Poesie personali


Scritta da: Marzia Ornofoli
in Poesie (Poesie personali)

Senza titolo II

Ho camminato in deserti di ghiaccio.
Foglie di pietra segnano il sentiero antico.
Migliaia di scarpe e sandali si sono consumate,
infrangendo confini, infrangendo tabù.
Nei cieli sconfinati ho volato come un'aquila,
predando ignari pensieri che galleggiano nell'aria.
Ho respirato l'odore acre del fumo di camini,
piangendo lacrime di cenere,
sugli altopiani dai fiumiciattoli mormoranti.
Ho ascoltato antichi cantori con le loro ballate,
con pennelli immaginari
ho disegnato paesaggi di pace,
dove fiori immacolati s'innalzano
al cielo azzurro.
I sentieri di foglie di pietra segno,
il mio cammino nei deserti di ghiaccio.
Composta giovedì 4 novembre 2010
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    Scritta da: Marzia Ornofoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Gita a Padova

    In una città dal sapore antico,
    dove la sua cattedrale rinchiude
    le spoglie di un santo,
    e le vie sanno di sapore antico.
    Passeggiando in un giardino,
    dove antiche statue fanno da guardiane,
    a sentieri di ghiaia e d'acqua,
    ho lasciato la mente vagare,
    ed ad un tratto ho incontrato,
    seduta su una panchina,
    una fanciulla dallo sguardo intenso
    ma un po' pensoso,
    poco più in la su una panchina di pietra
    una dama con l'abito scuro
    e il colletto di pizzo macramè inamidato,
    una vedova consolata dai tre figli,
    famiglie che passeggiano
    pittori assorti davanti a un cavalletto e una tela davanti,
    coppiette innamorate che si baciano,
    sotto lo sguardo severo d'una statua.
    Poi il viaggio nel tempo,
    dove la moda un po' retrò finisce,
    con il sapore dolce amaro,
    per un secolo di rivoluzioni culturali
    e d'illuminanti idee.
    Composta giovedì 4 novembre 2010
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      Scritta da: Carlo Peparello
      in Poesie (Poesie personali)

      Ripensandoci

      Quanti pensieri coglierai domani
      Ti getterai nel mare di occhi e di mani
      Folle di anime che ti vengono incontro
      cercando un sussurro, un sorriso o uno scontro
      Non saprai mai chi ti sei lasciato sfuggire
      Qualcuno che voleva parlare, esultare o morire
      Nessuno ricorderà il tuo passaggio
      La tua presenza non sarà né un evento né un oltraggio
      Sarai un'ombra agli occhi del distratto
      Un interrogativo per un matto
      Fonte di interesse per il sesso opposto
      Fonte di invidia per l'uomo più mesto
      Si chiederanno perché alzi il mento
      Del perché del tuo sorriso e passo lento
      Si domanderanno se sei ricco o pezzente
      scrolleranno le spalle senza leggerti la mente
      Non saprai mai chi dovevi incontrare
      con chi osare e poi parlare
      Troppi dubbi inconsistenti che pagano poco
      La vita è un'opportunità da cogliere al volo.
      Composta giovedì 4 novembre 2010
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        Scritta da: coccinella 80
        in Poesie (Poesie personali)
        Abito con te l'infinito
        e nei miei passi
        c'è l'eco dei tuoi
        così che sempre
        assieme percorriamo
        le strade del mondo.
        Abito con te l'infinito
        e dividiamo un solo pane
        anche se i nostri occhi
        riposano su sponde diverse
        Abito con te l'infinito
        e sorridiamo dello stesso sorriso
        e il mio viso ti somiglia
        affinché tutti sappiano
        che ti appartengo.
        Abito con te l'infinito
        e viviamo divisi
        una sola vita
        e senza cercarti
        ti trovo
        un attimo prima
        di perderti di nuovo.
        Composta giovedì 4 novembre 2010
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          Tu devi andare

          Tu devi andare,
          vuoi partire,
          fare un giro,
          uscire fuori,
          vedere la città,
          scappare,
          evadere,
          posso capire il tuo bisogno
          di spazi,
          di libertà,
          ma io stò bene qui,
          non ho voglia
          di andare,
          di correre,
          di sentire
          blateramenti;
          io rimango,
          ho sperato che tu capissi,
          che tu volessi restare con me,
          starmi vicino,
          come io faccio
          ogni volta che posso con te,
          ma tu devi partire,
          qualcosa ti muove,
          ti agita,
          e io non so,
          non voglio fermarti,
          se tu resti,
          devi volerlo tu,
          devi capirlo,
          devi sentirlo,
          la voglia di stare con me,
          ma tu parti,
          fai giro,
          vai;
          e io resto qui,
          triste
          e assorto,
          col peso dei miei anni,
          dei miei guai,
          di quello che non mi và,
          delle cose che mi hanno stufato,
          di tutto questo,
          tu vai,
          tu vai,
          non mi senti,
          non mi senti.
          Composta giovedì 4 novembre 2010
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            Scritta da: DANA
            in Poesie (Poesie personali)

            Spazio pieno

            Il treno porta lontano
            ma non toglie tutto di te
            resta
            come impronta sul cuscino
            qualcosa
            nell'aria abbandonata
            uno spazio di presenza
            indugia
            come amanti alla stazione
            a mentire gioia
            quei sorrisi
            avvolti
            nella stessa nebbia
            che mattino
            strappa ai campi
            per lasciare al sole
            di consolare
            l'erbe tristi.
            Composta giovedì 23 settembre 2010
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              Scritta da: Brunason
              in Poesie (Poesie personali)

              Aurora

              Domani è un altro giorno.
              E arriverà il sole
              a riscaldare il gelo
              di questa notte oscura.

              Si, si. Domani è un altro giorno.
              E tornerà il sereno,
              e spazzerà via queste nubi
              dense e oscure
              che offuscano la mente e il cuore.

              Ecco, domani è un altro giorno.
              E l'usignolo tornerà a cantare
              E la tristezza se ne dovrà andare.
              La scrollerò via come un granello di sabbia,
              la deporrò come un abito logoro.

              Me ne libererò
              come del ciarpame
              vecchio e inutile.
              Perché domani è un altro giorno.
              Composta mercoledì 3 novembre 2010
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                Scritta da: CINELLA MICCIANI
                in Poesie (Poesie personali)

                I silenzi dell'indifferenza

                Ci sono silenzi
                che t'arrivano
                addosso
                come una valanga.
                Svuotano il cuore
                ti schiaffeggiano
                in pieno volto
                violentano l'anima
                ti portano via
                ogni sorriso
                ogni emozione
                ogni certezza.
                Sono i silenzi
                dell'indifferenza.
                Lame
                conficcate nella carne.
                Ferite
                che dilaniano lo spirito
                lasciando solchi
                di indicibile sofferenza.
                Composta mercoledì 3 novembre 2010
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