Poesie personali


Scritta da: CINELLA MICCIANI
in Poesie (Poesie personali)

Due parole sincere

Regalami un "ti amo"
intriso di amore vero.
Fa' che io lo senta caldo
tenero e palpitante
dolce e soave
come una melodia eterna.
Fa' che sia un "ti amo"
vivo e passionale
forte ed indissolubile
come un abbraccio
che m'incatena a te.
Sentirai il mio cuore
impazzire di felicità
ardere d'amore
bruciare di passione
in un fantasmagorico brillio
di musica e di colori.
Bastano due parole sincere
per rendere eterno un istante.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Ombra d'amore

    Cadono,
    ripetutamente
    gli occhi inciampano
    tra frammenti di lettere
    che mai bussarono alla tua porta,
    come un sogno svanisti
    scappando via da quella notte
    così breve.
    Da allora,
    continuo a morire,
    il mio destino era lì
    in fondo ai tuoi occhi.
    Da allora,
    come una sfinge,
    sei vissuta nei miei pensieri.
    Mai finiranno
    queste mani di cercarti,
    mai,
    questa voce di tremare...
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      Scritta da: laura74
      in Poesie (Poesie personali)

      Sguardo alla vita

      Sguardo alla vita
      lunga salita
      ripida
      la dipartita
      ma attraverso
      il terso calore del cuore
      dolce è l'approdo all'amore
      rimembranza
      culla
      illusione
      paura
      tensione...
      Sguardo alla vita al contrario
      distesi prati fioriti
      variopinti i momenti infiniti
      illuminata realtà fatata
      sparsi gli amorosi incensi
      Tutta l'unicità del mondo
      racchiusa
      in uno sguardo profondo...
      Composta domenica 14 novembre 2010
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        La framboesia

        In scarso amore, affetto e fratellanza
        crescemmo in otto e mai vi fu alleanza,
        in otto fummo ma or non siamo tanti
        ché ognun l'altro sospinge e va avanti.
        Di vile Caino la strada percorriamo;
        sempre più Remo nei modi somigliamo,
        di atti turpi e di pensieri vili
        riempito abbiano i poveri nostr'ovili.

        D'esempi di virtude e temperanza
        pare abbiam perso tutte le speranze,
        educator non siamo di nostra prole,
        tirare sappiamo fuori solo parole.
        A me, invero, in cuor vero non pare
        doverci in tal maniera arrovellare;
        malgrado ciò, pur'io porto supporto
        all'infestazione del nostr'orto.

        Per riguardo dei Fu a ricordanza
        mettiam disdegno a parte e intolleranza,
        cingiamoci in abbraccio distensivo,
        rendiamo il sentimento sveglio e vivo.
        A quei viventi che dover ci muove
        facciamo intravedere speranze nuove,
        indietro rimandiamo l'intolleranza,
        amore istilliamo e uguaglianza.

        Tra noi che sulla terra triboliamo
        l'un l'altro amore d'amor non disdegniamo:
        Pria ancora che l'unzione dia il Messia
        opriamoci acché la pace giunta sia.
        Riflettere cerchiamo su ch'è stato,
        far scendere l'oblio su quel passato
        ridiamo a noi, per primo, vigoria
        che allontani da noi la framboesia.
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          Scritta da: Salvatore Coppola
          in Poesie (Poesie personali)

          Piccolo Topolino

          Sorridi caro piccolo Topolino.
          In quel sorriso smagliante
          il pubblico attento applaude
          la tua voglia e gioia di vivere.
          Eppure nessun si accorge
          nessuno capisce
          che dietro quel sorriso
          tanta tristezza si nasconde,
          o forse, infelicità ed amarezza.
          Il mondo corre in sala, attende
          che alla fine tu compaia
          sulla scena del grande schermo,
          si stupisce, ride e si diverte.
          Ma nel "grande" piccolo cuore,
          e nelle tue pupille nere
          si celan tristezza e solitudine.
          E quando il sipario si chiude,
          rifletti ti fermi ad immaginare
          un mondo diverso, colorato.
          libero da tristezze ed oppressioni.
          Ti chiedi; Cosa può un Topolino
          dinanzi a così tanta ipocrisia
          se non sedersi su una sedia
          chinarsi su un tarlato tavolino,
          aprire il suo libretto e penna fra le dita
          scrivere il suo prossimo copione
          una nuova e divertente storia
          la parte che lo vede primo attore
          la scena che racconta la sua vita.
          Composta venerdì 12 novembre 2010
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)
            Rondinella della prim'aurora
            che ilo hai piantato nel mio cuore
            nel tuo altro n'ho fissato con ardore
            e ancor d'allora, operano ognora.
            Della stagione fredda al perdurare, *
            lasciandomi nel nido, solo solo,
            spiegasti l'ali tue a lungo volo
            nella speme di presto ritornare.

