chiede scusa a se stesso
      Non capiterà più che venda la vita al mercato nero
      Preferisco discernere i traguardi dalle soddisfazioni
      Incontrare lo sconosciuto della strada deserta
      Fissarmi sul solitario zampillo di una fontana in disuso
      Dimenticato mausoleo dell'infanzia coperta di fogliame
      Non è tristezza che richiama l'ennesimo autunno
      ma l'eco di uno spirito che ho addormentato senza canzone
      Seguitemi voi che battete le mani a chi parla leggendo
      Non sono verità quelle scritte da altri
      ma solo prospettive abbandonate.
      Composta domenica 28 novembre 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie personali)

        Urlerò

        Aaaah
        voglio urlare,
        si voglio urlare,
        ho voglia di piangere ancora,
        di ammazzare il vento,
        voglio soffocare il dolore
        in quei dannati e bastardi attimi di felicità
        che hanno sfiorato la mia esistenza,
        cosa serve vivere se non si ha
        più sogni da poter o dover raggiungere?
        Volevo fermarmi qui,
        volevo togliermi la vita qui
        come foglie secche nel fuoco maledetto
        e crudele io volevo frantumare
        tutto ciò che restava del mio strano vivere
        su questo pezzo di terra calpestato
        da angeli e fulmini truffatori
        d'amore e destinazioni.

        Che senso ha?
        Che vita è questa qua?

        Ho amato senza pietà
        ho perso tutto senza pietà,
        sono ancora qui e vivo,
        si vivo ma ho pagato il conto
        e non sono riuscito ancora a ricevere la fattura.
        La mia fragilità è finita nel cesso
        insieme alla mia sensibilità
        che per molti anni ha reso schiava la mia vita
        nell'eterna e triste insoddisfazione
        alla ricerca di abbracci rinchiusi nelle prigioni
        della sera depressa,
        troppe maschere ho indossato
        troppe volte ho trattenuto lacrime e diamanti
        che dai miei occhi volevano scappare via.
        Per strada, fra la gente un cane mi osserva,
        rivedo i sorrisi, le paure
        rivedo me stesso,
        domani tornerò nella mia vita
        spaccherò il mondo un'altra volta
        e per sempre piangerò, sorriderò
        senza vergognarmi
        della mia anima pura, sacra e vittima d'amore.
        Composta domenica 28 novembre 2010
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          Scritta da: Gennaro Keller
          in Poesie (Poesie personali)

          Amare

          Amare è andare insieme
          camminando piano
          per arrivare dopo.
          Amare è guardarsi in trasparenza,
          è stare al buio
          parlandosi senza parole.
          Amare è cercarsi,
          è sorridere senza ragione,
          è essere in due in un deserto affollato.
          Amare è sapere quello che l'altro pensa,
          è dare quello che l'altro vuole,
          è chiedere senza pretendere,
          è vedere con gli stessi occhi.
          Amare è ubriacarsi insieme,
          è ritrovarsi per i Campi Elisi
          e venirsi incontro sorridendo.
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            Scritta da: Sir Jo Black
            in Poesie (Poesie personali)

            A Broken Dream - epilogo

            Pietre porose assorbirono in ultimo
            sangue fluido e grumoso
            e liquido sulle pareti.
            Perdòno per tutti
            era l'unico balsamo,
            talvolta memoria tradita
            o macchiata,
            talvolta reliquia offuscata
            da sguardi di lattice aspro.
            Su pietre porose
            e gradini di cui non scorgemmo
            bramate vette
            gocciola ancora sangue devoto
            e umori, e vita e lacrime e sudori
            cristallizzati da scuse in un'unica roccia
            Era Amore, e mistica Speme
            ed ultima lacrima caduta nel vano;
            era Amore, e religioso Ossequio
            e vana parola colata su pietra;
            era Amore, e dolce Fiducia
            intesa scolpita sul solido angolo;
            Era l'eco di ciò che sarà
            stato
            recitando preghiere mai imparate,
            scorgendo dal basso vette agognate,
            mai raggiunte, neppure sfiorate.

            L'inizio fu noto e cangiante,
            per quanto le ombre strisciassero
            ridendo agghiaccianti
            tra gli anfratti lasciati;
            il passaggio fu ardente e dovuto,
            spirante bracieri
            da ogni poro trasudante
            amore umido e vivo;
            e la caduta, lenta caduta
            che sporca ancora le mie mani
            contratte
            sia tu ora un coro devoto
            di memorie e silenzi e mute affezioni
            ai piedi della Scala
            della vetta mai raggiunta
            sotto il buio mai trafitto

            Perdòno, prima che una nuova alba sorprenda
            i nostri rimpianti ormai asciutti
            Perdòno, prima che la porosa pietra rotoli
            distruggendo gradini
            sempre più alti
            Perdòno, se è vero che amai
            le mie mani sudate
            s'aprono vivide
            al cielo notturno.
            Composta giovedì 1 febbraio 2001
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              in Poesie (Poesie personali)

              Napoli

              Napoli

              Mare bello dove sei?
              Aria pura ma ci sei?

              Napoli la culla di tradizioni
              la città dell'amore del cuore,

              sporcata da immondi padroni del nulla
              sommersa da inutili parole di incapaci burattinai

              lacrime si mischiano al caldo sole che bacia la terra
              terra nata con sudore e sangue
              terra approdo
              terra madre sognata

              che si sveglino le coscienze di chi può e non fà

              Vorrei ricominciare a respirare il profumo del golfo
              vorrei ricominciare a sperare.
              Composta venerdì 26 novembre 2010
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                Scritta da: Salvatore Coppola
                in Poesie (Poesie personali)

                Gli occhi di un lupo

                Voglio essere
                gli occhi di un lupo
                scrutare nel buio notturno
                uscire dal fitto dei boschi
                in cerca di un pasto predato.
                Con fare regale e imponente
                rifuggire dal gelido vento
                scoprire pianure sterpose
                annusare le tracce su selve.
                Scrollarmi di dosso il veleno
                cosparso nel mondo dall'uomo
                l'ipocrita essere umano
                cattivo, insolente ed altèro.
                Anch'io dispongo di un'anima,
                anch'io ho diritto alla vita.
                la natura creata da Dio
                calpestata dall'essere "infame."
                Uno sguardo rivolto alla luna
                un nodo mi stringe alla gola
                col cuore sconvolto rimpiango
                la libertà, ora buia prigione.
                Composta martedì 23 novembre 2010
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