Apro
Cuore lontano
gomma cancella
la scala è lunga
l'arrivo distante
la mano luccicante
apro gli occhi
il sole mi infastidisce
la notte attendo
come un pipistrello...
voglio scopare sotto le stelle.
Composta giovedì 15 luglio 2010
Cuore lontano
gomma cancella
la scala è lunga
l'arrivo distante
la mano luccicante
apro gli occhi
il sole mi infastidisce
la notte attendo
come un pipistrello...
voglio scopare sotto le stelle.
Indolenti note
di cicale festanti
lasciano il posto
a grilli insistenti
e il sole che si immerge
infiammando il mare
abbracciando l'orizzonte
pian piano scompare
sale la luna in ciel
accendendo le stelle
aria dolce e penombra
ad accarezzar la pelle
sere d'estate tiepide e brevi
ricordi sbiaditi di giornate lievi
stagion lieta adesso svanita
come l'estate della mia vita.
Ho gridato nel buio della notte
Ho gridato al sole del mattino
Mi manchi
Voglio tenerti a me vicino.
La tua mano sul mio petto
Il demonio dentro.
Il tuo viso sul mio ventre
Velo di gioia sul mio cuore.
Le tue labbra sul mio collo
desiderio implorante.
Se potessi incontrarti ancora,
altre mille volte lo rifarei,
costante pensiero dei miei giorni...
I tuoi occhi,
specchio dei miei.
Splendida tristezza nel mio sguardo...
Io non ti conosco.
Tu mi conosci da una vita.
Fra le tue braccia
Sono un lago placido
Legata... a te da un sottile... non so che...
Un laccio
che mi stringe il cuore e l'anima,
tremanti di pura gioia e terrore...
Come sei perversa.
Come sono felice.
Come sei bella.
Come sono triste.
Stringimi l'anima, non lasciarla andare...
frustami il cuore,
schiaffeggiami la vita,
dalle un senso...
Fra le tue braccia
sono un filo di seta tra i rasoi...
Niente
fa più male
di questa corda tesa,
niente
mi fa più libera
di questa catena.
Hai bisogno di piangere
Perché godi troppo.
Ho bisogno di te
Perché non ci sei?
Smagliante come i tuoi sorrisi,
seducente come le tue giarrettiere,
provocatoria come le tue corde,
ingenua come il tuo sguardo di bambina...
Sempre così ti ricorderò mia adorata Betty...
Con te porti via anche una parte di me...
Addio ragazza dal corpo perfetto.
Addio Regina delle pin – up.
Sei l'odore di questo fiammifero spento
che mi ricorda te, china sui fornelli.
Sei il rosso di questa carta di caramella
che mi ricorda i tuoi gesti affettuosi.
Sei un sorriso smagliante
in una foto in bianco e nero,
un riflesso d'argento nel mare in tempesta
dei tuoi capelli...
Sei il profumo del borotalco
la schiuma di una saponetta...
Sei un tiepido scialle che mi scalda dal freddo
una leggera brezza che mi solletica di tenerezza...
Sei la stanchezza, di queste scarpette
logore e sformate da minuscoli piedi
che hanno camminato troppo...
Sei il nodo di questo fazzoletto
che mi stringe forte il cuore
quando ti vedo triste...
Tu, piccola lacrima in attesa
dietro ai vetri di una finestra...
Sei la più dolce sfumatura della mia infanzia,
una tinta forte e accesa che mai svanirà,
sei il tuo nome, marchio indelebile nella mia mente,
sei un fragile fiore che mai appassirà
ma che vivrà per sempre
nel giardino dei miei ricordi...
E oggi sto così,
così con la solitudine tra le ciglia,
ciglia asciutte per imposizione per non guardare indietro, per
non far scorgere qualcosa in avanti che poi mi faccia
sperare... speranza, da quando ho buttato questa parola?
Oggi sto così, tra odore amaro di bucce di pompelmo scartate
e nuvole grigie di troppe sigarette...
sono loro che ascoltano
in questo momento, le uniche che sanno accendersi e le
uniche che sanno morire consapevoli di una breve vita.
Il rumore insistente di ruote veloci sulla strada, mi irrita,
mi innervosisce l'anima... una finestra aperta per
far entrare solo l'aria di movimenti meccanici... dove sono
voci, bambini, l'abbaiare di un cane e mani
aperte da fare passare il sole? Dov'è la giostra del vivere?
Come si può riempire una solitudine di cose che non toccherò
mai! Mai... tre lettere che non ho mai imparato...
Una sigaretta ora, così per occupare le labbra... una fiamma
accesa per accendere un colore...
E le auto passano, con la velocità che passa la vita, e tu guardi
da un finestrino senza poterti soffermare su di un particolare che
forse nemmeno scorgi... un grido che scambi per
uno stridere di ruote sulla solita strada grigia.
Accendo una sigaretta...
Ho combattuto per un'intera vita
ma questa guerra amara ancora non è finita,
scaccio via un invisibile nemico
ma ogni azione è vana ed anche quel che dico...
Ormai son stanca, e di cicatrici ne son piena
ma l'opposizione, di me non prova pena,
infligge colpi ogni volta più duri,
ed i miei pensieri man mano diventan sempre meno puri...
Cerco disperatamente di scappare,
ma in ogni covo mi riesce continuamente a trovare,
come la preda inseguita da un segugio,
io tra gli arbusti non scorgo rifugio...
Mi agguanta nella sua mano,
ed io tremante osservo l'orizzonte già lontano,
con il suo ultimo e debole raggio
è giunto alla fine di un quotidiano viaggio...
E come questo sole che si spegne lentamente,
anche le mie speranze svaniscono dalla mente,
chiudo gli occhi per non vedere
il sorriso soddisfatto sulle loro facce nere...
Mentre una lacrima scende sul mio volto,
odo le parole insensate di uno stolto
si avvicina, e brama di umiliarmi
e dall'alto della sua esperienza vorrebbe giudicarmi...
Ecco davanti a voi, io appaio colpevole,
ma il mio peccato è quello di non essere mutevole
e di non vendermi come fanno altri
in questo mondo, colmo di corrotti e scaltri...
Dalle vostre pietre scagliate con violenza,
il mio corpo muore, ma non soccombe la mia essenza,
poiché nessuno potrà scalfire quel che sono,
nemmeno il più assordante rombo di un tuono...
Anche quando la paura assalirà il mio cuore,
e di tanti attimi li vivrò con timore,
nulla sarà capace di fermarmi,
perché ora basta... Io non voglio più annullarmi...
Nelle stanze buie
dell'anima
perimetro confini
d'inaccessibili pensieri,
granelli di sabbia
d'oro rinchiusi
in uno scrigno
sepolto nell'oblio
di un tempo mai passato.
Un usignolo
canta al mio cuore
la sua canzone.
Parla d'amore.
È mesta e leggera
Dolcissima e vera.
Un sogno fugace.
Sussurra di te.
Se odi il suo canto
Ascolta, ti prego.
Soffermati un poco
Ti parla di me.