Poesie personali


Scritta da: Daniele Pergoloni
in Poesie (Poesie personali)
yes I'm a surf like a note
yes granada is a place to go
complicated place
you stand there not to fall.

a priest is someone who tells you
not to do what you'd do
and try to do what you wouldn't do
as you try not to think of the black or red
and you think that laic means
not to believe in God
but all you do is not to believe in yourself.

Now I know.
Every anwser causes a question
and you go out finding more doubts
and that nothing is certain



Si, sono una cresta d'onda come una nota
si, granada è un posto dove bisognerebbe andare
un posto complicato
sei li in piedi solo per non cadere.

un prete è qualcuno che ti dice
di non fare ciò faresti
a di provare a fare ciò che non vorresti
mentre provi a non riflettere sul nero e sul rosso
e pensi che essere laico vuol dire
non credere in Dio
ma in realtà non ciò che fai è non credere in te stesso.

Ora lo so.
Ogni risposta genera una domanda
e vai fuori trovando nuovi dubbi
rendendoti conto che nulla è certo.
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    Scritta da: Alessio Fabretti
    in Poesie (Poesie personali)
    Ogni sera sarai con me
    nei pensieri,
    lungo la strada tortuosa della vita.
    Ogni sera il momento di salutarci
    è come un addio.
    Ogni sera, il volto tuo si tinge
    del colore della luna
    argentea che fa
    capolino tra una nube.
    Ogni sera allora
    mestamente avvio i miei passi
    solitari lungo il viale deserto.
    Ogni sera
    la vita mi regala un sospiro,
    il tuo amore.
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      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie personali)
      Ci sono profumi che c'accompagno nella vita.
      D'inverno le castagne arrostite,
      ci regalano un magico cuore caldo.
      Nelle giornate afose dell'estate,
      la pioggia sull'asfalto
      ci regala i ricordi di strade percorse
      miglia di volte.
      Campi di pannocchie mature,
      costeggiano il nastro d'asfalto,
      poco lontano gli alberi di cachi
      con i frutti immaturi,
      ma che già raccontano una storia,
      una storia antica di come segno il destino
      di una antica città.
      L'aria fresca si mescola al vento
      che fa sussurrare allegramente le foglioline,
      volteggiamo poi foglioline gialle
      come gocce pioggia prima di toccare a terra,
      in lontananza s'ode un trattore sbriciola erba,
      e all'improvviso un profumo intenso riempie l'aria,
      l'erba medica racconta corse nei prati a piedi nudi,
      di risate che muoiano su labbra ardenti d'amore.
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        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie personali)
        Uomo perché ti meravigli?
        Perché ti sorprendi se io mi ribello?
        Io ti ho dato i miei frutti,
        e tu che cosa mi hai dato?
        Io ho creato una barriera contro i raggi nocivi del sole,
        per poi far passare solo quelli benefici per te,
        ho creato un cielo pieno d'ossigeno,
        perché tu possa respirare
        ho creato mari e oceani pieni di pesci,
        ho creato fiumi e laghi
        ho creato foreste con animali,
        ho creato alberi con dolci frutti,
        ho lasciato che tu mi arassi per coltivassi il grano,
        che io stessa ti ho dato.
        Tutto questo ho creato per te,
        per te che sei mio figlio,
        il figlio prediletto,
        quello che avrebbe dovuto governare tutto questo,
        io ti avevo insegnato come fare,
        tutto quello che ti chiedevo era di preservarmi,
        e invece...
        ... invece hai bucato la barriera,
        e il sole ora brucia,
        hai costruito tubi dai quali esce fumo nero,
        e l'ossigeno ormai sporco e tu respiri male,
        chiazze nere di tanto in tanto affiorano
        come fiori del male sui mari e sugli oceani
        uccidendo le creature che vi abitano,
        e lo stesso hai fatto con i fiumi e i laghi,
        con scarichi di melma che persino tu eviti,
        distruggi le foreste, hai sterminato animali,
        hai modificato i frutti degli alberi e della terra.
        E ora ti meravigli, ti sorprendi,
        se io cerco di farti sentire la mia disperazione,
        invece di chiederti perché a mia volta distruggo ciò che costruisci,
        aiutami a preservare ciò che è rimasto in tatto,
        per te figlio mio fallo per te.
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          Scritta da: Marzia Ornofoli
          in Poesie (Poesie personali)
          Sono distesa sul letto e ascolto,
          ascolto la pioggia che cade,
          mille sensazioni mi da,
          si sente solo il suo cadere,
          in un silenzio avvolgente.
          Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare
          dal suo sussurrare, ma...
          ... ma le tue braccia m'avvolgono,
          le tue labbra sfiorano le mie,
          nuove sensazioni si mescolano a quelle della pioggia,
          i respiri che divento uno,
          i corpi s'uniscono per formare un fiore d'amore,
          in quella dimensione che i cuori e le anime
          sono un tutt'uno con l'universo amore e poi...
          ... e poi noi abbracciati feci ascoltiamo il mormorio della pioggia.
          In lontananza il campanile risuona con rintocchi armoniosi,
          mentre i respiri s'addormentano al battito dei nostri cuori.
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            Scritta da: Marzia Ornofoli
            in Poesie (Poesie personali)
            Non so se l'aria che si respira
            che rende la sua gente speciale.
            Apparentemente sembra un paese come tanti,
            macchine che lo attraversano velocemente,
            la gente che cammina frettolosamente,
            biciclette sfrecciano nelle strade secondarie,
            solo alla domenica la gente ha un ritmo tranquillo.

