Poesie personali


Scritta da: Kain
in Poesie (Poesie personali)

La notte

La notte è giunta sul suo mare calmo della sera,
cullata da timidi pensieri e da dolci venti,
cullato dal mio star lì a cercare parole,
io che ho coltivato i miei sospiri accarezzati
dalle timide notti, che nascondevano il mio rossore,
io che avverto il mio cuore
che come un piccolo pulcino appena nato
scalpita a piccoli fremiti e mi fa sospirare...
e mi lascio cullare dal tiepido cantar
delle notti senza fine e dei dolci
sussurri della vita.
Composta domenica 18 luglio 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elena Sorà
    in Poesie (Poesie personali)

    Linee

    Linea sottile,
    deliziosamente confusa,
    linea bianca,
    di polvere angelica,
    linea rossa,
    di liquido vitale,
    linea nera,
    di vita spezzata,
    linea verde,
    di speranza germogliante.
    Non c'è legalità,
    la moralità non esiste,
    linea trasparente,
    linea alcolica,
    linea dipendente.
    Non c'è termine
    a quello che ho dentro,
    fantasmi,
    se ne creano di più,
    sempre di più,
    la fine della linea
    non la vedrò mai,
    non voglio nemmeno.
    Tempo,
    ne ho in abbondanza,
    voglio tutto e lo voglio ora,
    solo per me,
    solo per noi,
    di più e ancora,
    la fine della linea è lontana.
    Linea blu,
    luci psicadeliche,
    linea castana,
    tabacco sfuggito,
    linea impalpabile,
    fumo sinuoso.
    Linee,
    la gabbia è stata distrutta,
    linee, l'oro
    è sparito ed è rimasto
    il freddo ferro,
    linee, tracciate dagli altri,
    linee, confini che oltrepasserò,
    linee, che stravolte creerò io,
    in questo momento benedetto,
    che forse finirà
    presto.
    Composta lunedì 5 luglio 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie personali)

      I giardini Margherita

      Vecchie immagini riportano lontani ricordi,
      immagini ingiallite dal tempo,
      ricordi dai colori ancora vividi,
      s'intrecciano nella mente.

      Un giardino antico passeggiare,
      liberi sono i pensieri si soffermano,
      nel cambiamento della città amata,

      vecchi massi di madre perla
      riflettano ancora la luce del sole,
      formando giochi di colori su abiti bianchi.

      Antico polmone di una città che prova
      e vuole essere moderna,
      ma che ancora oggi il suo retaggio la imprigiona.

      Sui ciottoli dei sentieri hanno posato i loro passi,
      poeti che sospinti dall'inquietudine
      ne hanno colto la bellezza,
      soffermandosi accanto al laghetto sorseggiando un caffè
      nella aristocratico caffè del lago,
      facendo l'inchino a dame con l'ombrellino para sole.

      Oggi come allora il magico giardino,
      vive le sue antiche vestigia
      nei colori della modernità.
      Composta domenica 18 luglio 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Germano Marcia
        in Poesie (Poesie personali)

        Piango sul mare

        Mani inutili
        tentano invano
        di stringere lettere e prose,
        che il successo di cotanta avventura
        non riesca a farsi colma preziosità.

        Verto occhi e mente
        parlo parole e strazi
        per un perso pensiero
        che affondi in acqua stagnante
        di inutili commenti.

        Piango sul mare,
        lasciando navigare
        in turbolenze affamate
        quel po di poesia
        che mi rallegra
        lo vecchio cuore.
        Composta domenica 18 luglio 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie personali)

          Metamorfosi

          Stropicciati pensieri,
          confondono e coprono
          il reale sentire.
          Tendine oscuranti
          sugli occhi del cuore.
          Buca nuvole di sogni,
          il gelido lume della ragione...

          Devastante, è la crudele
          verità che t'aggredisce
          sbucando all'improvviso
          dal magico sogno
          in cui s'era celata.

          Quel sogno...
          di cui ti eri illusa d'essere
          una grande Protagonista,

          lascia il posto all'amara verità:
          inutile comparsa in una
          farsa da quattro soldi...
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Barbara Brussa
            in Poesie (Poesie personali)

            Apnea

            Ho scalato cime imponenti
            percorso i sentieri più impervi
            nuotato negli abissi più cupi

            per stare accanto a te...

            Ho rincorso le stelle
            compagne discrete di sogni incantati
            e con tenerezza ho sfiorato
            il tondo volto della luna

            Lame di comprensione, a spezzare i silenzi
            Riponendo l'orgoglio ho rinnovato il perdono
            ho confortato gli affanni
            fra le braccia del puro sentimento
            L'odore del fumo è ora vicino, forse
            brucia un amore nel fuoco del camino...