            Volasti sopra burrascosi mari
            col groppo in gola, lacrimando gl'occhi,
            poi, a lungo combattesti con allocchi
            martire innocente di sicari:
            Cadendo, infine, sotto i colpi inflitti
            fosti traslata in nido di rapace
            là dove mai il tuo cuore ha avuto pace
            e i dolci sentimenti furon reietti.

            Rondine rimanesti, però, fida
            giacché natura tua è dolce e buona,
            meriti essere posta in una icona
            ch'amore porti anche a gente infida.
            Diventi reginetta di nidiata
            che pigola, ti chiama e tanto t'ama,
            al contro dell'allocco, lingua di lama,
            possiedi bontà grande, rinomata.

            Di anni ne tocco ora quasi trentotto,
            tu ne registri appena trentatré,
            d'allora ne son trascorsi ventitré:
            Saremmo uniti, senza quel complotto!
            La divisione nostra è solo carnale
            ché dentro t'ho nel petto mio trafitto
            mentr'io mi resto nel tuo petto eretto
            e l'immensa passione resta totale.

            Io t'ho presente il giorno tutt'intero,
            la notte m'addolcisci col tuo sogno,
            ti resti giorno e notte nel mio regno
            come regnante resta nel suo impero.
            Ricordi il finto nido? Era piccino.
            Uno n'ho costruito più grandetto
            onde capienza ha di grande letto
            nella speranza d'averti un dì vicino.

            Al lato n'ho intrecciato uno più bello
            ch'aspetta d'ospitar tuoi rondinelli
            ch'anno, ho saputo, toni dolci e belli
            come il tuo viso delizioso e snello.
            I quattordici d'anni appena avea
            toccato quando spedisti il tristo scritto
            che tutto tengo in mente quell'editto
            che imposto fu da gente vile e rea.

            Ed anelavi del mio certo aita,
            col pensiero di rondine sincera,
            speravi che al giunger della sera
            la trepidazione fosse finita.
            La missiva, ahimè! Tardi pervenne;
            ma s'anco giunta fosse immentinente
            niente potuto avrei, niente e poi niente
            tant'alte superar eran transenne.

            Dopo aver posto copia dentro al cuore
            l'ho bene in uno scrigno conservata
            e tutta in mente, tutta l'ho fissata:
            Ogni parola grida: Amore, amore:
            Con dolor grande e tanta volontà
            m'astengo dal venir fino laggiù
            potrei, la povertà ch'avea or non è più,
            non licemi, però, darti altra ansietà.

            D'amarti, amore, non sarò mai stanco
            e aspetto sempre che mi vieni a fianco
            e nella speme vivo del ritorno
            al fin che cessi questo gran frastorno.
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              Scritta da: Daniele Spitalieri
              in Poesie (Poesie personali)

              Per te

              Ricordo ancora il suo viso
              la sua dolcezza il suo affetto
              quegli occhi verdi il suo sorriso
              quando la stringevo al mio petto.

              Quei giorni sono andati via
              rimane solo il triste ricordo
              scritto a parole in una poesia
              di quell'amore che mai più io scordo.

              Come si fa ad andare avanti
              quando sai che non si torna indietro
              neanche il tempo coi suoi istanti
              darà fine a questo luogo tetro.

              Come un eroe si batte per salvare delle vite
              lottando per il proprio regno
              difendendosi da mille ferite
              ma alcune così profonde che lasciano un segno.
              Composta sabato 13 novembre 2010
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