Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Estate

Indolenti note
di cicale festanti
lasciano il posto
a grilli insistenti
e il sole che si immerge
infiammando il mare
abbracciando l'orizzonte
pian piano scompare
sale la luna in ciel
accendendo le stelle
aria dolce e penombra
ad accarezzar la pelle
sere d'estate tiepide e brevi
ricordi sbiaditi di giornate lievi
stagion lieta adesso svanita
come l'estate della mia vita.
Composta giovedì 15 luglio 2010
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    in Poesie (Poesie personali)

    Legata

    La tua mano sul mio petto
    Il demonio dentro.
    Il tuo viso sul mio ventre
    Velo di gioia sul mio cuore.
    Le tue labbra sul mio collo
    desiderio implorante.
    Se potessi incontrarti ancora,
    altre mille volte lo rifarei,
    costante pensiero dei miei giorni...
    I tuoi occhi,
    specchio dei miei.
    Splendida tristezza nel mio sguardo...
    Io non ti conosco.
    Tu mi conosci da una vita.
    Fra le tue braccia
    Sono un lago placido
    Legata... a te da un sottile... non so che...
    Un laccio
    che mi stringe il cuore e l'anima,
    tremanti di pura gioia e terrore...
    Come sei perversa.
    Come sono felice.
    Come sei bella.
    Come sono triste.
    Stringimi l'anima, non lasciarla andare...
    frustami il cuore,
    schiaffeggiami la vita,
    dalle un senso...
    Fra le tue braccia
    sono un filo di seta tra i rasoi...
    Niente
    fa più male
    di questa corda tesa,
    niente
    mi fa più libera
    di questa catena.
    Hai bisogno di piangere
    Perché godi troppo.
    Ho bisogno di te
    Perché non ci sei?
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      in Poesie (Poesie personali)

      A Betty

      Smagliante come i tuoi sorrisi,
      seducente come le tue giarrettiere,
      provocatoria come le tue corde,
      ingenua come il tuo sguardo di bambina...
      Sempre così ti ricorderò mia adorata Betty...
      Con te porti via anche una parte di me...
      Addio ragazza dal corpo perfetto.
      Addio Regina delle pin – up.
      Composta venerdì 12 dicembre 2008
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        in Poesie (Poesie personali)

        Dedicato a mia nonna

        Sei l'odore di questo fiammifero spento
        che mi ricorda te, china sui fornelli.
        Sei il rosso di questa carta di caramella
        che mi ricorda i tuoi gesti affettuosi.
        Sei un sorriso smagliante
        in una foto in bianco e nero,
        un riflesso d'argento nel mare in tempesta
        dei tuoi capelli...
        Sei il profumo del borotalco
        la schiuma di una saponetta...
        Sei un tiepido scialle che mi scalda dal freddo
        una leggera brezza che mi solletica di tenerezza...
        Sei la stanchezza, di queste scarpette
        logore e sformate da minuscoli piedi
        che hanno camminato troppo...
        Sei il nodo di questo fazzoletto
        che mi stringe forte il cuore
        quando ti vedo triste...
        Tu, piccola lacrima in attesa
        dietro ai vetri di una finestra...
        Sei la più dolce sfumatura della mia infanzia,
        una tinta forte e accesa che mai svanirà,
        sei il tuo nome, marchio indelebile nella mia mente,
        sei un fragile fiore che mai appassirà
        ma che vivrà per sempre
        nel giardino dei miei ricordi...
        Composta venerdì 25 dicembre 2009
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          Scritta da: piumarossa70
          in Poesie (Poesie personali)

          Sigarette e nuvole

          E oggi sto così,
          così con la solitudine tra le ciglia,
          ciglia asciutte per imposizione per non guardare indietro, per
          non far scorgere qualcosa in avanti che poi mi faccia
          sperare... speranza, da quando ho buttato questa parola?
          Oggi sto così, tra odore amaro di bucce di pompelmo scartate

          e nuvole grigie di troppe sigarette...
          sono loro che ascoltano
          in questo momento, le uniche che sanno accendersi e le
          uniche che sanno morire consapevoli di una breve vita.
          Il rumore insistente di ruote veloci sulla strada, mi irrita,
          mi innervosisce l'anima... una finestra aperta per
          far entrare solo l'aria di movimenti meccanici... dove sono
          voci, bambini, l'abbaiare di un cane e mani
          aperte da fare passare il sole? Dov'è la giostra del vivere?
          Come si può riempire una solitudine di cose che non toccherò
          mai! Mai... tre lettere che non ho mai imparato...
          Una sigaretta ora, così per occupare le labbra... una fiamma
          accesa per accendere un colore...
          E le auto passano, con la velocità che passa la vita, e tu guardi
          da un finestrino senza poterti soffermare su di un particolare che
          forse nemmeno scorgi... un grido che scambi per
          uno stridere di ruote sulla solita strada grigia.
          Accendo una sigaretta...
          Composta mercoledì 14 luglio 2010
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            Scritta da: Claudia Villano
            in Poesie (Poesie personali)

            L'invisibile nemico

            Ho combattuto per un'intera vita
            ma questa guerra amara ancora non è finita,
            scaccio via un invisibile nemico
            ma ogni azione è vana ed anche quel che dico...
            Ormai son stanca, e di cicatrici ne son piena
            ma l'opposizione, di me non prova pena,
            infligge colpi ogni volta più duri,
            ed i miei pensieri man mano diventan sempre meno puri...
            Cerco disperatamente di scappare,
            ma in ogni covo mi riesce continuamente a trovare,
            come la preda inseguita da un segugio,
            io tra gli arbusti non scorgo rifugio...
            Mi agguanta nella sua mano,
            ed io tremante osservo l'orizzonte già lontano,
            con il suo ultimo e debole raggio
            è giunto alla fine di un quotidiano viaggio...
            E come questo sole che si spegne lentamente,
            anche le mie speranze svaniscono dalla mente,
            chiudo gli occhi per non vedere
            il sorriso soddisfatto sulle loro facce nere...
            Mentre una lacrima scende sul mio volto,
            odo le parole insensate di uno stolto
            si avvicina, e brama di umiliarmi
            e dall'alto della sua esperienza vorrebbe giudicarmi...
            Ecco davanti a voi, io appaio colpevole,
            ma il mio peccato è quello di non essere mutevole
            e di non vendermi come fanno altri
            in questo mondo, colmo di corrotti e scaltri...
            Dalle vostre pietre scagliate con violenza,
            il mio corpo muore, ma non soccombe la mia essenza,
            poiché nessuno potrà scalfire quel che sono,
            nemmeno il più assordante rombo di un tuono...
            Anche quando la paura assalirà il mio cuore,
            e di tanti attimi li vivrò con timore,
            nulla sarà capace di fermarmi,
            perché ora basta... Io non voglio più annullarmi...
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