            La piazza si riempie di gente,
            un sussurro una chiacchiera rubata,
            indecisione su cosa andare a vedere per primo.
            In comune forse, ce la mostra di Covoni,
            no meglio andare su in pinacoteca,
            ce la mostra d'artisti vari tutti del paese naturalmente,
            no, no meglio andare alla rocca ce la mostra di Pinardi,
            ma allora andiamo a vedere quella di Sisti,
            oh insomma da dove cominciare.

            Qualcuno è fermo davanti alla locandina del teatro,
            il gruppo aumenta, indecisione se andare a vedere
            la commedia o dirigersi alla chiesa della santissima trinità
            la ce una lettura di poesie,
            anche nel giardino delle rose ce una lettura,
            oppure nella piazzetta degli liutai.

            Io non so se è l'aria che si respira,
            ma la gente di questo paese,
            è un po' artista e un po' poeta,
            eppure a guardarlo sembra un paese
            come tanti.
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              Scritta da: piumarossa70
              in Poesie (Poesie personali)
              Soffi di vento tra i capelli oggi,
              aliti di foglie a insidiarsi negli occhi,
              un emozione da tenere stretta, da ingoiare
              come un'amara medicina per non rovesciare
              un cuore stracolmo di acqua salata.
              Una farfalla bianca a giocare con una vita che
              ancora arranca l'esistenza, e occhi gialli a strizzare
              le ultime gocce di curiosità.
              L'odore della terra a farci compagnia, impregnata dal sudore
              delle nuvole, e moscerini a tracciare i raggi di un sole
              che vuole insegnarmi ancora il credere e lo sperare.
              Il fumo di una sigaretta per recitare la parte di chi
              non vede, o di chi vede e si maschera da anima forte.
              E tu... tu che ancora vuoi giocare con la vita, che ancora
              vorresti correre e che quel tronco di pioppo ti ha
              affilato gli artigli con la volontà della fantasia...
              Dormi adesso, tra teli assorbenti e odore
              di pulito maniacale, bevo un caffè mentre ti guardo... amaro, si!
              Ti ho portato nel posto che qui ho amato di più, la stessa terra
              dove tante volte nei miei jeans mi sono seduta,
              gli stessi pioppi che per un tempo hanno conosciuto
              i miei pensieri, le mie parole...
              Ho parlato al vento per te, ma è a te che ha risposto.
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                Scritta da: beppexo
                in Poesie (Poesie personali)
                Mi fermo e assorto interrogo le curiose e precise geometrie della natura. Meravigliato apprendo la sensualità del volo di una farfalla che conscia della sua breve esistenza si libra nell'aria con la stessa grazia di una giovane donna. Essa volteggia esegue preziosi movimemti. Occhio fatica a seguire tanta bellezzs di cui noi possiamo cogliere solo una parte. Come in un piacevolissimo sorriso di una giovane amata cosi la bellezza ci circonda mandando in rovina i poveri poeti.
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