Poesie personali


Scritta da: Marzia Ornofoli
in Poesie (Poesie personali)
Freccia luminosa,
attraversi il cielo della notte,
porti con te desideri dell'anima,
legati a te da un filo d'argento.

Sognare guardandoti e sperare,
tenere le dita incrociate per il desiderio,
evanescente sogno che accarezza la mente,
luna pallida espande i suoi raggi,
lento il respiro mentre il desiderio s'avvera
energia che sussurra il tuo nome.

Cuore che palpita ascoltando parole d'amore,
arde il fuoco della passione,
desiderio inconfessato legato ad una stella,
entra nell'oblio della notte che svanisce
notturno il canto della sirena innamorata
tramonto d'illusioni lontane
isola nel cielo che svanisce prima di toccare terra.

Freccia luminosa
che attraversi il cielo della notte,
che porti i desideri dell'anima,
lega a te il mio desiderio d'amore
con un filo d'argento.
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    Scritta da: Rea
    in Poesie (Poesie personali)
    Scava dentro al tuo cuore
    e se non è sereno, vedrai,
    si rasserenerà.

    Ama con tutto il cuore
    e se non sarai amato,
    il cuore aspetterà
    e fra chi non vuole amare,
    qualcuno ti amerà.

    Lava gli occhi e le mani
    e purifica il cuore e l'anima,
    dì sempre la verità
    e vedrai che arriverà.
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      Scritta da: Rea
      in Poesie (Poesie personali)
      Sì all'ironia dove meno te l'aspetti,
      a tutto ciò in cui credo,
      alla pasta,
      allo shopping finanziato da terzi.

      Sì allo studio,
      alla macedonia di fragole,
      al sole ma anche alla pioggia,
      all'ultimo giorno di scuola,
      al cibo,
      a viaggiare in treno.

      Sì al tram,
      ai cd rom,
      a sentire parlare il francese da una ragazza francese,
      al cioccolato bicolore,
      al romanticismo.

      Sì a suonare il pianoforte,
      ai ragazzi con i capelli lisci e neri,
      al thè a limone,
      alle sagre,
      a Napoli,
      al cocco,
      alle scatole di latta colorate.

      Sì ai libri,
      alle ciliegie,
      ai siciliani,
      allo scrivere i temi,
      alle autoccasioni,
      alle feste,
      ai felini,
      a passare gli esami al primo tentativo,
      al gelato alla nocciola,
      alla buona compagnia,
      a trovare lavoro,
      alle gite scolastiche.

      Sì alla coca-cola e al rum coca e cocco,
      a Parigi,
      al gioco di carte Uno,
      al profumo del caffè,
      agli occhi neri per gli uomini e azzurri per le donne,
      alla televisione spenta,
      ai concerti,
      ai sogni.

      Sì a leggere l'oroscopo quando sono di buon umore,
      alle candele profumate,
      ai jeans ma anche alle minigonne,
      a cantare a squarciagola,
      alle scarpette di ginnastica,
      alla neve,
      al tiramisù che fa mamma.

      Sì alla musica a tutto volume,
      ai colori,
      agli occhiali da sole,
      al rumore e al profumo del mare,
      alle bancarelle del mercato,
      a dormire col piumone,
      a guidare all'alba,
      a fare paradiso con la persona che ami,
      a scrivere...
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo
        in Poesie (Poesie personali)

        Ana, per gli amici

        Trovandomi per Giosc ad omaggiare gli amici di Pensieri Parole
        potrei far le fusa come un Gatto, decantando i Valii dei vari
        De Luca, Crispoldi, Giusva, potrei sorridere alla simpatia
        di Donatella, del Luciano, od osannare il mio preferito Jo Black.

        Ma un Eclissi nella mente Scheggia di porpora i ricordi.
        Un Toffali nel candido Marimare nel mio cuore
        ed ecco il desiderio di rivivere una vera amica.
        Complice nella vita, che da qualche Valle, alle Stremiz del cielo
        certamente mi guarda e sorride.

        Ana, per gli amici.

        Incommensurabile Dana nella mia vita.
        Pronunciarlo mi fà sentire un Prencipe,
        d'altronde mi hai sempre eletto gran Cavalera.
        Brunason i tuoi Capelli
        Che Rubini e Ametista i tuoi occhi.
        Hai vissuto in un 'mondò Di Pinto da Baron e pirati,
        Valli D'Urso, molti carnefici, nessun Salvatore.
        Pensare che per esser felice ti bastava un cuore, Panizza e farinata.

        Nonostante il tuo Cannistra fosse colmo d'orpelli di gioia,
        neanche il tuo santo Patruno poté alcunché.
        Il tuo non esser mai Barbara ti ha riservato il destino di San Giorgio.

        Dalla prima volta che il tuo sorriso incontrò la sua maschera,
        lo eleggesti a tuo Davide di Donatello.
        In realtà altro non era che un Kagib di Kabul.
        Fantasticavi sulla tua vita immaginandoti attrice accanto a lui,
        uomo famoso fra i 'pollicì del 'casalingò in scatola.
        In realtà non era Gassman ancor meno Mastroianni,
        più o Mehis un triste, squallido pollicino da tele Novelli senza Grazia.

        Ti ricordo con le labbra unte e verdi
        quando con l'immancabile radioso sorriso
        divoravi il pesto di mia madre.
        Tengo sempre un vasetto nel frigo,
        è lì per te dolce Ana.
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          Scritta da: Rea
          in Poesie (Poesie personali)
          Se il mare non parla più
          e non ha più la stessa voce
          è solo colpa tua,
          perché gli hai confessato
          quello che mi hai fatto
          e come Gesù Cristo
          lo hai fatto morire in croce.

          Ed è sempre colpa tua
          se l'aria non profuma più
          e se il verde lentamente muore.

          C'è solo la luna che ancora ti difende,
          ma si arrenderà perché se hai sbagliato
          è stata colpa sua:
          splendida bastarda e complice nei tradimenti.

          Il sole, quando mi guarda, non scalda più,
          e nel momento in cui dovrebbe splendere,
          brilla poco.

          È solo colpa tua.
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            in Poesie (Poesie personali)
            Il cielo è leggermente velato
            da impalpabili onde bianche,
            distesi sulla sabbia,
            sfiorarsi,
            i corpi palpitano,
            la pelle gioisce scaldata dal sole,
            carezzarsi dolcemente con teneri baci,
            mentre i sogni ci fanno volare,
            su in quel cielo di zucchero filato
            incartato d'azzurro.
            Perdersi al dolce tocco della dita,
            scendere in un prato fiorito
            di emozioni,
            lasciarsi prendere dalla tenerezza
            della nostra passione,
            i nostri corpi uniti ballano,
            la dolce musica del mare,
            che ci culla dolcemente.
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              Scritta da: Daniele Pergoloni
              in Poesie (Poesie personali)
              Improvvisamente
              il fumo si spegne in una fiamma tuonante
              perdendosi nella mia mente
              e sono colpito da una paura raggiante.

              Incredibilmente
              cade della pioggia favillante
              da un cielo illuminato d'azzurro, incombente
              è il tuo sguardo tremante.

              C'è della gente intorno a me
              diversa dalla mia stessa vita:
              musica conosciuta già, dai miei pensieri di rame.

              Non ami forse questo rebus,
              un'infinita fotografia dal tuo cuore
              colpito tutt'intorno da uno strano virus?
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