Scritta da: Tiziana Perricone
in Poesie (Poesie personali)
Senti
Senti il vento
che ti accarezza
la vita
fra i capelli.
Vivi la tua Vera Realtà,
accendi la Tua Verità.
Perché tu solo
Puoi,
tu solo
Sei,
tu solo
Dai.
Composta giovedì 18 marzo 2010
Senti il vento
che ti accarezza
la vita
fra i capelli.
Vivi la tua Vera Realtà,
accendi la Tua Verità.
Perché tu solo
Puoi,
tu solo
Sei,
tu solo
Dai.
All'inizio era amore
o poteva sembrare,
ma erano sempre scontri
e mai incontri,
decisi a dividere,
ma continuando
a sopravvivere.
In questa stanza adesso
odio e rancore,
spingono lontano
e accendono la rabbia.
Non c'è misura
nelle parole di disprezzo,
che ognuno
paga a caro prezzo.
Si era immaginato
di costruire una vita
insieme,
ma oggi in una
camera di consiglio,
le vite tornano sole.
Il desiderio di parlarti è forte,
ma più forte il desiderio di accoglierti,
semplicemente.
Come un dono prezioso.
Come perla di rara bellezza.
Shhh... Silenzio...
E' un delitto sciupare
un dono così grande
con povere parole.
Tu sei l'offerta di una confidenza,
una familiarità
oltre il tempo,
aldilà dello spazio.
Vorrei parlarti
di mille cose,
confidenze sussurrate,
domande senza risposta
serrate nel cuore,
sulla vita, l'amicizia,
e sul dolore.
Vorrei dirti
quanto è bizzarro,
inaspettato, inconsueto,
meraviglioso
chiamare te amico...
E ricevere il sole
In una giornata
di lacrime e vento.
Un sorriso donato
caldo e garbato...
Vorrei dirti
quanto soave
e coinvolgente
è il tempo passato con te.
Sai che ti dico?
Ringrazio il cielo...
Ho ricevuto davvero un gran dono:
un (vero) Amico.
Una poesia, il mio canto...
miei pensieri travolgenti con errori
drammatici grammatici,
parlano dei miei sentimenti, con
tanti canti donando
emozioni, pianti, sorrisi
che non sono solo errori
drammatici grammatici,
son messaggi profondi.
Continuo la mia strada scrivendo,
col mio cuor che parla e la mente fa
la sua parte.
Scorrono l'immagini davanti ai miei occhi,
la mia penna corre sul quaderno, e
lascia il segno del mio degno.
Chiedo il perdono nobile
chi mi vuole leggere, sa che sono
vera, umile, e mi perdona facile.
Il mio cuor comanda,
perché sono un'anima pulita
Porcaccia la miseria!
Seduto sull'erba, umida di fresca rugiada, le braccia all'indietro a sostegno del corpo, il viso rivolto al sole a godere di tiepido calore che tutto pervade.
Tu, distesa col capo poggiato sulla mia gamba, catturi con il viso la luce, riflettendola in straordinari colori.
La voglia di carezzarti mi avvolge, distolgo la mano del cuore dal suolo e con le dita smuovo i morbidi capelli tuoi, lasciandoli fluttuare come seta smossa ad un soffio di vento.
Compiaciuta, regali un sorriso, porto la mano a protezione dei tuoi occhi dai raggi del fulgido sole, e di esso rifulgo l'ombra.
Fa sì che possa aprirli, mi guardi, il tuo viso sorride, con sguardo di complicità, mi chino a baciarti.
Per sempre mio sarà il tuo odore,
per sempre mio sarà il tuo dolore,
per sempre mio sarà il ricordo della tua vita,
per sempre mio sarà l'amore che si è fottuto il cielo,
per sempre mio sarà il tuo inizio perso nelle colline del vento.
Dio rivoglio indietro la mia stella,
Dio divora la mia vita,
Dio salva la sua anima,
Dio getta la mia vita in bocca al mare
e non lasciarla risalire ti prego,
lasciala affogare lentamente.
Resta qui e stringimi forte,
resta qui e non far vedere al cielo che hai paura,
resta qui e combatti con me nell'oblio della nostra follia.
Vieni con me sulla luna e spariamo al sole
dolce truffatore immenso nei giorni invernali senza vento,
vinci con me la morte
e mano nella mano profaniamo il destino intenso.
Dove sei?
In un mare di lacrime la mia anima naviga padrone nell'oscurità repressa,
in questo oceano senza speranze crepo incosciente impaziente.
Non c'è più niente,
il ricordo di te si perde nel tramonto di questa tua vita
disinnescata dal crescere lento dell'erba sull'asfalto.
Aiutami a vivere, a sperare, a morire ancora.
Insieme a te anche la mia anima si è persa nel cielo
senza tempo morto con te
in un candido e dolce letto fiorito d'amore e solitudine.
Cinque elementi abbastanza contenti
Condividono un cammino che sembra Divino
Formando un nucleo familiare a cui piace molto mangiare e, aggiungerei estremamente singolare.
Si pensa Anime affini di mondi vicini, di tempi passati ma non trascurati
Tornati quest'oggi per accettare il dolore e, rinascere serenamente con amore.
Lento liquido rosso
sospinto dal pulsare
caldo irradia la mie estremità
immagini e suoni si formano e si distorcono
in una realtà invera per il mio io
esistere... un privilegio per alcuni.
E dipingo le mie unghie di tanti colori
e indosso un vestito di variopinti fiori
e coloro i miei capelli di colpi di sole
indosso occhiali rosa a forma di cuore
metto l'arcobaleno addosso perché
è tutto grigio e nero dentro me.
Se tutte le volte
Che l'ho chiamata amore
Se tutti quei baci
Che non mi stancavo
Se fossero andati
a farsi scopare
Non sarebbe paura
Nel dirlo ai tuoi occhi
Con dolce stil novo
i libri colmi di Liala
Con il sogno Cirano
Davanti allo specchio
Con certo della meta
e lei l'altra metà
Ho illuso troppo futuro
Al piccolo Gaio di me
Ora voglio
Ma ci tremo
Quasi credo
Ma ci scudo
Con parole sciolte poco
Stringo carmi
Dentro me.
Per tutto quel che sono
(Ginnasta dei dolori)
Per quanto mi rimango
(Bambino senza fili)
Perché ancora credo
Che fata sia regina
Questa mia vita inchino
d'amore nuovo a te.