Poesie personali


Scritta da: IlGattoNerone
in Poesie (Poesie personali)
Come osi tu parlare di Marco?
Eri con me nelle torride giornate estive
a faticare sotto il sole pressante?

Tu non sai che ai bordi delle strade
gente immaginaria si addensava
come macchie di ombra
e applaudiva
come il frusciare delle foglie.

Ma ecco che dall'ultimo tornante
per me solo brillava un raggio di luce
e mi incitava a scattare più forte
e saliva con me.

Un'ombra, un velo di fronde
e si sprigionava in me
una forza più grande
il sogno i un giovane che vedeva ora la gente
e sentiva davvero gli applausi.

Ero io Marco.
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    Scritta da: piumarossa70
    in Poesie (Poesie personali)
    Un giorno forse ritornerò
    bambina, e galopperò come un puledro
    tra prati verdi e foglie d'autunno.
    Un giorno forse, ritroverò le
    guance paffute di chi ancora non sa
    parlare, e giocherò a girotondo in piedi
    alzando gli occhi nelle nuvole.
    Scoprirò il primo dolore di
    ginocchia sbucciate, e l'acqua limpida
    da guardarci dentro.
    Una margherita e una farfalla per
    scoprire la vita,
    e una matita rossa per
    disegnare la faccia al cielo.
    Un cane randagio da dividerci
    un biscotto, e tasche da riempire di
    ciottoli di viali.
    Un giorno forse ritornerò bambina
    e canterò le favole colorandole
    di rosa.
    Saluterò con la manina aperta e con
    l'altra donerò un fiore.
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      Scritta da: piumarossa70
      in Poesie (Poesie personali)
      Una piccola goccia d'acqua
      fa capolino tra le rocce;
      a volte il freddo d'intorno
      la costringe a cristallizzare,
      altre, un sole intenso e cocente
      la vaporizza appena appare.
      Ben presto le sopravvissute
      si ingrossano a dismisura
      sprigionando una luce intensa.
      In pochi istanti si trasformano
      in una chiara e fresca fonte
      che tranquilla così rimane.
      L'irrequietezza, in alcune,
      le costringe a tracimare,
      partorendo un dolce rivolo
      che inizia la sua discesa
      con serena e tranquilla quiete.
      Taluni assorbiti sono
      da arido suolo assetato,
      tal'altri acquistano vigore
      e con tracotante baldanza
      corrono spumeggiando gioia
      irrorando terre d'intorno.
      Scendendo più ancora a valle,
      formano allegre cascate
      e presto ruscelli e poi fiumi
      che prima di giungere al mare
      spargono vita al loro andare.
      Piccola grande goccia d'acqua,
      dimmi: chi sei? "Sono l'AMORE".
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie personali)

        Senza parole

        Voglio ricordarti così
        senza troppe parole
        asciugando ancora una lacrima
        dopo tanto amore
        che non è mai stato inutile o dimenticato.
        Mia compagna fedele
        In questi lunghi anni trascorsi insieme
        hai visto crescere i miei figli e crescere me
        ogni giorno sentivo la gioia di averti vicina
        la complicità che ci legava
        senza consigliarmi né condizionarmi
        hai saputo seppur discreta
        calmare a volte la mia ira con la tua dolcezza
        e quel musino che si strusciava
        per avere e farmi una carezza
        e bastava guardarti negli occhi
        che tutto il resto diventava niente.
        Insieme condiviso gioie e dolori
        nel tuo come nel mio cuore sempre presente
        e sapevi tu come consolare
        quella mia pena e quel mio aspettare
        il figlio che doveva tornare...
        non potrò mai dimenticare
        e non avrò mai più in nessuno
        così vicino seppur amandomi infinitamente
        senza mai parlare...
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          Scritta da: armanda66
          in Poesie (Poesie personali)
          Il tempo è tuo,
          adesso puoi pensare,
          scende la sera ma il buio
          è fitto ed il silenzio sale,
          ti mancherà pensare a me?
          forse si,
          ti mancherà aspettarmi?
          forse no,
          e fra un incontro e l'altro
          ti mancheranno le mie mani?
          non lo so,
          ma so con certezza
          quanto tu mancherai a me,
          e il dolore sale lento e amaro.
          Che cosa ne farò di questa
          tristezza?
          Vorrei poterla arrotolare, insieme
          alle lacrime e ricordare solo che
          sei l'unico uomo del mio cuore.
          Composta mercoledì 4 agosto 2010
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            Scritta da: Mariella Mulas
            in Poesie (Poesie personali)

            Dov'è l'amore...