            In ginocchio sui sassi
            non voglio morire; raccolgo
            iridescenti scaglie d'un sogno d'amore
            da spegnere nel buio dell'alba nascente

            [Apnea]

            Partorisce un pensiero, l'ultimo sprazzo d'ossigeno:
            svuotata di tutto
            non potrò che riempirmi di nuovi respiri.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Barbara Brussa
              in Poesie (Poesie personali)

              Non è...

              Non è il Principe Azzurro
              colui che t'inganna;
              Non è il Principe Azzurro
              colui che l'anima ti sbrana...

              Principessa dormiente
              nel regno della fantasia
              ti sveglierai alla luce dell'ultimo abbaglio;
              il cuore sminuzzato dagli aguzzi frammenti
              d'un ambiguo amore
              consumato in mille massacri
              nella Terra del Cuore...

              Ma ora sei sveglia
              e il tuo occhio Vede:
              con passi leggeri
              impararei a danzare
              l'appassionato tango
              della Vita tua.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Germano Marcia
                in Poesie (Poesie personali)

                Il sorriso di Alessandra

                Prigioni di odio
                strappano i tuoi candidi e innocenti pensieri
                fuori dalle mura dei tuoi ricordi
                nutrendo anime perse e malate.

                Tu sola,
                provasti a negare
                l'insistenza di un vecchio prete
                nascondendo tra i tuoi bui pensieri
                le sue irreligiose voglie.

                Tu sola,
                fui contro un mondo non di appartenenza
                oscuro, ignoto, vagabondo, purtroppo reale.

                Ma il tempo cambiò...

                Egli,
                il nero della chiesa
                osò troppo,
                e risvegliò un vento insolito,
                affamato al suo pari,
                che a notte fonda,
                tra la nebbia dei pianti
                gli afferrò la gola,
                conducendolo a giusta fine.

                Accadde quella notte,
                quando negasti al cielo di Dio
                la tua persa fede
                e risvegliasti un altro dio,
                il vagante, il feroce,
                colui confinato al regno dei morti.
                Composta sabato 17 luglio 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Povertà...

                  Cammino per strada,
                  vedo tanta gente che non ha niente,
                  vivere sul ciglio della strada.
                  Lasciata lì a gli occhi
                  indifferenti della gente,
                  Bambini,
                  Donne,
                  Uomini,
                  che cercano soltanto un po' di calore.
                  Passi,
                  li vedi lì seduti,
                  avvolti tra mille fogli di cartone,
                  non fanno male a nessuno,
                  siamo noi a ferirli,
                  un saluto,
                  uno sguardo,
                  o soltanto una carezza,
                  valgono più di un misero soldo,
                  non costa niente tutto ciò.
                  Siamo inconsapevoli,
                  di quello che possano insegnare a noi,
                  non sono emarginati dal mondo,
                  sono come noi,
                  erano come noi,
                  persone felici,
                  che poi la vita li ha ripagati in sfortuna.
                  Viaggiando per il mondo,
                  ne ho visti a distanza di un secondo,
                  lì, che ti guardano,
                  vedi la luce che flette nei loro occhi,
                  ciò ti colpisce al cuore.
                  Loro non mollano,
                  non si danno per perdenti,
                  ma cercano sempre di lottare, sperando in qualche
                  miracolo.
                  Ho girato l'angolo,
                  ho visto che tu non c'eri più,
                  li perterra solo i tuoi cartoni consumati dalla pioggia
                  e dalle suole della gente,
                  Ora sei anche tu un angelo,
                  sicuramente inizierà la tua nuova vita,
                  e troverai quella felicità tanto attesa.
                  Ricordati me, per il sorriso e l'abbraccio
                  che ti ho regalato,
                  non per l'ennesimo soldo lì buttato con freddezza e indifferenza.
                  Composta venerdì 16 luglio 2010
                  Vota la poesia: Commenta
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Musica sul palcoscenico...

                    Sento nell'aria una dolce melodia
                    rasserena il cuore e la mente
                    a suonar nn so chi sia
                    ma è bella veramente.
                    È musica a volte dolce e a
                    volte amara
                    basta ascoltarla e
                    ti metti subito a cantarla,
                    parla di gioia e allegria
                    di sofferenza e nostalgia,
                    insomma musica che ti porta via.
                    Mi vien voglia di ballare,
                    chiudo i miei occhi è penso,
                    improvissamente sento la folla che
                    mi acclama,
                    grida il mio nome,
                    mi incinta,
                    io apro gli occhi,
                    vedo la platea completamente vuota.
                    Penso che sia tutto frutto della mia
                    immaginazione,
                    ma poi penso,
                    io ci sono già stato sul palcoscenico,
                    ci sono tutti i giorni,
                    il mio palcoscenico è la vita,
                    La mia nascita è stata l'opera più bella.
                    Composta venerdì 16 luglio 2010
                    Vota la poesia: Commenta