Poesie personali


Scritta da: Marzia Ornofoli
in Poesie (Poesie personali)
Grido il tuo nome nel vento.
Echi lontani rispondono al richiamo,
tu sordo al mio grido ti allontani.
Oceani stellati illuminano spazi sconfinati.
Grido il tuo nome al mare,
sirene rispondano intonando un canto,
tu sordo al mio grido ti allontani
Onde spumeggianti infrangono,
scogliere bianche che ne accolgono
l'impetuosa carezza.
Grido il tuo nome alle nuvole rosate,
risponde il sole illuminando montagne imbiancante,
tu sordo al mio grido ti allontani.
Vette inviolate sorvolate dall'aquila maestosa.
Grido il tuo nome alla notte,
la luna risponde con il suo pallido chiarore,
tu sordo al mio grido ti allontani.
Lucciole stelle in terra fate danzanti,
su prati oscuri dell'anima.
Gridi il mio nome nel vento,
gridi il mio nome al mare,
gridi il mio nome alle nuvole rosate,
gridi il mio nome alla notte,
ma gli echi non rispondono,
ma le sirene non intoneranno il conto,
ma il sole non illuminerà le tue vette,
ma la luna non ti darà il suo chiarore,
io sorda al tuo richiamo mi allontano,
e volteggio con un abito bianco
nel chiarore lunare dicendoti addio.
Composta lunedì 19 aprile 2010
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    Scritta da: aletis
    in Poesie (Poesie personali)

    Giochi

    In occhi di bimbo si scorge il futuro
    dentro la testa mille desideri
    Ogni voglia che nasce è miraggio puro
    di viver la vita senza troppi pensieri

    Pensieri felici ai piedi metton le ali
    di sogni e speranze ne è colmo l'intento
    Le fantasie sono chiari segnali
    di sagge parole sospinte dal vento.
    Composta mercoledì 7 aprile 2010
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      Scritta da: piumarossa70
      in Poesie (Poesie personali)

      Mezzo cane...

      Aleggia nell'aria sta sera
      odore di pioggia su fiori ormai cadenti e terra
      fradicia di sudore del cielo...
      Io annuso, si annuso come un cane libero, sciolto da comandi
      predisposti ad un'obbedienza stupida per un tozzo di
      pane raffermo... per scodinzolare ad occhi fieri di tanta
      assurda maestria...
      Piccioni su di un davanzale,
      così vicini come due dolci amanti
      che si proteggono dai visi di gente dalla vita veloce e apparente.
      Li osservo lontana e vicina con gli occhi,
      li invidio... vorrei anch'io
      quel tepore,
      vorrei anch'io penetrare volando le gocce che
      non smettono di cadere da nuvole prese a sconfiggere
      il sole...
      o forse è il sole che chiede intimità per se stesso!
      E ancora un cane mi impegna la mente,
      un cane mezzo lupo
      che si rotola in acqua mista ad erba stanca,
      si lava i pensieri e l'odore fetido
      di un passato ormai morto,
      si scrolla arruffando il pelo, guaisce
      richiamando il presente su se stesso,
      "sono qui" abbaia...
      "qui" ulula...
      corre e petali bagnati gli si indossano come
      fregi colorati di un guerriero...
      Piove di nuvole grigie, l'erba si impregna e aspetta il respiro
      della crescita... e io... io come un mezzo lupo attendo la mia
      stagione...
      Composta domenica 18 aprile 2010
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        Scritta da: Davide Bidin
        in Poesie (Poesie personali)

        Ciò che non Appare

        Odore di gelsomino
        Spruzzata d'olio tra i carruggi
        Pozzanghere mezze piene sui cigli delle strade
        Sprazzi di nubi che muovon il vento

        Il sole che fa capolino aldilà del monte
        Mentre il mare saluta la sera con l'onde
        Il sale incalza tremante le ultime anime attardate
        Venere abbaglia come luna novella

        Cammino ancora tra le vie scoscese
        Cercando invano un motivo
        Che mi porti sulla strada principale
        e mi perdo nascosto in quel portone

        Mi fermo a terra, lo spettro sulla spalla
        Un po' di fumo dalla bocca
        Rende tutto più eloquente
        i marmi sul terreno abbagliano come polvere di stelle

        e una ragazza dai capelli paglierino s'avvicina
        Girato l'angolo da due passi e mi guarda col sorriso
        è giunta anche lei su quel portone e io a terra seduto
        Mi passa accanto e torna tra i carruggi della sera.
        Composta sabato 17 aprile 2010
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          Scritta da: matisse
          in Poesie (Poesie personali)

          Tradimento

          Ti odio
          Eri qualcosa di grande
          il mio scudo potente
          com'ero forte con te a fianco
          non temevo nemico, fiera
          guardavo avanti
          serena affrontavo la vita
          fiduciosa del mio grande eroe
          il colpo l'hai sferrato
          alle spalle,
          improvvisamente
          una mattina
          in ginocchi restai
          il dolore grande
          pensavo di morire,
          forse l'ho fatto
          dalla cenere è risorto qualcosa
          che non somiglia più
          a me.
          Composta domenica 8 novembre 2009
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