            Dov'è... dov'è l'amore...
            Ditemi.
            Qualcuno ne ha parlato,
            magnificato,
            esaltato...
            Dov'è... dov'è l'amore...
            Qualcuna l'ha anche sfiorato,
            l'ha scortato,
            forse visto poi rotolare
            come perla saltellante, là,
            perdendosi
            sotto l'armadio dei vestiti
            dismessi.
            Dov'è l'amore...
            Ditemi...
            Travestito negli occhi,
            insinuato nell'anima,
            appeso su labbra,
            invaghito nella mente.
            Ditemi.
            vaga su un arcobaleno,
            goccia improvvisa di nube
            o si confonde nel tramonto.
            E'alba o
            fulmine di temporale...
            È spaventato, timido,
            imbarazzato,
            o suadente celato
            tra iridi boreali
            che rincorrono effetti di luce
            a esplodere ardente?
            Dov'è l'amore...
            E cerco ancora fermagli
            impreziositi d'emozione
            ad appuntare pronta
            il suo rinomato sospiro
            quando fuggente va
            dove il mio cuore
            proprio non sa.
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie personali)

              Il silenzio di un Aborto

              Il silenzio di un orgasmo,
              la paura d'amare,
              il desiderio di sognare.

              Ombre sottili e oscure pervadono
              i nostri sentimenti ormai sconosciuti e nascosti tra le stelle,
              il cielo aspetta quel pezzo di te,
              quel pezzo di me,
              un piccolo fiore disperso nel peccato.

              Un'anima innocente sta per sfiorare il cielo.
              Un'anima bianca e pia non conoscerà mai
              il valore della parola "vita".

              Un tavolo, una sigaretta, un preservativo bucato.

              Un Silenzio dannato pervade le nostre anime,
              un urlo che implode nel silenzio infiamma il mio cuore,
              una scelta da non poter evitare.

              Due corpi, Tre anime e poi il Silenzio.

              In questa notte di Novembre
              il sole non tramonta e la luna sprofonda,
              in questa notte di Novembre
              le mie lacrime tacciono nel silenzio.

              A Novembre
              il cielo ha maledetto i nostri nomi

              Non voltarti mai
              l'oscurità desidera la tua anima,
              non voltarti
              ti supplico!
              Gli angeli hanno chiesto in prestito
              il tuo dolce e ingenuo cuore.

              Non nascerai mai,
              non conoscerai mai l'amore,
              non conoscerai mai il dolore di una scelta
              che si è portata via Due anime e Tre cuori.
              Composta sabato 2 aprile 2011
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                Scritta da: Franco Mastroianni
                in Poesie (Poesie personali)

                15 Agosto

                Ferragosto bendato
                ad un occhio

                ho tagliato di disco
                al lavoro
                e
                pur avendo gli occhiali
                una scheggia
                bastarda
                entra in me saltellando
                come un grosso
                ranocchio

                il dolor non è stato
                un gran che di delirio
                e
                attrezzato
                ho lavato l'azzurro mio occhio
                con un po'
                di
                collirio
                ma col tempo il dolore
                cambiava

                ed allora decido
                vado al pronto soccorso.

                Sabato 19.30
                infermiera mi scusi
                ma mi è entrata
                una scheggia nell'occhio.

                Non ha visto l'orario

                vicino allo specchio?

                L'oculista non c'è
                torni pure domani

                noi da soli
                non sappiamo nemmeno
                dove metter le mani.

                Si capisco
                ma mi fa male l'occhio

                ed
                io già pregustavo la notte
                con il grosso ranocchio.

                Non convinto telefono
                ad un'altro ospedale
                spiegazione veloce la mia
                quasi in
                un batter d'occhio

                la risposta è la stessa
                ma la voce della caposala
                è
                farcita di dubbio
                parla a me con dolcezza
                quasi fossi Francesco
                e
                lei
                il lupo di gubbio

                si presenti domani
                le ricordo però
                che domani è festivo
                è
                il 15 agosto
                l'oculista non so se poi
                passa di qua
                forse sì
                se
                a
                reperibilità

                io ringrazio e saluto
                e mi dico da solo
                sei un gran pacifista
                coerente
                fai valere la tua dignità.

                Notte insonne
                per forza.

                La mattina seguente
                finalmente

                cosa ho dentro l'occhio

                una scheggia di ferro
                che il dottore mi toglie
                con molta destrezza.

                Io
                gli auguro buon ferragosto
                ma
                trattengo la voglia di dirgli.
                Sanità
                che
                schifezza.

                La morale di questo mio scritto
                si commenta da sola.

                Prima di farti male
                guarda
                l'ora!
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